Vannacci è Capo di Stato Maggiore. Generale contro il “mondo al contrario”

Roberto Vannacci da oggi è Capo di Stato Maggiore e intanto i radical chic sono agitati, tormentati, inquieti...

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Il ritorno del Generale, Vannacci Capo di Stato contro il “mondo al contrario”. Il commento 

Roberto Vannacci da oggi è Capo di Stato Maggiore. I radical chic sono agitati, tormentati, inquieti. Guardano verso Capalbio ma fa freddo e non possono scappare alla seconda casa. Le tartine al salmone sciampagnate gli diventano indigeste, la tesserina ztl non si trova. Dove l’avranno messa, “signora mia”? Sarà stata la colf.

Il Generale Vannacci è venuto dal nulla. Una sorta di stella che ha cominciato a splendere di luce propria dopo aver pubblicato un libro – verità: “Il mondo al contrario”. Autoprodotto, il libro ha raggiunto subito la vetta del più venduto.  Gli italiani hanno fatto (e fanno) di tutto per averlo. Chi non riusciva a scaricarlo se lo faceva passare, mentre i brani più significativi giravano sul web alla velocità della luce. Tutti volevano leggerlo, tutti volevano averlo. Un fenomeno incredibile di sociologia letteraria in un Paese come il nostro in cui non si legge atavicamente. Basta quindi con le lagne sentimentali dei lucchetti appesi ai ponti, roba per adolescenti in calore, e finalmente si parla di cose serie partendo da una affermazione autoevidente: “il re è nudo” e il militare ha fatto solo la cosa più semplice del mondo: lo ha detto. Apriti cielo. È arrivato un nuovo Pinochet. Ci saranno desaparecidos fatti scomparire al largo di Fiumicino. Modifichiamogli Wikipedia. Fermiamolo. Linciamolo.

Meglio dire subito che non è un incarico operativo. La democrazia è salva. In Italia il mondo si è rovesciato. Da anni. È stata lanciata una bomba entropica di conseguenze disastrose che ha distrutto le infrastrutture valoriali. Tutto ormai funziona alla rovescia nel nostro Paese. Il Buonismo impera. Il ladro ruba? In galera ci va il derubato. Un assassino si becca l’ergastolo? State sicuri che poco dopo è fuori. È eclatante il caso dell’assassino “ciccione” condannato all’ergastolo e rimandato ai domiciliari perché obeso. Vuoi andare a lavorare per quattro soldi? Prima devi affrontare i gruppi di imbecilli stesi in mezzo alla strada. Figli di papà che non hanno niente di meglio da fare che rompere i cabasisi al prossimo.

Vuoi andare in centro a piedi? C’è allora la manifestazione di femministe acide che ti blocca l’accesso al grido: “Maschio tossico devi tremare. Ora son le streghe che ti vogliono BRUCIARE!”. Vuoi investire i soldi in Bot? Qualche anno fa dovevi pagare tu per prestarli allo Stato e non viceversa, come logica vorrebbe. Vuoi andare a far pipì in un bagno? Devi stare attento a scegliere bene tra le icone, che potresti trovarti qualche brutta sorpresa in nome dell’ideologia woke liquida. Ti assenti da casa e te la occupano? Normale, si tratta di persone bisognose sempre munite di handicappato, donna incinta ed anziano. Ormai la tripletta la vendono abbinata, così si risparmia tempo.

Te ne vai in autostrada tranquillo? Qualche secondo dopo ti sfreccia un imbecille in monopattino, strafatto di droga che ti fa le faccine sceme e si riprende con il cellulare. Paghi più di tutti in Europa per la monnezza? Le città sono tutte luride e sporche e se ti lamenti la colpa è tua perché la colpa è sempre dei cittadini “che sporcano”, non di chi deve pulire. Sei maschio, bianco ed hai pure l’ardire di essere eterosessuale? Ti devi vergognare perché sei un esponente del “patriarcato bianco becero e violentatore”. E se controbatti che è ingiusto generalizzare ti becchi insulti e accuse di sessismo come fa tal Simone Fontana, “giornalista memetico” (sic) su X, tarantolato dal verbo woke, mentre i follower lo prendono in giro scrivendogli: “A Fonta’, facce Tarzan!” e lui che non è esattamente un fulmine di guerra ricomincia a sproloquiare per il divertimento di grandi e piccini. È per questo che si è epifanizzato il Generale Vannacci. Un anticorpo sano, prodotto dalla società sana, contro il degrado del “mondo al contrario”, che vede tutto attraverso le lenti deformanti dell’ideologia. Vannacci non è il problema è la soluzione.

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