Vannacci vale 200mila voti in più. Per la Lega però non solo vantaggi...

Europee, quanto consenso porta la candidatura del generale

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
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Roberto Vannacci e Matteo Salvini
Politica

La candidatura di Roberto Vannacci è al tempo stesso un’opportunità ma anche una sfida problematica per Matteo Salvini

 

Come è stato ufficialmente comunicato ieri da Matteo Salvini, il generale Roberto Vannacci sarà candidato per la Lega alle prossime elezioni europee, in tutte le circoscrizioni. Dopo molti annunci e connessi tentennamenti, il dado è ormai tratto. Tuttavia, la sua candidatura ha suscitato reazioni contrastanti proprio all’interno della Lega.

Da un lato, Salvini ha twittato: “Sono contento che un uomo di valore come il generale Vannacci abbia deciso di portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega in Parlamento europeo”. Questo suggerisce che Salvini vede Vannacci come un candidato di valore e che lo stesso Salvini spera che il generale possa aiutare la Lega a ottenere almeno l’8% dei voti. D’altro canto, diversi parlamentari del Nord considerano l’arruolamento politico di Vannacci come una mancanza di attenzione verso i militanti della Lega che si impegnano quotidianamente nelle sedi del partito.

Inoltre, i sondaggi in vista delle europee indicano che i posti all’europarlamento per la Lega saranno decisamente meno numerosi rispetto a cinque anni fa, quando Salvini ottenne il 34% dei voti. Per cui la presenza dell’“intruso” Vannacci viene vista da molti come un fattore di disturbo nella composizione delle liste. Dunque, la candidatura di Vannacci potrebbe essere una mossa rischiosa per Salvini, poiché va tenuto conto del fatto che, a non volerlo in lista, sono in particolare i militanti della Lega del Nordest (storico bacino di radicamento per il movimento leghista).

In sintesi, la candidatura di Roberto Vannacci è al tempo stesso un’opportunità ma anche una sfida problematica per Matteo Salvini, e la presenza in lista del generale provocherà presumibilmente sia un ingresso che un’uscita di voti dal bacino elettorale della Lega. Ecco qualche considerazione al riguardo. La candidatura di Vannacci, che è diventato un personaggio molto noto, potrebbe attirare l’attenzione dei media e del pubblico, e quindi portare a una maggiore visibilità per la Lega (influenzando positivamente un certo numero di elettori).

Dal punto di vista del contenuto politico, Vannacci ha posizioni talvolta anche molto controverse. Questo può essere sia un vantaggio che uno svantaggio. Da un lato, alcune persone potrebbero apprezzare la sua franchezza e le sue opinioni forti. Dall’altro, proprio il suo profilo comunicativo “rude” potrebbe allontanare degli elettori. Perciò, è davvero difficile prevedere con precisione quanto Vannacci possa spostare in termini di voti. Dipenderà da variabili come la sua campagna elettorale, le sue apparizioni pubbliche, le conseguenti reazioni sia dei media che degli elettori potenziali.

Volendo comunque azzardare una stima del saldo complessivo (differenza fra voti guadagnati e voti persi) generato dall’effetto Vannacci, in attesa di sondaggi specifici sul tema, possiamo immaginare un risultato netto di circa duecentomila voti in più per la Lega. Che quindi potrebbe attestarsi a un risultato attorno al 9% pieno. A proposito di sondaggi, per approfondimenti tecnici sulla loro metodologia segnalo un piccolo volume che ho recentemente pubblicato sull’argomento (“Sondaggi e comunicazione politica. Come fare una campagna elettorale”, Celuc, Milano, 2024).