Ue, frizioni con von der Leyen: il francese Thierry Breton si dimette da commissario europeo

"Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente": l'accusa di Breton a von der Leyen

di Redazione
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Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, Commissione europe

Politica

Il francese Thierry Breton si dimette da commissario europeo: l'annuncio 

Il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, indicato dal presidente francese Emmanuel Macron per un secondo mandato, ha lasciato l'incarico alla Commissione europea. L'annuncio è arrivato con una lettera pubblicata su X dopo alcuni contrasti con la presidente von der Leyen.  Ursula, secondo quanto riferito da una portavoce della Commissione Ue nel corso del briefing quotidiano con la stampa, ha preso atto e accettato l'uscita di Breton, ringraziandola per il lavoro svolto durante tutto il mandato, in particolare per l'approvazione "del Digital services act, del Digital markets act" e delle altre regolamentazioni relative alla sfera digitale. Intanto Parigi ha indicato  Stéphane Séjourné al posto di Thierry Breton.

Ma da dove nascono le frizioni? Il francese Thierry Breton ha accusato Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che "testimoniano ulteriormente una governance dubbia" e che lo hanno portato alle dimissioni. "Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome - per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente - e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato", si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen. 

 

Ue, il francese Thierry Breton si dimette da commissario europeo: il post su X e la lettera a von der Leyen 

 

Intanto Ursula von der Leyen domani, martedì 17 settembre, dovrebbe presentare la lista dei commissari che  guideranno la Commissione europea. Il 17 settembre sarà un giorno fondamentale per il secondo mandato von der Leyen, quindi. Resta grande attesa per la distribuzione dei portafogli ai commissari designati, che a fine mese, forse il 23 settembre, dovrebbero iniziare le audizioni in Parlamento, un processo dall’esito tutt’altro che scontato. 
L’attribuzione degli incarichi tra i 26 commissari, uno per ogni paese membro dell’Unione oltre alla presidente, è oggetto di pressioni da parte dei governi, che indicano il nome del proprio candidato ma non la delega, cioè di cosa si occuperà il commissario espresso dal loro paese. In lizza per l'Italia c'è Raffaele Fitto che potrebbe ricevere la delega di vicepresidente. 
 
Le dimissioni di Breton hanno senza dubbio scaturito un vero e proprio vortice. Ursula von der Leyen, spera ancora "di essere nella posizione di presentare il nuovo collegio domani, ma ventiquattro ore in politica possono essere lunghe", ha detto una portavoce della Commissione europea nel corso del briefing quotidiano con la stampa. L'annuncio del collegio da parte di von der Leyen domani è dunque soggetto ancora a "conferma", ha sottolineato.