AQP, l'acqua resta bene pubblico: sarà azionariato diffuso tra i Comuni
AQP, il presidente Laforgia: “Soluzione in house per ingresso dei Comuni è la scelta migliore” Lo schema Regione-AIP-AQP ha dimostrato di funzionare benissimo.
Sono lontani i tempi quando figure istituzionali ad ogni livello e trasversali nell'intesa al più classico bipolarismo provavano a privatizzare l'Acquedotto Pugliese. Il Consiglio Regionale pugliese ha approvato una legge che mira a rinforzare la blindatura pubblica di un asset strategico e sociale, come il bene comune ACQUA, per aprire la strada ad un'azionariato diffuso tra AQP, AIP e i Comuni di Puglia.
"L’acqua è un bene troppo prezioso, essenziale e primario - ha detto in apertura di seduta del Consiglio regionale la presidente Loredana Capone - in Puglia richiede una maggiore tutela, proprio qui dove non abbiamo grandi corsi d’acqua e laghi. Una tutela pubblica, così come una gestione pubblica".
"Questo compito lo ha svolto bene l’Acquedotto Pugliese - ha ricordato - nato da quella idea geniale dell’ingegnere Camillo Rosalba, che nel 1868 pensò all’ambizioso progetto di portare le acque delle sorgenti idriche del versante occidentale degli appennini alla Puglia. Un’idea lungimirante e vincente. Da oltre 100 anni l’Aqp porta l’acqua nelle case dei pugliesi. Parliamo di uno dei tre più grandi acquedotti d’Europa, con 33mila chilometri di condotte".
"Un articolato sistema di impianti interconnessi e di ingegneria idraulica - ha sottolineato Loredana Capone - che copre tutto il territorio pugliese, dal Gargano a Santa Maria di Leuca. Al momento è una delle più grandi stazioni appaltanti d’Italia e d’Europa, punto di riferimento per i paesi esteri. Un esempio di efficienza che viene replicato anche altrove. Un patrimonio della Puglia che non può essere disperso. Oggi stiamo qui a discutere soprattutto di questo".
"L’acqua è un bene primario che deve essere disponibile a tutti. Ce lo hanno chiesto a gran voce i cittadini, quando nel 2011 in tanti parteciparono al referendum per dire no alla legge che prevedeva la privatizzazione dell’acqua. È stato uno degli ultimi referendum in Italia in cui si è raggiunto il quorum: oltre il 95 per cento dei votanti ha chiesto che l’acqua restasse pubblica e in Puglia si è andati oltre il 97 per cento. Un plebiscito".
"Con la legge che stiamo per discutere non facciamo altro che raccogliere questa istanza e garantire a tutti e a tutte un bene essenziale. Una legge che vedrà il protagonismo dei Comuni, gli enti più prossimi ai cittadini e quindi più competenti a dare risposte alle reali esigenze delle comunità. Oggi segniamo un importate passo in avanti nella gestione democratica delle risorse e assicuriamo in questa regione l’acqua come bene comune, pubblico. Di tutti".
“La scelta migliore per il territorio è la soluzione in house, come consentito dal Consiglio regionale della Puglia con l’approvazione della legge che assicura l'ingresso dei Comuni nel capitale sociale di Acquedotto Pugliese (AQP), permettendo così ad Aip di avere tutte le opzioni contemplate dalla legge”, ha detto con soddisfazione il presidente di AQP, Domenico Laforgia, a margine del positivo passaggio nell’assemblea legislativa.
“Già oggi operiamo con l’Autorità idrica pugliese, che è il soggetto rappresentativo dei Comuni per il governo pubblico dell’acqua. Lo schema Regione-AIP-AQP ha dimostrato di funzionare benissimo. In questo percorso - ha aggiunto Laforgia - non smetteremo mai di promuovere la cultura dell’acqua buona, quella di rubinetto, spiegando dietro quel piccolo gesto quanta attività c’è da parte nostra e di tutti. L’acqua potrà restare pubblica e il patrimonio che rappresentiamo continuerà ad appartenere a tutti i cittadini pugliesi”.
