Barletta 'Parole ritrovate': buone pratiche del 'fareassieme'

Si è concluso a Barletta il 24mo Incontro Nazionale delle “Parole Ritrovate”, le buone pratiche del “fareassieme” nella salute mentale.

PugliaItalia

di Ennio Tangrosso

Si è concluso a Barletta, presso il Teatro Comunale G. Curci, il 24mo Incontro Nazionale delle “Parole Ritrovate”, le buone pratiche del “fareassieme” nella salute mentale. 

Tre giorni intensi e coinvolgenti che hanno visto l’ottocentesco teatro cittadino pieno in ogni ordine di posti ospitare operatori, familiari, utenti, associazioni, volontari e persone interessate di ogni parte della penisola raccontarsi e raccontare una visione nuova della cura e del trattamento delle problematiche psichiatriche.


 

Molte decine di testimonianze di utenti, di familiari, di operatori che attraverso le loro esperienze personali, familiari, istituzionali hanno descritto praticamente e con sfumature originali e diverse la “psichiatria del fareassieme”.

Infatti, questo è l’approccio praticato nelle tante strutture e associazioni che si occupano di salute mentale e che aderiscono al movimento delle “Parole Ritrovate”, movimento ed approccio ideato e avviato a Trento dallo psichiatra trentino Renzo De Stefani.


 

Un approccio olistico alla multidimensionalità della sofferenza psichica personale e familiare una ricerca del massimo livello di benessere possibile in ogni situazione data, attraverso la messa in campo di tutti i “saperi” ed ogni opportunità plausibile.

Il “fareassieme” consiste esattamente in questo mettere assieme il sapere esperenziale delle persone con problemi, quello delle loro famiglie, il sapere esperenziale degli operatori e dei volontari e non ultimo quello professionale medico, infermieristico, educazionale. Insomma, tutto il sapere disponibile messo a frutto e armonizzato per blandire, sollevare, eliminare ogni possibile sofferenza.

In tanti si sopporta meglio, si distribuiscono meglio pesi e fardelli, in tanti si capisce meglio cosa è più funzionale ed utile fare, in tanti si possono cogliere al massimo le risorse ed il buono di ognuno anche nelle circostanze più sfavorevoli.

Il rispetto di tutti, la dignità di ogni persona, la utilità di ogni “idea altra” percorribile ribaltano il setting della psichiatria tradizionale, da sempre ambito di esclusiva pertinenza del sapere medico che descrive, diagnostica, incasella, decide, prescrive, somministra, controlla e valuta a proprio insindacabile giudizio, persone ed esiti.


 

La “psichiatria del fareassieme” accoglie, osserva, ascolta, discute, propone, concorda, valorizza e mette a sistema ogni singola risorsa, accetta e confida nella responsabilità e nell’impegno di tutti e di ognuno. 
Un supporto reciproco, un sostegno vicendevole tutti coinvolti in un percorso, un continuum che dalla sofferenza porta al benessere dove ognuno nel rispetto delle scelte e delle potenzialità personali persegue il livello migliore di vita.

La “psichiatria del fareassieme” mette al primo posto il rispetto e la dignità della persona, dichiara con voce stentorea che le persone di per loro non sono mai dei problemi, ma che esse piuttosto possono avere dei problemi e che tutti assieme ci si può occupare prima e meglio delle persone e poi, sempre assieme, pensare a trovare migliori soluzioni ai problemi.

Le Parole Ritrovate ed il relativo approccio al “fareassieme” sono presenti in Puglia già da qualche anno, tanto da accoglierne il ritrovo annuale grazie agli operatori del Servizio di Salute Mentale di Andria-Braletta, ma anche di Latiano in provincia di Brindisi e di Manfredonia nel foggiano.


 

I prodromi del “fareassieme” in psichiatria stanno trovano adesioni e simpatie anche dall’estero ne sono prova il settlement realizzato in India: “Ricostruire la speranza” Centro di Salute Mentale di Edachochin-Kochi, nella regione del Kerala e in Giappone nella città di Kagoshima, dove le esperienze di Laguna editore e Laguna Clinic sono da alcuni anni legate al mondo di “Parole Ritrovate”.

L’impegno ed Il protagonismo di tante famiglie, la pervicacia di tante persone, la passione di molti operatori stanno contribuendo ad abbattere lo stigma verso i problemi psichici e a cambiare la cultura sociale e sanitaria esistente.

Sono solo 25 anni che questo movimento ha iniziato il suo impegno proseguendo e andando oltre la scia tracciata da Franco Basaglia e dalla legge 180 nel campo delle sofferenze psichiche, ma pur riconoscendo gli immensi meriti non ci si può fermare al “Marco Cavallo” ovvero all’ospedale dal quale è partita la “rivoluzione” della cura dei problemi psichici. 


 

È necessario proseguire e crescere circa l’accoglienza e il prendersi cura delle persone con difficoltà psichiche e delle loro famiglie questo movimento ha infatti ritrovato le parole che danno voce per esprimere paure, disagi, fragilità, sofferenze, pensieri, emozioni, esigenze, bisogni, attenzione, ...
Il “fareassieme” è contemporaneamente un cambio di prospettive ma anche e soprattutto di prassi è un pensare, ma è innanzitutto un fare: un fare assieme. 

A queste prassi e a queste visioni concorrono anche i Club Alcologici e di Ecologia Sociale della Puglia che accolgono nei circa quaranta club famiglie in difficoltà per diversi e svariati motivi che vanno dai problemi alcolcorrelati al consumo di droghe illegali, ma anche agli asservimenti senza sostanze come il gioco d’azzardo, le web addiction, l’attaccamento ai cellullari, il ritiro sociale di tanti giovani, i disagi esistenziali e quelli spirituali e non ultimo i disagi psichici.

I club sono disponibili in tutte le province pugliesi ad accogliere e condividere, gratuitamente, con famiglie e persone le difficolta seguite dal movimento delle parole ritrovate. Inoltre, ricercano ogni potenziale collaborazione con istituzioni e strutture pubbliche, associazioni ed organizzazioni religiose per “fareassieme” tutto quanto sia possibile per chiunque si trovi in situazioni di difficoltà.


 

L’Arcat Puglia condivide e pratica il “fareassieme” in tutte le sue espressioni e forme nel campo degli asservimenti e delle difficoltà relazionali delle persone e delle famiglie promuovendo l’Ecologia Sociale come filosofia primaria per concorrere ad una vita migliore e ad una convivenza pacifica delle persone, delle famiglie e delle comunità.

L’augurio è che Barletta sia la giusta prosecuzione di un cambiamento sanitario e culturale che vede le “Parole Ritrovate” come avanguardia di una visione che non accetta esclusioni e stigmatizzazioni ma che richiami alla responsabilità di tutti e di ognuno al saper essere e saper fare di tutti nell’esclusivo rispetto della dignità delle persone e del bene-essere comune.

Un sentito grazie agli organizzatori ed ai partecipanti di questo interessante appuntamento che ha visto Barletta e la Puglia sugli scudi in un ambito tanto difficile quanto avanguardistico circa il prendersi cura dei problemi delle relazioni e della psiche umana. 

 

Tags: