"Vigliacco vai a c...". Gasparri insulta Renzi. Scoppia il caso al Senato
Iv: "Ingiurie di Gasparri a Renzi"
La Russa chiede il video. Il caso
"Intervengo perche' durante la dichiarazione di voto di Matteo Renzi si e' sentito distintamente, e lo ha sentito tutta l'Aula, una frase ingiuriosa del senatore Gasparri all'indirizzo del senatore Renzi. Per questo chiedo al presidente del Senato di interventire". Lo ha detto il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, prendendo la parola nell'Aula di Palazzo Madama. Il presidente Ignazio La Russa, in seguito alla segnalazione ha chiesto di ottenere i filmati della seduta, non essendo in Aula al momento delle presunte ingiurie di Gasparri.
Stando a quanto riferiscono fonti dell'opposizione, Gasparri avrebbe detto a Renzi "Vigliacco vai a c...". Prendendo la parola in Aula, Gasparri si e' scusato: "Mi scuso di alcune frasi inopportune", dice il senatore di Forza Italia, "ma non mi scuso di dire la verita'". A scatenare la reazione di Gasparri sarebbe stata la frase di Renzi, "avete tradito l'eredita' di Berlusconi". Dopo le scuse, il presidente del Senato ha chiosato: "Grazie per avere attenuato il tema polemico di prima".
"Mi scuso di alcune frasi inopportune, ma non mi scuso di dover dire la verita', perche' Silvio Berlusconi a dicembre 2020 disse 'non votero' la riforma del Mes perche' non ci facciamo dettare le scelte da altri'", ha detto Gasparri intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sulla manovra. "Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia, un europeista tra i piu' noti, ha detto piu' volte che il Mes cosi' non va perche' c'e' una mancanza di democrazia e che serve un controllo del Parlamento europeo. Per questo ci siamo astenuti. Quindi, fatte le scuse a chi le deve avere, noi in quest'Aula lezioni di berlusconismo postumo non ne prendiamo da nessuno", ha aggiunto. "Quando ci fu l'ingiusta decadenza di Berlusconi, un senatore presente in quest'Aula disse che quando c'e' una sentenza definitiva la partita e' finita, 'game over', nei confronti di Berlusconi. Potevano applaudire Berlusconi da vivo - ha aggiunto il capogruppo FI al Senato - piuttosto che usare in maniera distorta le sue parole oggi che lui non c'e'". "Se qualcuno fa calare i voti del suo partito piu' rapidamente di quanto cali l'inflazione e parla solo degli altri per non parlare di se stesso - ha concluso - non e' colpa nostra. Noi lezioncine di questa natura non ne prendiamo".