Acqua a gestione privata, Boccia (Pd): 'Fitto e Meloni ci riprovano'

Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito Democratico - insieme ad altri - torna a commentare la situazione sulla gestione dell'acqua in Puglia.

Bari sede Acquedotto Pugliese
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Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito Democratico, a Casamassima (Bari), torna a commentare la situazione sulla gestione dell'acqua in Puglia

"La preoccupante vicenda che si sta consumando in Puglia sull'Acquedotto Pugliese è gravissima. Il Governo ha impugnato la legge regionale con una foga senza precedenti, in un contesto in cui è sempre più evidente la pressione politica del Dipartimento per gli Affari europei".

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"È tornata la solita vecchia destra che fa sponda ai gruppi di interesse economici, che non si arrendono all’idea che possano esserci aziende pubbliche in grado di gestire efficientemente e a costi contenuti un bene pubblico come l’acqua.

"Ieri, dopo aver visto l’impugnativa del Governo Meloni, mi è tornata in mente la prima azione fatta da Assessore del Comune di Bari, nel 2004, nella prima giunta Emiliano: una lettera formale all'allora Presidente della Regione Raffaele Fitto, in cui chiedevo di fermare il processo di privatizzazione e di rafforzare il carattere pubblicistico di Aqp. Bari in quegli anni non aveva nemmeno la distinzione tra fogna bianca e nera.

"Solo chi l’ha vissuta sa cosa è stato fatto in questi vent’anni. Erano i  tempi del Governo Berlusconi con il Ministro dell’economia Tremonti che spingeva con lo stesso Fitto per le privatizzazioni. E c’erano le solite spinte dei grandi gruppi di settore. Ieri come oggi. Ma per fortuna la sinistra mandò a casa la giunta Fitto e con Vendola Presidente la storia cambiò, così poi con Emiliano che, con l’aiuto del Pd al governo, ha allungato le concessioni fino al 2025".

"Torna però la destra al Governo e torna l’ossessione della privatizzazione. Dopo vent'anni siamo ancora lì, provano a privatizzare la gestione di Aqp, impugnando la legge regionale sull’altare di una pronuncia di un’autorità che dovrebbe essere indipendente ma che di indipendente ha sempre meno. Su questo dopo il 9 giugno apriremo in Parlamento una discussione seria sulla terzietà effettiva di alcune autorità di regolazione sempre più piegate alle esigenze del governo e di alcune dinamiche che faremo diventare oggetto di dibattito pubblico".

"Non resteremo inermi di fronte a questa vicenda, saremo come vent’anni fa, sempre dalla stessa parte a difesa dei beni comuni dei pugliesi”. 

A tal proposito, il candidato sindaco di Bari Vito Leccese, con riferimento alla notizia dell’impugnazione della legge su AQP da parte del Governo, ha dichiarato: "Dobbiamo avere a cuore un solo obiettivo: preservare la presenza pubblica nelle attività di gestione dell’acqua. La Puglia non può permettersi che un bene pubblico così prezioso e purtroppo scarso, sia gestito con logiche di puro profitto. Per questo auspichiamo un confronto tra Regione e Governo che consenta ai Comuni, proprietari della rete, ed in particolare all'AIP di affidare in house il servizio idrico integrato".

Anche il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, ha voluto esprimersi sul tema: "Con l’impugnazione della legge regionale pugliese sul servizio idrico integrato, è stato definitivamente messo in discussione il principio dell’acqua come bene primario e fondamentale che per questo deve essere pubblico. Non possiamo fare a meno di esprimere tutta la nostra preoccupazione per il rischio che i pugliesi corrono di ritrovarsi con l’acqua, bene indispensabile, gestita dal privato, in una logica meramente mercantile. Uno scenario impensabile".

"Non scendiamo nel merito delle questioni tecniche, di chi ha torto e di chi ha ragione, dico solo che è arrivato il momento che le Istituzioni lavorino per trovare una soluzione coerente con tale principio. Che l’acqua debba rimanere pubblica perché diritto dei cittadini credo sia volontà non solo della Puglia e del suo esecutivo ma anche del Governo Nazionale. Di qui l’invito di tutto il movimento cooperativo alle parti ad intensificare le interlocuzioni che fino ad oggi non sono bastate e a proseguire nell’ottica di una soluzione che rispetti la volontà dei pugliesi espressa nel referendum del 2011".

"Cogliamo l’occasione per ribadire con fermezza che il tema della concorrenza e i principi del mercato libero debbano comunque trovare una declinazione in grado di garantire l’accesso universalistico a certi beni e servizi di prima necessità, fondamentali per garantire una vita dignitosa ad ogni persona.”

(gelormini@gmail.com)

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