Verdini, gelo tra Salvini e Meloni. Effetto domino su nomine e legge lobby

FdI coglie la palla al balzo dell'inchiesta e propone una legge sulle lobby. All'orizzonte uno scontro FdI-Lega su Fs e Anas

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Gelo Salvini-Meloni su Verdini: FdI propone una legge sulle lobby

Quello delle commesse Anas che ha portato agli arresti domiciliari Tommaso Verdini, figlio dell'ex senatore di Forza Italia Denis, è già un caso politico. Un pezzo dell'opposizione chiede infatti al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di fare chiarezza sui rapporti con Inver, la società di Verdini coinvolta nell'inchiesta. Una richiesta che i partiti fanno poggiare su almeno due elementi: la commistione fra politica e imprenditoria e il legame del ministro Salvini con Denis Verdini, padre della compagna del leader della Lega. 

"Funzionari pubblici che discutono di appalti con imprenditori, un sottosegretario della Lega chiamato in causa per interventi normativi, parentele imbarazzanti", spiega Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera. "Come può Salvini pensare che non dovrà spiegare al Parlamento che cosa succede negli appalti Anas? Un insulto, la sua alzata di spalle. Arroganza e presunzione non lo mettono al riparo da un coinvolgimento che prima che personale è politico", attacca la deputata dem. Le opposizioni non sono tuttavia compatte nel chiedere l'informativa di Salvini.

Azione, con Enrico Costa, ha fatto presente in Aula che il Parlamento "non è un tribunale" e che "quello che accade nelle aule giudiziarie andrebbe separato da quanto accade nelle aule parlamentari". Osvaldo Napoli, esponente della segreteria nazionale di Azione, invita il resto delle opposizioni a "evitare di farsi tarantolare dalla vicenda che vede coinvolto Tommaso Verdini. La gogna mediatica alzata negli ultimi trent’anni ha avvelenato la vita politica e civile del nostro Paese", aggiunge. 

Intanto, secondo Repubblica, "l’inchiesta sulla cricca dei Verdini, col suocero e il cognato del vice-premier indagati in un’inchiesta di corruzione e turbativa d’asta, allarga la crepa tra FdI e Lega". Prosegue Repubblica: "In questo senso forse si può leggere l’idea di alcuni parlamentari meloniani di cogliere la palla al balzo - cioè la vicenda giudiziaria sul sistema politico-affaristico dei Verdini - per proporre una nuova legge sulle lobby. Si espone Andrea De Priamo, senatore di FdI in Commissione Affari Costituzionali: «Questa vicenda - dice a Repubblica - come altre del recente passato, deve essere lo spunto per intervenire e regolamentare meglio i rapporti tra lobby e parlamentari. Serve una nuova norma che definisca i codici di trasparenza, sia per i lobbisti che per i politici». 

Scontro FdI-Lega sulle nomine di Fs e Anas

Secondo la Stampa, la vicenda avrà invece ripercussioni sulle nomine. "In vista del 2024 la Lega voleva i suoi ai vertici di Ferrovie e Anas ma sarà scontro con FdI", pronostica il quotidiano torinese. "Nel mirino ci sono le poltrone di Luigi Ferraris, attuale amministratore delegato di Fs, e di Aldo Isi, che guida Anas. È troppo presto per avere una rosa di nomi in corsa. L’unico a essere sempre nell’aria è quello dell’ex ad di Terna, Stefano Donnarumma, che già nella scorsa primavera Meloni avrebbe voluto alla guida di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e fermato solo dal veto granitico di Salvini".

Conclude la Stampa: "Nei palazzi romani si vocifera che la premier abbia pensato, per Donnarumma, alla casella più pesante di Cassa depositi e prestiti, ma nella Lega sanno che va comunque preparato il terreno per un possibile scontro su Anas e Fs. Anche in quest’ottica, si registra una certa voglia di correre, al ministero dei Trasporti, per introdurre un nuovo sistema di valutazione dei commissari di grandi opere".