Elezioni, Dario Stefàno: 'Lascio il PD, restituisco la tessera'
Elezioni, il senatore Dario Stefano: "Lascio il Pd, ha fatto troppi errori. Consegno la tessera a chi mi ha chiesto di rimuovere la mia autosospensione dal PD".
Elezioni, prime ripercussioni alla ricerca di equilibri arditi nella definizione delle candidature del centrosinistra in Puglia. Dario Stefàno, senatore salentino annuncia: "Lascio il Pd, ha fatto troppi errori".
In una nota diffufa Stefano spiega: "Ho deciso di non candidarmi con questo Partito Democratico alle prossime elezioni parlamentari e di consegnare al segretario, Enrico Letta la tessera. Allo stesso segretario che, solo qualche mese fa, mi ha chiesto di rimuovere la mia auto sospensione dal PD, pur avendo condiviso appieno le ragioni che avevano portato a quella scelta".
Stefano parla di errori del Pd, "Sia tattici, sia di strategia politica, che rischiano di compromettere i risultati di un intenso lavoro svolto per tutta la legislatura senza soste, e mirato ad arginare, in primis, gli effetti della crisi pandemica ed economica, ma anche una deriva populista e antieuropeista pericolosa per l'Italia e per le prossime generazioni".
Sul profilo Facebook Stefano scrive che "Il segretario del PD a Roma e qualcun altro in Puglia, scientemente, perseguono l'obiettivo di sacrificare proprio quest'anima 'riformista' del partito, pure così importante. In un momento in cui è più che mai necessario dimostrare coraggio e avere chiarezza, per affrontare e arginare sovranismi e populismi, nella mia regione, - la Puglia - il Pd sta invece instaurando un sodalizio con un civismo opaco e di convenienza, in una pura logica di 'scambio di voti', negoziando postazioni istituzionali e luoghi di potere, con cui personalmente non ho ragione di condividere nulla".
"Men che meno - aggiunge Stefàno - mortificare principi e convincimenti a cui sono stato educato e su cui ho ispirato e costruito la mia vita, privata e pubblica. Ringrazio Lorenzo Guerini, Luca Lotti, Alessandro Alfieri, Andrea Marcucci e Simona Malpezzi e tutte le colleghe e i colleghi per il bel pezzo di strada fatto insieme: è stata una bella esperienza, che non posso proseguire oltre, se questo mi costringe a rinnegare i miei valori. Per queste ragioni, non vedrete scritto il mio nome sulle schede elettorali sopra o accanto al simbolo del Partito Democratico".
E a 24ore di distanza dalle prime dichiarazioni è arrivata la conferma: ''Ho riconsegnato la tessera del Pd per rimanere coerente con i miei valori e con le mie idee", ha affermato il senatore Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche Ue, nello spiegare in diretta su Radio Radicale i motivi del suo passo indietro.
''Enrico Letta è responsabile di una strategia politico parlamentare fallimentare - ha insistito il parlamentare salentino - cominciata con l'arenamento del ddl Zan e proseguita con la miopia avuta durante le convulse elezioni del Quirinale, dove il suo alleato per la pelle Giuseppe Conte si era messo d'accordo con Salvini''.
E proprio sul rapporto con il M5S, secondo Stefano, l'errore capitale dei dem: ''Abbiamo scoperto l'inaffidabilita' di Conte l'ultimo giorno di vita della legislatura, senza avere un piano B''. Da qui per Stefàno: "Discende l'ambiguità nel dialogo con Carlo Calenda e l'incredibile errore di non coinvolgere mai Matteo Renzi".
"Ora è in piedi una coalizione con Nicola Fratoianni e soprattutto con Angelo Bonelli - ha sottolineato Stefàno - che durante le giunte di Nichi Vendola in Puglia fu nostro avversario. La loro presenza forse spiega l'improvvisa scomparsa di qualsiasi riferimento all'agenda Draghi".
Nel raggio d'attacco anche il governatore Michele Emiliano: ''Il suo civismo opaco occupa posti e rende irriconoscibile l'identità del Pd".
(gelormini@gmail.com)