Bari, il Comune non sarà sciolto
Decaro: 'Il danno alla città resta'
Il Comune di Bari non sarà sciolto per mafia, commissariate alcune aziende. La soddisfazione, dal retrogusto amaro di Antonio Decaro.
Il Comune di Bari non verrà sciolto per infiltrazioni mafiose. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la decisione del ministero dell'Interno che non ha portato la proposta di scioglimento in Consiglio dei Ministri. Secondo la legge, domenica sarà l’ultimo giorno disponibile per farlo, e fino alla prossima settimana non sono in programma altre riunioni dei ministri.
Lo scioglimento del comune di Bari per mafia era stato ipotizzato dal ministero dell’Interno nel marzo del 2024. Alla notizia, come si ricorderà, seguirono molte polemiche: l’allora sindaco Antonio Decaro, accusò la destra e lo stesso ministro Matteo Piantedosi di voler interferire sulle elezioni comunali in programma a giugno. Dal centrosinistra fu organizzata una manifestazione, a cui parteciparono circa 10mila persone.
Il Viminale, secondo quanto riportato anche dall'Ansa, dovrebbe procedere al commissariamento di due aziende comunali, in aggiunta all'Amtab che è già commissariata con provvedimento della sezione per le misure di prevenzione del Tribunale di Bari del 26 febbraio 2024, dopo l'inchiesta Codice interno, sul presunto intreccio tra mafia, politica e affari. Alcuni dipendenti comunali potrebbero essere sanzionati.
Soddisfazione da parte del sindaco, Vito Leccese, e del suo predecessore, Antonio Decaro, che in una nota ha sottilineato l'amarezza per il danno comunque arrecato alla città.
La nota di Antonio Decaro:
"Il Comune di Bari non è stato sciolto.
Che non ci fossero i presupposti per lo scioglimento l’abbiamo sempre saputo. Eppure abbiamo subito un linciaggio mediatico indecente. Non parlo di me. Ma Bari e i baresi non meritavano, per quasi 12 mesi, di essere scaraventati su giornali, le tv, i social e persino sui cartelloni in città, accostati alla parola “mafia”.
Un danno che nessuno mai potrà risarcire.
Per questo oggi non canto vittoria. Questa storia, da qualsiasi angolazione la si guardi, è stata una sconfitta. E provo anzi un dispiacere profondo, perché mio malgrado, di questa sconfitta, sono stato la causa. Forse é per battere me alle elezioni, infatti, che qualcuno aveva deciso di sacrificare il nome della nostra città.
Intendiamoci, a Bari la mafia esiste. Io non ho mai avuto paura di dirlo. Perché io non ho mai avuto paura di sfidarla, la mafia, a viso aperto e a testa alta. E se non è stato abbastanza chiedo scusa ai baresi. A tutti i baresi, tranne a quelli che ancora provano a lucrare consenso su un provvedimento del Governo che nemmeno conoscono.
“Bari non si scioglie”, titolano i giornali oggi. È vero, Bari non si scioglie, anzi, rinasce più solida, più forte e coraggiosa di prima. E la stragrande maggioranza dei suoi cittadini continuerà a scegliere di stare dalla parte giusta: contro la mafia, contro i criminali.
È per loro che oggi, dopo un anno di accuse strumentali, posso tornare a respirare.
È anche uscito il sole.
È una bella giornata, Bari".
(gelormini@gmail.com)