Ue, Polverini (FI): "E' naturale l'appoggio di Meloni al bis di Ursula"
Sull'ambiente "scontiamo l’assenza di una classe imprenditoriale che, tolto forse Marchionne, non ha saputo anticipare i tempi"
Renata Polverini, ex presidente della regione Lazio e candidata alle elezioni europee dell'8-9 giugno con Forza Italia nella circoscrizione Centro, ad Affaritaliani.it. Intervista
"Mi sembra che la Presidente del Consiglio abbia avviato sin dal suo insediamento a Palazzo Chigi una proficua collaborazione con la Presidente della Commissione e conseguentemente ritengo che sarebbe naturale, quasi scontato, un appoggio al candidato del PPE. Da questo punto di vista non mi aspetterei sorprese". Con queste parole Renata Polverini, ex presidente della regione Lazio e candidata alle elezioni europee dell'8-9 giugno con Forza Italia nella circoscrizione Centro, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia debbano sostenere il bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.
L'INTERVISTA A RENATA POLVERINI
Quali sono i motivi della sua candidatura alle elezioni europee con Forza Italia?
"Penso che l’Europa sia il luogo dove si assumono le decisioni più importanti che riguardano il nostro Paese e sono convinta che Forza Italia - anche grazie all’appartenenza al PPE - possa svolgere un ruolo decisivo nella prossima legislatura quando a Bruxelles il Centrodestra avrà una rappresentanza importante e probabilmente decisiva negli equilibri del nuovo Parlamento".
Forza Italia e il PPE sostengono il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, osteggiata però in modo forte dalla Lega. Non crede che la frattura evidente del Centrodestra in Europa possa penalizzare il governo italiano?
"Sappiamo che ci sono differenze tra i partiti che compongono la maggioranza di governo e che queste differenze, che non riguardano soltanto le alleanze in Europa, sono sempre state gestite dai nostri leader, Tajani in primis, nel modo migliore portando ogni volta ad una sintesi. Sono certa che anche questa volta sapremo convergere sulle scelte che più rappresentano gli interessi dell’Italia".
Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia dovrebbero a suo avviso sostenere il bis di Ursula von der Leyen?
"Mi sembra che la Presidente del Consiglio abbia avviato sin dal suo insediamento a Palazzo Chigi una proficua collaborazione con la Presidente della Commissione e conseguentemente ritengo che sarebbe naturale, quasi scontato, un appoggio al candidato del PPE. Da questo punto di vista non mi aspetterei sorprese".
A suo avviso è possibile una maggioranza di Centrodestra in Europa o ci sarà nuovamente l'intesa tra PPE, PSE e liberali?
"Ci sono tutte le premesse perché il centrodestra - che già è maggioranza in tanti Paesi dove cinque anni fa era all’opposizione - possa prevalere negli equilibri d’aula. Detto questo, però, dobbiamo tenere presente che in Europa i meccanismi decisionali riguardano soprattutto o comunque anche gli Stati e non è pensabile e neppure opportuno agire banalmente in una logica maggioranza/opposizione".
Sulla guerra in Ucraina, e anche sul Medio Oriente, non crede che gli appelli al dialogo di Papa Francesco cadano continuamente nel vuoto? L'Unione europea dovrebbe sostenere una forte azione diplomatica per arrivare alla fine dei due grandi conflitti?
"Siamo tutti per la pace ed i forti richiami del Pontefice non devono lasciarci indifferenti o cadere nel vuoto. Al tempo stesso, però, non possiamo dimenticare che la Russia ha invaso uno Stato sovrano, distruggendone gran parte, e che Hamas, il 7 ottobre, ha sferrato un attacco criminale compiendo una orrenda carneficina. Se vogliamo la pace dobbiamo difendere i popoli oppressi dagli aggressori e garantire la sicurezza dello Stato di Israele".
Quali tematiche porterà avanti se eletta al Parlamento europeo?
"Forza Italia sta per far uscire il suo programma elettorale d’intesa con quelli che sono i principi ed i temi principali delle battaglie del PPE. Personalmente vorrei impegnarmi sui temi che da sempre caratterizzano la mia attività politica, a partire dal lavoro e dalla formazione, passando per la libertà di impresa, l’ambiente e l’agricoltura".
Lei è molto impegnata nel sociale, che cosa può e deve fare di più l'Unione europea su temi come povertà, sostegno agli anziani spesso abbandonati e ai disabili?
"L’UE può dettare delle linee guida in tutte le materie che lei ha citato e cambiare in meglio la vita delle persone a patto che decida di incidere per davvero sulle questioni che affronta e che abbia i mezzi economici per sostenere queste politiche; oggi Bruxelles ha un bilancio che equivale all’uno e mezzo per cento del PIL mentre gli USA, solo per fare un esempio che però rende l’idea, possono contare nella politica “federale” sul venticinque per cento del PIL".
Ritiene che si debba correggere l'eccessiva impostazione green degli ultimi cinque anni che rischia di penalizzare gli italiani ad esempio sulle case e sulla produzione di auto?
"Con il dovuto rispetto per i parlamentari italiani che siedono Bruxelles e di cui conosco i pregi, credo che si sarebbe dovuto rappresentare con più forza o maggiore capacità di mediazione, la specificità dell’Italia su un tema così delicato e complesso come la casa: i nostri centri storici - e mi riferisco anche a quelli di piccoli paesi, non solo a Roma, Napoli, Firenze, ecc... - non possono essere trattati con la stessa logica di Bruxelles o Berlino. Per l’auto credo che valga lo stesso ragionamento anche se purtroppo scontiamo l’assenza di una classe imprenditoriale che, tolto forse Marchionne, non ha saputo anticipare i tempi investendo su tecnologie, che non sono per forza l’elettrico, più rispettose dell’ambiente".