Ue, monito all'Italia su Pnnr e riforma fiscale. Fitto: "Modifiche al piano"

La Commisione Europea raccomanda una politica fiscale prudente, a causa dell'elevato debito pubblico. Per Gentiloni occorre accelerare sul Pnrr

di redazione politica
Politica

Per l'Ue l'Italia non soddisfa i criteri di deficit: il monito va al Pnrr e alla riforma fiscale

Per la Commissione Ue l’Italia non soddisfa il criterio di decifit. Lo afferma l'esecutivo europeo nel pacchetto di primavera secondo cui l'Italia presenta “squilibri macroeconomici eccessivi per l'elevato debito pubblico, la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze nei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera”. Inoltre, le banche sono ancora significativamente esposte al debito sovrano. Insieme all’Italia, sulla base dei dati del 2022, non rispondono ai parametri altri 13 Paesi, tra cui anche Francia e Finlandia.

"Le vulnerabilità di lunga data dell'Italia si sono leggermente attenuate negli ultimi anni - continua la nota di Bruxelles - ma rimangono significative e non si prevede che si risolveranno rapidamente".  La Commissione Ue raccomanda inoltre all'Italia di "garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per consentire un'attuazione continua, rapida e costante del Piano per la ripresa e la resilienza". Per il Pnrr finora il nostro Paese ha ricevuto 42 miliardi di euro per le prime due rate, mentre la terza richiesta è tuttora oggetto di valutazione. Il piano ha "natura temporanea" e scade nel 2026, è quindi' "essenziale" attuare "pienamente" il Pnrr. 

Leggi anche: Decreto maltempo, stanziati 2 miliardi. Ok a De Gennaro comandante Gdf

Ma oltre al fronte del Pnrr, l'Ue insiste in particolare su quello fiscale, oltre che sull’accelerazione per le rinnovabili e la riduzione della dipendenza da fonti fossili. Nelle raccomandazioni fornite dall’esecutivo comunitario all’Italia si chiede di assicurare una politica fiscale prudente e di arginare la crescita della spesa corrente un tetto dell’1,3% nel 2024. si chiede di "ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e rendere più efficiente il sistema tributario adottando e attuando debitamente la legge delega sulla riforma fiscale, preservando la progressività del sistema tributario". Quest'ultimo punto è un sostanziale "no alla flat tax".

Raffaele Fitto: "Adottati tutti gli atti necessari per la terza rata del Pnrr"

"Tutti gli atti e provvedimenti anche di tipo normativo necessari al conseguimento della terza rata sono già stati adottati". Lo ha annunciato il ministro degli Affari europei, del Sud e del Pnrr, Raffaele Fitto rispondendo al question time di oggi alla Camera, che ha poi aggiunto: "La relazione semestrale sullo stato del Pnrr sarà inviata al Parlamento la prossima settimana''. In particolare saranno richieste tutte le proposte di revisione degli obiettivi Pnrr da parte dei singoli ministeri in vista del negoziato con la visita semestrale dei tecnici della Commissione Ue prevista a metà giugno. 

Leggi anche: Fitto: "Pnrr da smantellare". Poi nega tutto. Salvini lo smentisce. Bufera

''Nel corso di questi mesi - ha dichiarato Fitto - il governo ha provveduto ad effettuare una verifica approfondita di cui si terrà conto nella relazione semestrale in ordine alla effettiva possibilità di realizzare gli interventi previsti dal Pnrr. Si tratta di una verifica effettuata nella prospettiva di garantire, da un lato, un utilizzo efficace di tutte le risorse, dall'altro, di individuare in relazione a tutti gli investimenti le modalità di attuazione e le reali forme di finanziamento più adeguate rispetto alla reale, effettiva realizzazione degli interventi''.

Paolo Gentiloni: "Modifiche entro giugno, altrimenti rate slittano"

Sul Pnrr è intervenuto anche il commissario Ue per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni: "L'Italia dovrebbe presentare alla Commissione Europea le proprie più che legittime richieste di modifica del Pnrr entro fine giugno, se non vuole che i pagamenti previsti quest'anno, a fine giugno e a fine dicembre, slittino. "L'obiettivo non può essere ritardare, perché non conviene all'economia italiana e certamente non sarebbe un buon risultato per la Commissione Europea". Inoltre, "noi abbiamo un atteggiamento di grande apertura, flessibilità e volontà di collaborare, anche venendo incontro alle richieste, quando arriveranno, di questo o quell'aspetto del piano, cercando di fare tutto questo presto e bene", conclude Gentiloni.

Tags:
europapnrrraffaele fittoue