Autonomia differenziata: il presidio per il NO della Puglia

Presidi e manifestazioni anche in Puglia in occasione dell'avvio dell'iter legislativo per il ddl Calderoli sull'Autonomia differenziata.

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In vista dell’avvio dell’iter legislativo dell’Autonomia Differenziata in Senato, si moltiplicano le iniziative per ribadire il NO al tentativo disequilibrante perseguito da alcune forze politiche in Parlamento.

A tal proposito, martedì 16 gennaio, dalle 16.30 ci sarà un presidio in Piazza Libertà a Bari contro l'autonomia differenziata, in occasione dell'avvio dell'iter legislativo del ddl Calderoli in Senato.

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"È l'iniziativa legislativa - ha detto Onofrio Introna Presidente dei Socialistideuropa - che prevede il progetto divisivo delle Regioni padano-venete, tanto rischioso per l’unità sociale del Paese, perchè minerebbe l'uguaglianza dei diritti dei cittadini, lasciando indietro i meridionali e sancirebbe una frattura nel Paese, tra il Nord dei 'ricchi' e il Sud dei 'poveri'."

"L'autonomia differenziata condannerebbe al sottosviluppo il Mezzogiorno, che parte da condizioni di ritardo già enormi. Priverebbe per sempre gli Italiani del Meridione della parità nell'assistenza sanitaria, nell'istruzione (asili, scuole, università), nei trasporti (già rallentati alla incompleta, inadeguata e lentissima rete ferroviaria), nelle infrastrutture viarie, nelle telecomunicazioni, nella tenuta idrogeologica e nella salute ambientale del territorio. Le risorse fiscali verrebbero lasciate all'economia settentrionale più fiorente, dove vengono prodotte e cancellando il riequilibrio perequativo attuato finora, alla popolazione del Sud verrebbe negata la  possibilità di vivere la stessa vita dei connazionali del Centro Nord, a cominciare dalla la mancanza di lavoro, prima e pesante diseguaglianza.

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"Martedì io ci sarò al presidio contro questa manovra scellerata del Centrodestra - ha concluso Introna - dalle 16.30 in Piazza Libertà a Bari, che si svolgerà in contemporanea con analoghe iniziative in tante parti d'Italia: a Napoli nella centralissima Piazza Plebiscito. Invito a partecipare tutti i democratici, i progressisti, i baresi che credono in un un'Italia unita e solidale".

Nel contempo, anche il presidente della commissione regionale Sviluppo Economico Francesco Paolicelli (Pd) ha dichiarato: “Il ddl Calderoli rischia di essere una pietra tombale per l’intero Mezzogiorno. Negli ultimi mesi, tanti studiosi ed esperti hanno dimostrato che il provvedimento, così scritto, sarà una sciagura per le regioni del Sud".

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"Per com’è strutturata - ha ribadito Paolicelli - l’Autonomia differenziata rischia di acuire le disparità tra Nord e Sud, mettendo a rischio la tenuta di settori vitali per il Paese, come l’istruzione, la sanità, l’energia, i trasporti. Ma il Governo deve sapere che non c’è riscatto per l’Italia senza Mezzogiorno. Per questo, ai già numerosi appelli, voglio aggiungere il mio rivolto ai parlamentari del Sud di ogni colore politico: mettersi una mano sulla coscienza per evitare di bloccare la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”.

Con altra nota congiunta, il segretario del PD Puglia Domenico De Santis e la vicesegretaria Lucia Parchitelli hanno sottolineato: "Una e indivisibile e non può essere altrimenti se vogliamo continuare a essere una Repubblica che ha scelto la democrazia parlamentare come regime costituzionale. Una e indivisibile. Perché la Repubblica garantisce l’uguaglianza dei diritti su tutto il territorio nazionale secondo i due principi costituzionali cardine: solidarietà e uguaglianza. Da anni, invece, questi principi vengono messi in discussione e attaccati da forze politiche, sociali ed economiche che hanno interesse a dividere, privatizzare ed escludere, con l’obiettivo di accrescere i profitti". 

