Venti di scissione nel Pd. Zampa (prodiana): “Come tenere unito il partito?”
Il Pd resterà unito? Il “mondo di Bonaccini” non si è recato al voto come ci si aspettava. La lettura di Sandra Zampa, prodiana di ferro, ad Affaritaliani
Prodi non si è schierato. Cosa farà dopo la vittoria di Schlein? Chi terrà unito il Partito democratico?
Nel pomeriggio di ieri il passaggio di consegne al Nazareno, tra il segretario uscente Enrico Letta e il neo segretario Elly Schlein. Ma venti di scissione soffiano sotterranei. Nelle consultazioni territoriali gli iscritti al Pd hanno votato in maggioranza Stefano Bonaccini mentre ai gazebo il voto diffuso, anche dei non iscritti, ha ribaltato il risultato. Uno dei fondatore del Pd, Beppe Fioroni, ha lasciato il Pd: "Non è più il mio partito". Si vocifera che Debora Serracchiani sarebbe pronta a fare un passo indietro da capogruppo alla Camera.
Se con la Schlein il partito perdesse l’ambizione maggioritaria, occupandosi di temi più di nicchia, l’ala riformista potrebbe trovarsi presto in difficoltà. Nella base dirigenziale vicina a Bonaccini sono molti i malumori, anche perché spiegano che l’apparato vicino alla neo segretaria è il gruppo dirigente che da anni governa il Pd: Zingaretti, Bettini, Franceschini, Orlando, Botta e lo stesso Letta.
Intanto l’aria riformista, da Maria Elena Boschi a Carlo Calenda, si sfrega le mani. La memoria torna all’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi. Il leader non si è schierato con nessuno dei candidati in lizza ma si è comunque recato ai gazebo delle primarie.
Sandra Zampa
La neo segretaria Elly Schlein è nata politicamente come animatrice di "Occupy Pd", movimento di protesta contro i 101 franchi tiratori che in Parlamento nel 2013 fermarono la corsa di Prodi verso il Quirinale.
Dopo la vittoria di Elly Schlein Prodi potrebbe cambiare idea? Abbiamo cercato di capirlo chiamando l’ex parlamentare Sandra Zampa, da sempre vicina al professore bolognese.
“Guardi, parlo per me stessa, non rappresento i prodiani che è una corrente che non è mai esistita, i cosiddetti prodiani non hanno mai voluto fondare una corrente ma si riconoscono nelle idee di Romano Prodi”
Però la vittoria di Elly Schlein è una buona notizia per i prodiani o no?
“Io ho appoggiato Bonaccini e tutti quelli che lo hanno fatto con me pensano che il partito debba stare unito chiunque vinca, quindi saremo coerenti con…”
...con questa linea, capisco
“Non capisco il senso della sua domanda”
Ci ponevamo la questione perché Schlein nasce politicamente, con molta forza, come animatrice di "Occupy Pd", il movimento di protesta contro i 101 franchi tiratori che in Parlamento nel 2013 fermarono la corsa di Romano Prodi verso il Quirinale, prima neanche esisteva, quindi è un segno evidente di qualcosa di nuovo in questo senso…
“E’ tutta storia che sta alle nostre spalle. Ognuno di noi, che riconduce il proprio lavoro politico a una relazione con il professor Prodi, ha fatto dei ragionamenti sulle piattaforme. Io ho sostenuto Stefano Bonaccini. Credo più che mai necessario che Bonaccini sia coinvolto perché un partito dove il 46% fa un’altra scelta e dove gli iscritti hanno fatto un’altra scelta resta un fatto. Il tema è come tenere unito il partito”.
E’ la prima volta che i gazebo smentiscono i voti dei tesserati, come vede questo evento?
“Vince sempre la democrazia, se uno la esercita. Se si esercita il proprio diritto di voto si vince. Chi è andato a votare ha vinto su chi non c'è andato”
Quindi una parte di chi poteva sostenere Bonaccini non c’è andato?
“Non lo so. E’ chiaro che abbiamo sempre meno votanti e che sicuramente la Schlein ha saputo mobilitare un mondo, cosa che non è valsa per la mozione Bonaccini. Gli esperti dovranno poi comprendere perché il ‘mondo Bonaccini’ non si è mobilitato come aspettavamo. Ma in democrazia chi vota vince”.