Elezioni, Marco Lacarra e Luisa Torsi presentano le liste PD in Puglia
Il segretario regionale del Partito Democratico, Marco Lacarra, e la scienziata Luisa Torsi, presentano i canditati pugliesi al Parlamento.
Il momento non è dei più facili e, al di là delle dichiarazioni formali, la tensione all’interno del Partito Democratico e dell’intero centrosinistra è alquanto evidente. Legge elettorale e riduzione dei parlamentari non rendono le cose più agevoli, anche se - come al solito - sembra che gli eventi arrivino sempre imprevisti, mentre è da un bel pezzo che si sapeva che questa tornata elettorale si sarebbe svolta nell’ambito di quanto gli stessi parlamentari, che oggi sembrano sorpresi, hanno a suo tempo contribuito ad approvare.
A presentare i candidati e a sottolineare alcuni dei motivi di tensione lungo il fronte del centrosinistra pugliese è stato il segretario pugliese del Pd, Marco Lacarra, alla presenza della professoressa Luisa Torsi, scienziata di fama internazionale candidata a Bari con il Pd, in uno dei pochi collegi uninominali considerati contendibili in Puglia.
"Le nostre liste - ha dichiarato Lacarra - hanno esponenti istituzionali, della scienza e della cultura. Abbiamo fatto le migliori scelte in un contesto difficile. Il segretario Enrico Letta era dispiaciuto per chi è rimasto fuori, ma con questa legge elettorale “ignobile”, che proveremo a cambiare, è davvero complicato e può essere anche crudele stabilire chi possa stare dentro o fuori".
Oltre Luisa Torsi a Bari, per l'uninominale della Camera a Molfetta-Bitonto-Monopoli il PD presenta Michele Abbaticchio e ad Altamura Domenico Nisi. Per il Senato, invece, a Bari-Molfetta correrà il deputato uscente Michele Nitti e ad Andria-Altamura Mimmo Lomelo. Più chance per i plurinominali: alla Camera, a Bari-Molfetta, in lizza Marco Lacarra, Anita Maurodinoia, Paolo Lattanzio e Maria Chiara Addabbo, mentre ad Altamura corrono Ubaldo Pagano, Francesca Viggiano, Sebastiano Stano e Barbara Panunzio. Nel collegio plurinominale del Senato, invece, vi saranno Francesco Boccia, Valeria Valente, Antonio Misiani e Loredana Capone.
“Le nostre candidature sono di livello - ha ribadito Lacarra - e a chi lamenta la mancanza di alternanza di genere nei capilista devo ricordare che se facciamo un ragionamento statutario e giuridico l’appunto è infondato, perché l’equilibrio di genere si fa su scala nazionale e non regionale”.
“Da segretario politico - ha aggiunto Lacarra - posso dire però che chi si lamenta sono le stesse persone che in Regione hanno favorito l’elezione di presidenti di commissione tutti uomini, quando io sollecitavo la nomina di donne”.
“Abbiamo finalmente donne consigliere regionali - ha aggiunto - grazie al lavoro che io ho fatto contro il Consiglio regionale nel luglio del 2020, quando con Francesco Boccia ci battemmo affinché di imperio fosse stabilita la doppia preferenza. In realtà, mi sembra di scorgere piuttosto motivazioni di natura strumentale ed è curioso che questi rilievi li muova chi non è candidato e qualche giorno prima ha trattato con me la sua candidatura”.
Lacarra ha parlato anche della candidatura del capo di gabinetto del governatore Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi, come capolista in Salento alla Camera, e di quella della Presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone: “In Puglia abbiamo il fenomeno del civismo che esprime un consenso molto forte, abbiamo rappresentato questa cosa a Roma e Roma ha ritenuto di dover candidare un esponente del mondo civico, che è Claudio Stefanazzi. Loredana Capone è candidata al quarto posto al Senato e speriamo che possa essere vincente”.
Sollecitato dai giornalisti, Marco Lacarra non si è sottratto al commento sulla spina nel fianco Massimo Cassano: "Ci sono esponenti del mondo civico che dovranno assumersi la responsabilità di una candidatura fatta contro il Pd e il centrosinistra. Valuteremo le azioni da compiere nei confronti di queste persone che non hanno cultura politica e pensano alla propria sistemazione personale. Nessuno può sindacare ad altri la voglia di impegnarsi in politica, ma non credo si possa consentire quando si dirigono Agenzie regionali. E' inopportuno che il dg dell'Arpal si candidi - non importa in quale partito - anche perché, quella che presiede è un'Agenzia che sta facendo concorsi e assunzioni. E’ il motivo per cui, quando mi è stata proposta la sua candidatura, l'ho respinta al mittente".
"Abbiamo una sfida con la Destra - ha poi sottolineato Lacarra - e una battaglia importante per il futuro del Paese. Bisogna evitare derive autoritarie con una legge elettorale complessa che potrebbe favorire riforme istituzionali difficili da digerire per un Paese democratico".
"Sono cosciente della portata della sfida - ha dichiarato Luisa Torsi - ma sono abituata a quelle spesso considerate impossibili. Pensiamo che la squadra e le idee che portiamo avanti convinceranno questo territorio a votare chi vuole mettersi in gioco e mettere a disposizione le competenze".
“Anche perché - ha precisato la professoressa Torsi - una donna che decide di mettersi in gioco in prima persona rappresenta un segnale importante per le donne più giovani. E questo fa parte del mio bagaglio di responsabilità”.
"Conto di battermi per la scienza in generale e per l'accademia italiana - ha proseguito Torsi - abbiamo bisogno di più fondi. Ho fatto parte di un tavolo tecnico del Ministero, dove con altri studiosi abbiamo elaborato un documento, anche alla luce del Pnrr, per dimostrare che l'incremento almeno fino allo 0,7% è imprescindibile affinché il nostro Paese possa portare avanti, in maniera sistematica e continuativa, le attività di ricerca come motore per l'innovazione. Questa sarà certamente una mia battaglia".
(gelormini@gmail.com)