"Vai a lavorare", "Sei una stronza": volano stracci tra Meloni-De Luca. VIDEO
Torna ad infiammarsi lo scontro sull'autonomia differenziata: il governatore campano insulta la premier Meloni dopo che non ha digerito quel "vai a lavorare"
"Vai a lavorare", "Sei una stronza": volano stracci tra Meloni e De Luca sull'autonomia differenziata - VIDEO
Politica sempre più allo sbando: torna ad infiammarsi lo scontro fra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Ma nel duello irrompe il governatore campano Vincenzo De Luca che, dopo essere sceso in piazza a Roma, attacca la premier: "Vada a lavorare lei, stronza".
IL PRESIDENTE CAMPANO DE LUCA INSULTA MELONI: "LAVORA TU, STRONZA"- GUARDA IL VIDEO
A dare fuoco alle polveri è questa volta l'autonomia differenziata, riforma bandiera della Lega e della maggioranza di centrodestra, avversata dalle opposizioni e, in particolare oggi, dal Pd. I dem, con la segretaria Elly Schlein, accusano la premier di volere spaccare il paese: "Non si è mai vista una patriota che spacca l'Italia. Quella di Calderoli, votata dal partito di Meloni, è una riforma destinata a lacerare un Paese che invece ha un disperato bisogno di essere ricucito nelle sue fratture e diseguaglianze", dice Schlein intervistata da Repubblica.
Secondo Schlein e il Pd le due riforme, quella dell'autonomia differenziata e quella del premierato, "si tengono insieme, sono il frutto di un patto scellerato fra i sedicenti patrioti del nuovo millennio e i leghisti che non hanno mai abbandonato l'aspirazione secessionista". Noi, prosegue la leader dem, "al contrario crediamo che non possa esserci riscatto del Paese senza riscatto del Sud".
Questo, nonostante Fratelli d'Italia raccolga gran parte del suo consenso proprio nel Meridione: "Ci vuole tempo per misurare la distanza fra propaganda e realtà. E la realtà", per Schlein, è che "questo è un governo antimeridionalista. Basta mettere in fila le cose che hanno fatto: oltre all'Autonomia di Calderoli, hanno affossato il salario minimo per contrastare il lavoro povero, molto diffuso al Sud; abolito il Reddito di cittadinanza; bloccato i fondi di sviluppo e coesione che regioni e comuni reclamano per modernizzare le aree più svantaggiate". E se, con il premierato, la destra dice che finalmente saranno i cittadini a scegliere chi governa, per la segretaria "questo enunciato è una truffa perché dietro il 'decidete voi' c'è un colossale 'decido io per voi'. Acclamare un capo ogni 5 anni non è democrazia".
La risposta di Meloni arriva proprio da una regione del Sud. In Calabria per firmare l'accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione, la presidente del Consiglio ribatte: "A chi mi accusa di dividere l'Italia vorrei dire che l'Italia è stata divisa da chi credeva che ci fossero cittadini di serie A e di serie B". E, senza nominare la leader dem, aggiunge: "Leggevo questa mattina un leader di opposizione che diceva che i patrioti abbandonano e tradiscono il Mezzogiorno. Grande rispetto, perché sono stata all'opposizione per tanti anni, ma io penso che ci siano due modi per affrontare il divario" fra Nord e Sud: "C'è il reddito di cittadinanza e le infrastrutture di cittadinanza".
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E il reddito di cittadinanza, per Meloni, "era la risposta di chi considerava questi territori irrecuperabili". Poco dopo, però, Meloni chiama in causa anche Vincenzo De Luca. Il governatore campano è a Roma, per prendere parte alla manifestazione da lui stesso promossa assieme ad altri sindaci e amministratori campani. "Se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare, forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più", osserva Meloni.
Parole che, dalla Calabria, risalgono la penisola fino a Roma. De Luca, che nel frattempo si è spostato da piazza Santi Apostoli al Transatlantico di Montecitorio, apprende le parole della premier dai cronisti. E risponde: "E' intollerabile questo atteggiamento, centinaia di sindaci che stanno qua e che non hanno i soldi per l'ordinaria amministrazione. Lavora tu stronza".
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Un insulto che provoca la sollevazione dello stato maggiore di Fratelli d'Italia: "Ci chiediamo se i dirigenti del Pd, a partire dal segretario Schlein, non provino imbarazzo alcuno nel vedere un presidente di Regione espresso da quel partito, insultare, irridere e dileggiare chiunque osi contrastarlo", commenta Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera: "Questo tipo di turpiloquio svela il reale livello della sinistra italiana", aggiunge. E l'omologo del Senato, Lucio Malan, chiama in causa la leader dem: "Ciò che è davvero imbarazzante è il silenzio di Elly Schlein che, continuando a tacere, rende corresponsabile il Pd di tali inaccettabili atteggiamenti".