Una sfida alla leadership di Conte: il senso dello show di Grillo da Fazio
Il personaggio-Grillo ha una straordinaria capacità di sentire e interpretare il mezzo televisivo
Grillo ha profetizzato che il governo Meloni “cadrà da solo”
A dieci anni dall’ultima apparizione in Tv, Beppe Grillo è tornato sul piccolo schermo, ospite di Fabio Fazio. Durante la puntata di "Che Tempo Che Fa", andata in onda domenica 12 novembre, il fondatore del Movimento 5 Stelle ha fatto uno show personale in cui non ha risparmiato frecciatine a nessuno, a cominciare da se stesso (“Sono qui per capire se sono il peggiore”, ha detto Grillo in apertura).
L’autoironia era riferita al fatto che, dopo essere stato in Tv l’ultima volta (come detto, una decina di anni fa), il suo partito ha avuto un andamento elettorale negativo, mentre – esattamente al contrario – i suoi nemici politici e bersagli di allora sono oggi al potere. Grillo, nel suo intervento, ha parlato di Giorgia Meloni, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, nonché della senatrice Giulia Bongiorno (che difende la ragazza che accusa Ciro Grillo, e tre suoi amici, di stupro). Nel suo siparietto su Bongiorno, Grillo è stato prontamente stoppato da Fazio, che evidentemente ha trovato inopportuno l’attacco sferrato dal fondatore dei Cinque Stelle a un avvocato impegnato in un processo su cui lo stesso Grillo è in chiaro conflitto (psicologico) di interesse.
Per quanto riguarda invece l’attualità politica, Grillo ha profetizzato che il governo Meloni “cadrà da solo”, definendo inoltre il vicepremier, e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, come “l’ultimo dei mohicani”.
In definitiva, la performance di Grillo da Fazio può essere suddivisa in quattro capitoli tematici. Il primo, riguardante il motivo del suo ritorno, è stato una specie di bilancio ironico-riflessivo su quanto egli sia
M5S: Conte, Grillo? Mi ha fatto ridere, in forma splendida "Grillo usa l'ironia, io ho autoironia, e' stato divertente e mi ha fatto ridere. Invece non mi fa ridere Giorgia Meloni e la manovra di questo governo che fa piangere il Paese". Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte durante un punto stampa. "Ieri Grillo si e' rivelato un grande mattatore, in forma splendida, ha fatto fare un record di ascolti a Fazio. Chapeu", ha aggiunto. |
riuscito (o non riuscito), a costruire, in campo politico. Il secondo capitolo potrebbe intitolarsi “critica semiseria di Beppe Grillo a Beppe Grillo”, ed è la continuazione naturale del primo. Il terzo è consistito nella sua personale narrazione dei motivi per cui la sua scelta è andata sulle figure di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Mentre il quarto è consistito in un attacco via piccolo schermo all’avvocato Giulia Bongiorno, motivandolo come una specie di contrattacco rispetto ai “comizietti” che, a suo dire, la Bongiorno farebbe sulla vicenda processuale del di lui figlio Ciro.
Che senso ha avuto, questa presenza televisiva? Premesso che il personaggio-Grillo ha una straordinaria capacità di sentire e interpretare il mezzo televisivo (un po’ come, nel celebre film, la detective scandinava Milla aveva una straordinaria capacità di interpretare i diversi tipi di neve), e che quindi è difficile leggere bene fra le righe delle parole e delle azioni di Grillo stesso, la sua sembra essere stata sostanzialmente un’operazione di riposizionamento personale. E’ stata cioè il suo modo per dire a Giuseppe Conte: “il partito ora ce l’hai in mano tu, vediamo cosa sai veramente fare. Io sto alla finestra…”. Insomma, una via di mezzo fra un rientro in scena e un’uscita di scena, nella speranza che la sua profezia sul governo Meloni si realizzi veramente.