Veneto, altolà del Carroccio a FdI: "Alle Comunali Lega primo partito"

Il segretario regionale veneto della Lega Alberto Stefani ad Affaritaliani.it: "Per noi è linea del Piave, niente bandierine"

Di Alberto Maggi
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Politica

"Grandi vittorie al primo turno in comuni storicamente di sinistra come Cadoneghe, vittorie nelle sfide interne al cdx come la grande performance della Lega a Bassano che supera FdI, a Negrar e San Bonifacio"

 

"Il risultato che abbiamo riscosso alle elezioni ha superato le prospettive negative di tanti presunti politologi e dimostra una Lega in crescita a livello nazionale, rispetto alle elezioni politiche. Nella fattispecie, il voto delle amministrative in Veneto - e quindi il voto territoriale - mostra una Lega che si conferma prima forza di governo, nei territori della regione, con la non scontata conferma del 92% dei sindaci uscenti, chiaro segnale del nostro buon governo. Ed è al contempo una Lega che vince molte delle sfide all’interno del centrodestra nei grandi comuni, che sono sempre stati ostici". 

Alberto Stefani, segretario regionale veneto della Lega e presidente della commissione bicamerale sul federalismo fiscale, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alle parole di Raffaele Speranzon, vice-capogruppo vicario di Fratelli d'Italia al Senato, veneto, che ha affermato che visti i risultati delle elezioni europee la presidenza della regione Veneto nel 2025 spetta al partito di Giorgia Meloni.

"Grandi vittorie al primo turno in comuni storicamente di sinistra come Cadoneghe, vittorie nelle sfide interne al cdx come la grande performance della Lega a Bassano che supera FdI, a Negrar e San Bonifacio", sottolinea Stefani.

"Sarà il tavolo dei leader di centrodestra a scegliere a chi spetterà la regione. Non è questo il momento di litigare sui nomi e sulle bandiere, c’è una Regione che va amministrata e necessita dell’apporto politico dei partiti. Per noi prima vengono i veneti, poi le ambizioni dei partiti, che è normale che ci siano, ma sicuramente non si devono consumare a scapito del futuro del Veneto. Il Veneto non è terra di conquista, ma terra che merita una politica attenta e rispettosa della sua storia e della sua esigenza autonomista: autonomia, che stiamo approvando".

"Che il Veneto resti la linea del Piave per la Lega mi pare indiscutibile. Lavoreremo affinché il voto territoriale continui a consolidarsi e continuiamo nel nostro percorso identitario, anche con altre liste civiche territoriali e partiti autonomisti".

"Noi riconosciamo il centrodestra come alveo naturale della nostra connotazione politica. E’ chiaro che in Veneto le amministrative hanno dimostrato che, anche quando  corriamo da soli, vinciamo. Continueremo a percorrere questa strada nel rispetto della coalizione. Significa che non intendiamo uscire dalla coalizione, ma il nostro movimento è capace di aggregare forze diverse, a livello amministrativo e territoriale", conclude Stefani.