Ue, Ursula-bis, è deciso. Meloni si accoda. No tedesco a Draghi. Esclusivo

Tajani in maggioranza, Salvini all'opposizione, Meloni in imbarazzo ma costretta a... Inside

Di Alberto Maggi
Politica

Centrodestra spappolato sulle alleanze europee

Ursula von der Leyen sarà la presidente della Commissione europea anche per il quinquennio 2024-2029. I giochi sono chiusi. Il resto sono solo chiacchiere e retroscena da lunga campagna elettorale in vista del voto del 9 giugno 2024 per il Parlamento europeo, dove ogni leader guarda più agli equilibri nazionali che a quelli a Bruxelles.

La proposta, lanciata in anteprima assoluta da Affaritaliani.it, di Emmanuel Macron di portare Mario Draghi alla guida della Commissione è stata liquidata rapidamente da Antonio Tajani. Il segretario di Forza Italia ha spiegato che nelle prossime settimane al congresso di Bucarest del Partito Popolare Europeo verrà riconfermato il nome di Von der Leyen.

Dietro le quinte, come risulta ad Affaritaliani.it, c'è già un patto spigliato con i vertici del Pse, i socialdemocratici UE dei quali fa parte il Pd, per il bis di Ursula. D'altronde altre soluzioni non ci sono. Draghi non piace assolutamente alla Cdu-Csu tedesca, padrona del Ppe, per come ha gestito la Bce su tassi di interesse (sempre a zero) e l'acquisto di titoli di Stato dei Paesi molto indebitati come l'Italia. "Non se ne parla nemmeno", spiegano fonti vicine a Manfred Weber.

L'ipotesi Ppe-Conservatori non ha assolutamente i numeri nemmeno si allargasse   Identità e Democrazia della Lega è dei suoi alleati di destra che domenica scorsa si sono riuniti a Firenze. Servirebbero anche i liberali di Macron. E già il Ppe esclude accordi con le destre tedesche, francesi e olandesi, figuriamoci se il presidente francese è la sua rivale Marine Le Pen potrebbero mai coesistere. Impossibile. No way.

È per questo che da Forza Italia continuiamo a ripetere che comunque vada il Ppe sarà nella prossima maggioranza perché già sanno che sarà il bis di Ursula. Giorgia Meloni ha timidamente parlato di "perimetro del Centrodestra" anche in Europa e non può fare altrimenti. Non può certo dire prima del voto che si alleerà con il Pd di Elly Schlein.

Ma la premier non potrà stare all'opposizione, come invece farà comodamente Salvini, per le troppe partite aperte e i dossier sul tavolo (migranti, Pnrr, unione bancaria, Mes, riforma del Patto Ue). E dunque? Centrodestra spappolato in Europa. Forza Italia convintamente al governo con Ursula, la Lega convintamente all'opposizione e Fratelli d'Italia che dovrà decidere se votare sì, ingoiando il rospo e spaccando ECR, o al limite astenersi.

Ma alla fine Meloni, che vuole un suo uomo nella prossima Commissione, quasi certamente Adolfo Urso, non potrà che accodarsi e votare Von der Leyen visto che ogni commissario deve ottenere la fiducia della maggioranza dell'Euro Camera. E nessun esponente di FdI la avrebbe senza il sì della premier alla riconferma di Von der Leyen.

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