"Ucraina, rapida soluzione diplomatica". La richiesta della Lega a Meloni

Su Affaritaliani.it il testo integrale dell'ordine del giorno presentato dal capogruppo al Senato della Lega Massimiliano Romeo

Di Alberto Maggi
Massimiliano Romeo
Politica

L'odg impegna il governo "a farsi carico, nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto"

 

Nuovo confronto nel governo e nella maggioranza, questa volta sull'Ucraina? Leggendo Il Fatto di stamattina si apprende che la Lega, più precisamente il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo, ha presentato un ordine del giorno che chiede di stoppare l'invio di armi a Kiev in quanto è chiaro che sia impossibile una vittoria di Zelensky. 

Ma è davvero così o si tratta di una forzatura? Affaritaliani.it si è procurato il testo integrale dell'odg di Romeo, e non solo alcuni stralci, dal quale emerge una posizione articolata e soprattutto non c'è mai scritto di interrompere il sostegno militare all'Ucraina.

Certo, la Lega per bocca del presidente dei senatori ha una linea differente rispetto a quella ad esempio del ministro della Difesa Guido Crosetto, di Fratelli d'Italia. Dopo una serie di considerazioni sul cambio di atteggiamento degli Stati Uniti, nell'anno dell'elezioni, e del minor sostegno dell'opinione pubblica europea e italiana agli aiuti militari a Kiev, senza contare il fatto del pericolo che la guerra duri per molti anni, l'odg del leghista Romeo impegna il governo "a farsi carico, nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto".

In sostanza non c'è la richiesta di interrompere la fornitura di armi a Zelensky ma la presa d'atto di uno stallo nel quale si rischia di restare bloccati in un conflitto lunghissimo che danneggia fortemente anche l'economia italiana. E quindi la richiesta, forte, della Lega alla premier Meloni è quella di impegnarsi in sede Ue per un'azione diplomatica (e non solo militare) che ponga finalmente termine alla guerra iniziata quasi due anni fa.


IL TESTO INTEGRALE DELL'ODG PRESENTATO DAL CAPOGRUPPO DELLA LEGA AL SENATO MASSIMILIANO ROMEO


Ordine del giorno
Articolo 1
X
Il Senato,
premesso che:
il decreto-legge in esame, in coerenza con quanto concordato in ambito NATO e Unione europea, all’articolo 1, visto il perdurare del conflitto russo-ucraino, proroga fino al 31 dicembre 2024, dell’autorizzazione a cedere mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina, previo atto di indirizzo, adottato dalle Camere in data 10 gennaio 2024 a seguito delle comunicazioni del Ministro della difesa; tali comunicazioni hanno evidenziato, oltre all’importanza dell’aver contribuito alla difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina grazie ad un ampio sostegno militare, economico e umanitario, alcune difficoltà relative all’attuale situazione sul campo che meritano una adeguata riflessione; si è sottolineato come, purtroppo, “la controffensiva estiva dell'Ucraina non ha dato i risultati attesi”; è stato ribadito come “la controffensiva ha avuto un andamento generoso, ma irregolare, non riuscendo a liberare dall'occupazione russa aree significative”; pertanto, il Ministro ha evidenziato come “dopo quasi due anni, il conflitto presenta le caratteristiche di una tradizionale guerra di posizione, anche in considerazione del fatto che gli sforzi finora sostenuti hanno esaurito le risorse necessarie per alimentare ulteriori spinte offensive”; la preoccupazione è che “la Russia sembra sostanzialmente intenzionata a puntare a un conflitto di logoramento, sul tempo, sui tempi lunghi” e vi sono, sempre secondo le dichiarazioni fornite dal Ministro, informazioni sul fatto che “in Ucraina il fronte interno appare più in difficoltà, meno compatto nel sostenere questa politica e si evidenziano alcune divergenze che sono state rappresentate dagli organi di stampa”; 
i numerosi sforzi della comunità internazionale nei confronti del popolo ucraino si sono rivelati fino ad ora essenziali ma non sufficienti per neutralizzare la minaccia russa; la Russia ha aggirato le sanzioni occidentali, fortificando le partnership con paesi del sud globale (Corea del Nord, Cina, Iran) che rappresentano una minaccia per gli equilibri geopolitici attuali;
in coerenza con quanto affermato durante le comunicazioni di cui ai punti precedenti, non si può trascurare l’attuale situazione del contesto militare, che vede sul campo uno scenario diverso rispetto alle previsioni di un anno fa; tale scenario rischia di complicarsi ulteriormente nel breve periodo,  visti i dubbi sulla capacità effettiva dell'Ucraina di resistere nel lungo termine contro una nuova offensiva russa, considerata la disparità numerica delle forze in campo e la perdurante situazione di svantaggio aereo;
considerato che, a livello internazionale:
il 2024 sarà un anno denso di appuntamenti elettorali importanti, soprattutto sul piano delle relazioni transatlantiche, viste le elezioni del Parlamento europeo previste per maggio 2024, e le elezioni presidenziali statunitensi del prossimo novembre; i due appuntamenti elettorali citati possono portare ad un cambio di approccio nelle politiche dei Paesi europei e degli Stati Uniti nei confronti del conflitto in Ucraina; come si apprende da organi di stampa, in questo momento l’assistenza americana in Ucraina (che ha superato i 44 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione russa) è ferma per assenza di fondi, vista la fase di stallo, al Congresso, sui negoziati per l’approvazione di un ulteriore pacchetto di aiuti da 105 miliardi di dollari;
non è pertanto un’ipotesi remota, nel breve periodo, immaginare una postura isolazionistica degli Stati Uniti in riferimento alle dinamiche europee e specialmente al conflitto in Ucraina; i segnali politici che si osservano evidenziano una tendenza già in atto, e riflettono un cambio di atteggiamento dell’elettorato americano; al contempo, determinati segnali nell’opinione pubblica si osservano anche tra i Paesi europei; negli ultimi giorni, come si apprende da organi di stampa, anche l’opinione pubblica italiana non supporta più pienamente gli aiuti militari che il nostro Paese continua a inviare in sostegno all’esercito ucraino e auspica una soluzione pacifica e diplomatica del conflitto;
valutato infine che:
secondo le principali analisi dei più importanti centri di ricerca di studi strategici, quando un conflitto fra Stati supera la durata di un anno, c’è un alto rischio che questo si protragga per un lungo periodo; dato l’attuale contesto geopolitico, che presenta un moltiplicarsi di conflittualità in diverse regioni, tale scenario rappresenta una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globale; 
lo stesso premier ucraino, come si apprende da organi di stampa, ha chiesto alla Svizzera di ospitare un tavolo di pace, mostrandosi più conciliante verso una soluzione diplomatica che ponga fine al conflitto e alle disastrose conseguenze economiche e sociali;
è essenziale sviluppare una visione di come finirà la guerra; i ventitre mesi di combattimenti hanno chiarito che nessuna delle due parti ha la capacità di ottenere una vittoria militare decisiva sull'altra, ed è pertanto impossibile pensare ad una soluzione esclusivamente militare; le condizioni attuali del conflitto rappresentano il punto di partenza ideale per una soluzione politica e diplomatica,
impegna il governo:
a farsi carico, nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto

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