“La Legge esiste, ora tocca ai Comuni pugliesi - ha concluso Laforgia - essere rapidi nel contattarci per inserirsi nella nuova società veicolo. Abbiamo già ricevuto in anticipo le richieste di una decina di sindaci che vogliono essere i primi nella regione a partecipare e ad ottenere le azioni di Acquedotto Pugliese”.
Pertanto, la natura pubblica del bene acqua si rafforza con una gestione egualmente pubblica: la ultracentenaria storia sociale, economica e industriale legata alla gestione dell’acqua si conferma nel pieno controllo dei cittadini pugliesi attraverso la partecipazione, nel capitale di Acquedotto Pugliese, della Regione Puglia e di tutti i Comuni pugliesi.
“Oggi è una grande giornata - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - perché il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge che consentirà all'acqua pugliese di rimanere pubblica. Due volte pubblica. Innanzitutto perché l'acqua è di tutti. Noi pugliesi che l'andiamo a prendere dall'altra parte delle montagne, in parte la paghiamo ai nostri fratelli della Campania e della Basilicata, siamo ovviamente grati per questo dono. Pubblica perché distribuita da Acquedotto Pugliese che sarà alleato dei comuni di tutta la Puglia".
"Quindi acqua garantita a prezzi assolutamente bassi, tra i più bassi d'Italia, nonostante l'impiego dell'energia e degli impianti che servono per trasportarla qui in Puglia. Grazie a quei pugliesi straordinari che fondarono l'Acquedotto Pugliese oltre un secolo fa. Grazie al Consiglio regionale della Puglia per avere votato questa legge, e grazie soprattutto a tutti gli uomini e le donne dell'Acquedotto Pugliese che ci hanno aiutato a scrivere questa pagina di storia”.
“Una tappa storica con cui proteggiamo una grande realtà industriale di livello europeo come Acquedotto Pugliese, il suo know how, gli investimenti che sta realizzando per rimodernare la rete idrica e fognaria più grande d’Europa e per tutelare il nostro mare potenziando i depuratori, il valore dell’acqua bene pubblico confermato da oltre 26 milioni di italiani nel referendum popolare del 2011.l”, ha detto l’assessore regionale alla Risorse Idriche, Raffaele Piemontese, che ha guidato dai banchi del governo il denso dibattito che ha portato all’approvazione della legge regionale “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato".
L’Autorità Idrica Pugliese, soggetto rappresentativo dei Comuni pugliesi per il governo pubblico dell’acqua, potrà affidare la gestione dei servizi idrici alla società pubblica AQP. La legge approvata oggi dal Consiglio regionale pugliese è stata definita “storica” in diversi momenti del dibattito. L’assessore Piemontese, nell’esortare a completare il procedimento legislativo, ha richiamato la necessità di affrontare tempestivamente la situazione che si determinerà alla scadenza della concessione per legge della gestione del Servizio Idrico Integrato in capo ad Acquedotto Pugliese SpA, prevista per il 31 dicembre 2025 e ormai improcrastinabile.
Una concessione che dura da oltre cento anni e rappresenta un unicum nel panorama quanto meno nazionale, legato evidentemente alla scarsità atavica della risorsa “acqua” che da sempre affligge i territori e la popolazione pugliese. In particolare, l’articolato normativo proposto pone l’importante e condiviso tema della necessità della cessione ai Comuni di una parte delle azioni di AQP, attualmente detenute al 100% dalla Regione Puglia, per predisporre le condizioni affinché l’AIP possa scegliere la soluzione migliore nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi, compresa quella dell’affidamento a società in house partecipata, appunto, dagli enti locali, preservando la totale natura pubblica della gestione dei sevizi idrici.
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato sul tema: AQP, il presidente Laforgia: 'Indicatori positivi, l'Antitrust sbaglia'