Autonomia differenziata, il coro contrario e diffuso dal Sud

Coro di reazioni contrarie al Sud per l'approvazione della legge sull'Autonomia differenziata e chiusura della campagna di Vito Leccese a Bari con Elly Schlein.

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Coro di reazioni diffuse e contrarie al Sud per l'approvazione della legge sull'Autonomia differenziata, in piena campagna elettorale per i ballottaggi, che in Puglia vedono coinvolti sia il capoluogo Bari, che la città leader del Salento, Lecce.

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"Con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata - ha dichiarato Vito Leccese, in corsa per Palazzo di Città a Bari - il disegno politico della nuova destra è chiaro: dividere il Paese, stravolgere la Costituzione, avvantaggiare i ricchi sempre a scapito dei poveri. Per questo il voto di domenica e lunedì non è solo finalizzato a scegliere il nuovo sindaco, ma rappresenta un atto di responsabilità nei confronti della nostra terra".

"Noi non intendiamo condannare i nostri figli alla rassegnazione, alla discriminazione e alla costante sottrazione di risorse a vantaggio dei loro coetanei settentrionali - ha ribadito Leccese - non intendiamo consentire alla Lega di Matteo Salvini, sponsor politico e primo sostenitore del candidato Romito, di riportarci indietro nel tempo. Non intendiamo stare a guardare: saremo tra i primi sostenitori del referendum e di qualunque altra iniziativa istituzionale, a partire dal ricorso alla Corte Costituzionale, utile ad abolire una riforma iniqua e dannosa per tutti i meridionali".

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“Giovedì tornerà a Bari la nostra segretaria Elly Schlein - ha ricordato il segretario regionale Domenico De Santis - dopo l’importante risultato delle amministrative e delle europee, giovedì 20 giugno alle 19 in largo Albicocca la nostra comunità riabbraccerà Elly accompagnata sul palco da Vito Leccese per tirare la volata verso la vittoria. Con noi ci saranno tutti i candidati pugliesi alle Europee a partire da Antonio Decaro. A seguire vedremo insieme la partita dell’Italia su maxi schermo”.

E tornando sul tema dell'Autonomia differenziata De Santis ha aggiunto: "Non è bastato il risultato delle elezioni europee, che ha premiato il partito democratico al Sud, per fermare il centro destra dall’approvazione dello spacca Italia. Il PD al Sud è stato il primo partito, un segnale chiaro dei meridionali contro la riforma dell’autonomia differenziata voluta dalla Lega, a cui Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno piegato le loro idee fondative, in uno scellerato patto di scambio per portare a casa la riforma del Premierato".

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"Siamo di fronte ad uno scippo di risorse e di diritti senza precedenti - ha spiegato De Santis - le immagini della maggioranza alla Camera parlano da sole, da oggi non esiste più l’Unità Nazionale e si sancisce per legge che un cittadino di Milano ha maggiori diritti di un cittadino di Bari. Ci mobiliteremo nelle piazze, nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche e sarà una mobilitazione senza precedenti, per difendere le ragioni del Sud e dell’Italia. Siamo pronti a mobilitarci per dare la parola agli italiani e abolire lo 'spacca Italia' attraverso un referendum. Domenica e lunedì chiediamo ai Pugliesi di dimostrare nelle urne il loro dissenso contro l’autonomia differenziata, ora è il momento di dare una spallata contro la secessione dei ricchi, votando per i nostri candidati sindaci a partire da Vito Leccese e Carlo Salvemini".

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Anche i Consiglieri regionali di Azione, Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea (capogruppo) hanno commentato in una nota l'approvazione della legge sull'Autonomia: “In tempi di intelligenza artificiale, funzionale anche a rendere più omogenee ed eque le forme di governo della realtà su larga scala, in Italia si approvano leggi per attribuire alle regioni maggiore autonomia. Un anacronismo politicamente sciocco e relativo a tutte le ipotesi autonomiste che si sono susseguite negli ultimi anni". 

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"In realtà, di autonomia regionale ne servirebbe molto meno e, a pensarci bene, anche quella statale andrebbe ridotta in favore di una maggiore presenza delle istituzioni europee. Ma senza soffermarsi tanto sui problemi più ampi, basta osservare la sanità. Già ora abbiamo 20 livelli di assistenza sanitaria diversi, in grado di differenziare i cittadini anche sui tempi della diagnosi, per cui dalla stessa malattia, diagnosticata presto o tardi, possono arrivare conseguenze opposte, ossia vivere o morire. E su questo basti pensare alla SMA e a tutte le malattie a insorgenza precoce e di origine genetica. Si può vivere o morire". 

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"A ciò si aggiunga, sempre restando in ambito sanitario, che l’introduzione della maggiore autonomia comporterebbe un minore fondo sanitario, per la Puglia quantificabile in oltre 600 milioni di euro. Ma il bello è che non si considera come l’aumento del divario tra le regioni non comporterebbe, in termini macroeconomici, una migliore qualità della vita nelle regioni del nord, ma solo la loro retrocessione in una condizione economicamente più sofferente rispetto all’Europa. Primi nel campionato italiano per retrocedere nella serie B europea. Per questi motivi combatteremo con determinazione e con ogni mezzo legale, affinché il Governo nazionale si fermi o torni indietro”.

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Sfilata di ministri in Puglia in vista dei ballottaggi