Calenda (Terzo Polo): 'Berlusconi come un generale di Putin'

Elezioni - Calenda, leader Terzo Polo, a 24 Mattino su Radio 24 su Transizione Energetica, guerra, rapporti con Matteo Renzi, nucleare.e la fine di Forza Italia

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Elezioni - Calenda, leader Terzo Polo, a 24 Mattino su Radio 24: “Servirà il combinato disposto di due cose la prima è lo sganciamento della quota di produzione elettrica rinnovabile dall'indicizzazione al gas e il secondo, 15 miliardi, su imprese piccole piccolissime e grandi che hanno una componente energivora cioè dalla panetteria al bar all'acciaieria. Questi sono i calcoli che ho fatto sulla base di quello che avevo già fatto al ministero quando ero ministro con le aziende energivore”. 

Poi affrontando la situazione in Ucraina, ha sottolineato:  "Ieri Berlusconi ci ha portato fuori da ogni tipo di alleanza europea ed euro-atlantica. Ieri Berlusconi ha parlato come un generale di Putin. Ma una coalizione che litiga su tutto vuol dire Italia in default. Altre soluzioni significano Italia al disastro. Qui o noi ci mettiamo in testa che stiamo in un mare agitatissimo, o ci spaccheremo la testa".

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Mentre a prosito di Matteo Renzi ha ribadito: "Le provocazioni su Renzi che mi farebbe fuori, sono tutte idiozie. Che non stanno né in cielo né in terra. Noi stiamo affrontando questa campagna senza renderci conto di dove stiamo con l’Italia. Renzi non è un mio amico, ma condividiamo le ricette. Questo è quello che conta in politica, non ci sono amici. Noi proponiamo agli italiani di farla finita con populismo di destra e sinistra o ci spacchiamo la testa. Io la faccio molto semplice: se si vota Pd è un voto buttato, se si vota destra è un disastro annunciato. Noi non possiamo scegliere altro che il terzo polo per mantenere il paese in sicurezza". 

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Piuttosto deciso anche sul delicato fronte dell'approvvigionamento alternativo di energia: "Sì a centrali nucleari, unica forma di energia costante a emissioni zero. Non c’è alternativa diversa a sinergia fra nucleare e rinnovabili. Dico a Letta mettiti in proprio se hai altra soluzione". 

Infine sul dopo elezioni: "In caso di stallo parlamentare lunedì, immagino che il governo si faccia con chi vuole farlo: Pd , Forza Italia, Lega che manda a casa Salvini. C’è tutta la possibilità di farlo, perché Draghi sta lì, Forza Italia a fine elezioni non ci sarà più, sarà un micropartitino che riassorbiremo noi. Mi sembra evidente".

(geormini@gmail.com)