Valditara, bufera dopo la proposta: "Classi di transizione per migranti"

Il ministro dell'Istruzione e del Merito ha parlato dell'integrazione scolastica dei migranti minori tramite classi di transizione

di Redazione
Il ministro Giuseppe Valditara
Politica

Scuola, Valditara: "Aiutiamo i migranti con classi di transizione", ma il Pd e il M5S non ci stanno...

"Ogni scuola dovrebbe verificare all'atto di iscrizione le competenze dei ragazzi immigrati. Dopo di che dovremmo lasciare alle scuole la scelta fra tre percorsi. La prima possibilità ovviamente è quella dell'inserimento tout court nelle classi esistenti, se il tasso di apprendimento della lingua italiana è buono. Se invece ci sono dei deficit molto rilevanti dovremmo pensare a due soluzioni alternative.

Il ragazzo straniero viene inserito come tutti in una determinata classe, tuttavia le lezioni di italiano ed eventualmente anche quelle di matematica le frequenta in una classe di accompagnamento con docenti specializzati e una didattica potenziata. L'altra ipotesi potrebbe prevedere di seguire al pomeriggio attività obbligatorie di potenziamento linguistico extracurricolare. Ovviamente prima di introdurre queste soluzioni occorre avviare un confronto ampio tenendo presente che per noi l'autonomia scolastica è un punto fermo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un' intervista a Libero.

Pd: "Valditara ascolti la scuola!"

"La proposta del ministro Valditara è irricevibile. Una idea che dimostra la totale distanza del ministro dalla realta' scolastica. Più che classi di transizione per le ragazze e i ragazzi con background migratorio, Valditara ascolti la scuola e dia risposte concrete, con risorse adeguate: servono mediatori e mediatrici culturali, rafforzare l'organico dove c'e' piu' bisogno, supporto scolastico e lezioni di lingua italiana per stranieri L2. Cosi' si affronta una questione seria, non con la propaganda". A dirlo è Cecilia D'Elia senatrice Pd e capogruppo in commissione settima, scuola, istruzione pubblica.

"In Italia esiste un problema di inclusione e di dispersione che riguarda in gran parte gli studenti stranieri, ma la separazione vagheggiata da Valditara rischia di creare danni maggiori di quelli già esistenti. Valditara parla di test di ingresso, ma non si capisce esattamente a quale platea si rivolgerebbe questa misura. Ma soprattutto: non crede Valditara che riservare lezioni separate a gruppi di studenti possa portare a 'ghetti' in ciascuna scuola, con la conseguenza di ostacolare l'apprendimento informale della lingua italiana, che chi conosce la scuola sa essere importante tanto quanto l'apprendimento formale perche' produce integrazione reciproca?

M5s: " Quali risorse intenderebbe stanziare il ministro?"

E ancora: se un alunno non raggiunge il livello di competenza richiesto che fine fa? Resta in classe separata all'infinito? E infine: che risorse intenderebbe stanziare il ministro per promuovere ed incrementare l'inclusione? Perché non parla di aumentare già adesso i fondi su questo fronte, soprattutto per gli istituti che si trovano in zone a forte immigrazione? Ecco: il limite tra la propaganda e un approccio serio a questioni cosi' importanti e' sempre lo stesso: i soldi. E Valditara da quando ha messo piede a Viale Trastevere si e' distinto solo per misure a costo zero, tagli e definanziamenti. Tra propaganda e serieta' Valditara milita costantemente nel primo campo". Così i capigruppo M5s in commissione cultura alla Camera e al Senato Antonio Caso e Luca Pirondini.

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