Virginia Raggi in clamorosa rimonta: exit poll, chi ride e chi piange

Quando tutti sembravano certi del ballottaggio tra Michetti e Gualtieri, il dato di Roma ha sconquassato lo scenario politico

Fonte Blog Beppe Grillo 
Politica
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Il dato è ancora decisamente provvisorio, ma la rimonta di Virginia Raggi a Roma è una vera e propria spina nel fianco per il centrosinistra, che già si stava attrezzando per il ballottaggio tra Roberto Gualtieri e Enrico Michetti, cercando un modo per convincere il M5S a convergere sull'ex ministro. Ora la sfida per il secondo posto è proprio tra Raggi e Gualtieri, un testa a testa che sta agitando le stanze del potere romano.

 

LA LEGGE DEI NUMERI: CHI RIDE E CHI PIANGE

Era stata una campagna elettorale decisamente sonnacchiosa, fino a quando l’irruzione della cronaca giudiziaria non ha provveduto a movimentarla. In questi casi c’è sempre qualcuno che accusa la magistratura di muoversi “ad orologeria” e infatti anche questa volta lo si è detto.

Eppure è molto difficile parlare di complotto, quando le decisioni riguardano un po’ tutti, nel bene e nel bene: dal fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, assolto nel processo sulla trattativa Stato-mafia, al caso-Morisi che inevitabilmente ha fatto del male alla Lega, così come l’inchiesta giornalistica sulla “lobby nera” ha fatto male a FDI e a Giorgia Meloni, mentre la condanna di Mimmo Lucano ha colpito un po’ tutto il centrosinistra.

Lasciamo quindi da parte il retropensiero, per il quale tanto non mancano mai occasioni, e proviamo a fare un primo bilancio, seppure con dati ancora provvisori, mantenendoci su un piano strettamente politico per distinguere tra chi può far festa e chi invece no.

Certamente in festa sono Beppe Sala e Matteo Lepore, che al primo turno sbancano Milano e Bologna. Tutto come previsto? Certo che sì, ma non per questo il dato politico è meno significativo, anzi.

NAPOLI COME LABORATORIO POLITICO

A Napoli c’è il trionfo di Gaetano Manfredi, che rappresenta anche il successo dell’alleanza politica tra M5S e Pd, nell’unica città dove si è riusciti a sbrogliare la matassa per tempo. Non a caso tutto lo stato maggiore del Movimento ha fatto a gara per andare a festeggiare alle pendici del Vesuvio, dove arrivano le migliori notizie sia per Giuseppe Conte che per Enrico Letta. Quest’ultimo, stando alle prime proiezioni, centra l’obiettivo nelle suppletive di Siena, ma senza stravincere.

L’inattesa risalita di Virginia Raggi a Roma non cambia di molto il bilancio di Conte, in quanto è noto che la ricandidatura della Sindaca era più figlia della gestione-Grillo che del nuovo corso, il cui orizzonte è l’alleanza strutturale col centrosinistra. Tuttavia il risultato della Capitale – e in particolare quello di Gualtieri – può rappresentare l’ago della bilancia sul bilancio definitivo delle amministrative. Se davvero la Sindaca uscente dovesse approdare al ballottaggio - dato sul quale i diversi istituti danno ipotesi molto diverse - si aprirebbe un problema non da poco in seno al centrosinistra, dopo i noti dissensi con l’esponente grillina. A quel punto anche il quarto posto di Carlo Calenda acquisterebbe un maggior peso specifico, con la possibilità di influenzare l’esito finale. Un’analisi resa decisamente più complicata dal fatto che in diversi seggi capitolini gli scrutini vanno a rilento.

NEL CENTRODESTRA RISALE FORZA ITALIA

A Torino il centrosinistra va al ballottaggio in vantaggio sul centrodestra e questo certamente non fa piacere a Giancarlo Giorgetti, che molto si è speso per la campagna piemontese. Le sue incursioni, a quanto si mormora, hanno creato più di un malumore in seno alla Lega, dove fonti molto autorevoli smentiscono il ricorso a un congresso imminente, ma più per mancanza di alternative che per adesione alla linea di Matteo Salvini, che decisamente non esce bene da questa tornata.

A Milano, dove sarà molto interessante vedere chi tra la Lega e FDI avrà il maggior numero di consensi, è da tempo in atto una gara ad addossare la responsabilità del fallimento di Luca Bernardo in capo a chi lo ha scelto. E Salvini sembra davvero aver pescato la pagliuzza corta.   

Trieste e la Calabria, colpevolmente sottostimate dai media, rappresentano il colpo di coda di un centrodestra nel quale si rilancia Forza Italia, che sembrava l'anello debole della catena.