Ucraina, FdI: "Stigmatizziamo l'uso di armi Nato per offendere un altro Stato sul proprio territorio"

Parla Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario al Senato di Fratelli d'Italia

Di Alberto Maggi
Raffaele Speranzon
Politica

"Questa iniziativa ucraina rende più difficile e meno efficace l'interlocuzione di parti terze e indebolisce il lavoro degli sherpa per abbassare la tensione"


"L’azione militare al di fuori dai propri confini è una reazione dell’Ucraina nei confronti dell’invasione russa che credo abbia, dal punto di vista ucraino, l’obiettivo di porsi in una posizione di maggiore vantaggio quando il conflitto suggerirà a Putin di avviare trattative per un cessate il fuoco. Ma per quanto ci riguarda non possiamo che stigmatizzare l'utilizzo di mezzi e di armamenti dell'Alleanza Atlantica per offendere un altro Stato sul proprio territorio". Con queste parole Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario al Senato di Fratelli d'Italia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta l'avanzata delle truppe ucraine in territorio russo. "Gli armamenti che l'Italia ha dato all'Ucraina sono mezzi anti-missili a corto raggio e l'obiettivo di questi strumenti bellici è quello di avere una funzione difensiva. L’Italia non è in guerra con la Russia e le armi italiane date a Kiev continueranno a essere usate solo a scopo difensivo e non offensivo".

Alla domanda se gli attacchi ucraini in Russia possano allungare la guerra, Speranzon risponde: "Il conflitto finora è stato imprevedibile con varie fasi che si sono alternate. Forse per gli ucraini questi attacchi potrebbero anche avvicinare la pace perché se la Russia occupa forze armate per difendere il proprio territorio ha meno chance di occupare il territorio ucraino. Di sicuro, però, questa iniziativa ucraina rende più difficile e meno efficace l'interlocuzione di parti terze e indebolisce il lavoro degli sherpa per abbassare la tensione. Ribadiamo che è inaccettabile che uno stato invada il proprio vicino: questo vale per la Russia e vale anche in questo caso per l’Ucraina. Il lavoro del governo italiano, e mi auguro anche dell’Unione Europea, deve essere finalizzato a porre fine all'invasione da parte delle truppe di Putin in Ucraina e rimane quello di ripristinare al più presto le regole del diritto internazionale, non certo quello di vedere un conflitto sempre più aspro che si estende all’interno del territorio russo”, conclude il vicecapogruppo vicario al Senato di Fratelli d'Italia.

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