"Martedì 16 gennaio prende il via la discussione in Senato sul progetto di Autonomia Differenziata, più conosciuto come ddl Calderoli, che mette in contrapposizione il progetto di regionalismo solidale indicato dalla Carta costituzionale con il regionalismo competitivo dai possibili effetti pericolosi".

"Siamo dinanzi a un attacco senza precedenti nella storia della Repubblica, che non spacca solo il Paese ma la Costituzione. Per questo, come Partito Democratico, ci assumiamo la responsabilità e il dovere di fermare questo progetto, attraverso l’impegno e la mobilitazione dei cittadini, tenuti spesso all’oscuro di quanto il Governo di destra vuole mettere in atto". 

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"Per questo, martedì, noi uomini e donne del PD Puglia saremo nelle Piazze pugliesi, nei presidi allestiti contro la riforma Calderoli, solidali con i tanti Sindaci che sostengono da tempo questa battaglia, ma saremo anche in Parlamento con i nostri Deputati pronti a respingere un ddl eversivo".

"La nostra priorità, ora, come Partito - hanno concluso nella nota - è fermare il progetto di Autonomia Differenziata che avrebbe un impatto devastante su tutto il Paese. Le ineguaglianze, già costantemente in crescita, aumenterebbero ulteriormente lasciandoci una Italia sempre più egoista e diseguale".

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Non si fa attendere la dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro):

“Il tema dell’Autonomia è un tema molto importante per tutto il Mezzogiorno, perché è un tema che richiama la responsabilità delle Regioni del Sud che, in questi anni, hanno usufruito di ingenti risorse pubbliche che, purtroppo, non sempre sono state utilizzate tutte, ma soprattutto sono state utilizzate come spesa corrente e, quindi, non per migliorare o creare nuove infrastrutture o i servizi".

"Se lo avessero fatto - se davvero le Regioni del Sud avessero utilizzate tutte quelle risorse per lo sviluppo e la crescita del territorio e non in spesa improduttiva o peggio non spendendolo proprio – oggi l’Autonomia non farebbe così paura. “È evidente, quindi, che fatta questa premessa, l’Autonomia è una grande sfida perché impone alle Regioni di aumentare la loro responsabilità di spesa, ma contemporaneamente il Governo sta procedendo attraverso gli accordi di coesione e gli interventi previsti nel PNRR a rafforzare le infrastrutture e i servizi al Sud".

"Perciò - continua la nota - quando tutti gli interventi saranno realizzati le Regioni meridionali non saranno più quelle di oggi, ma avranno un nuovo patrimonio infrastrutturale, ma soprattutto un rafforzamento della gamma dei servizi al cittadino, che andranno a colmare il gap fra Nord e Sud". 

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“È altrettanto evidente che tutto il percorso non potrà mai partire se non vengono individuati e garantiti Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), così come è stato più volte assicurato, a vari livelli, da Fratelli d’Italia in relazione all’utilizzo del criterio della spesa storica per la definizione dei LEP. Un principio che è stato ulteriormente rafforzato dall’inserimento nel disegno di legge di due disposizioni - articoli 8, comma 3, e 9 – che evidenziano non in modo casuale la neutralità finanziaria delle intese rispetto alle Regioni che non siano parte delle stesse e che ribadiscono in modo altrettanto non casuale la garanzia del finanziamento delle iniziative e degli interventi finalizzati ad attuare le previsioni dell’articolo 119, commi 3, 5 e 6, della Costituzione".

“Per questo l’Autonomia non deve spaventare - concludono - ma deve diventare un atto di responsabilità per programmare e spendere meglio le risorse in un’ottica di efficienza ed efficacia della spesa. Esattamente il contrario di quello che è stato fatto in questi anni.”

(gelormini@gmail.com)

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