Emiliano lancia Decaro alla Regione e rinuncia al terzo mandato
Alleanze e intese in vista dei passaggi cruciali della politica italiana: Segreteria PD, elezioni Comunali, Regionali ed Europee, nella visione di Federico II.
A leggere in controluce i risultati elettorali registrati in Puglia, la sensazione è che ancora una volta il Tacco d’Italia resti campo privilegiato di scambio nelle strategie delle alleanze e nelle tattiche politiche conseguenti, che vedono la difesa e la tenuta del contesto locale lasciare il passo alle ambizioni e alle affermazioni a livello nazionale.
Un modus operandi sulla scacchiera della politica italiana che ha cominciato ad essere praticato con l’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica, che vide ribaltare l’aspirazione diffusa della raccolta di consenso locale, per incidere nei consessi e sulle decisioni nazionali, nella capacità di perseguire e comporre accordi e alleanze - più o meno dichiarate - per mantenere le aree di influenza e favorire i rispettivi radicamenti, in una sorta di ‘patto di non belligeranza’.
Succedeva ai tempi di D’Alema e Buttiglione (sulle terrazze di Gallipoli), succede oggi nelle modalità e nelle forme aggiornate del dialogo politico e nelle applicazioni pragmatiche delle ingegnerie elettorali.
Il laboratorio politico pugliese ha dato prova di lungimiranza, di tenuta e persino di ricchezza di soluzioni, oltre a vantare una compagine ‘trasversale’ di personalità in grado di influenzare in maniera incisiva e determinante la vita politica nazionale.
Anche per questo diventa interessante provare a leggere passaggi e dichiarazioni dei diversi protagonisti sul palcoscenico politico, per cercare di capire cosa si prospetta all’orizzonte. Per cui, incrociando le citazioni di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna - in corsa per la Segreteria del Partito Democratico - con le dichiarazioni di Michele Emiliano, un primo scenario si presenta nell’immaginario politico a breve-medio termine.
“La mia Regione e la Puglia di Michele Emiliano - ripete da tempo Bonaccini - sono state le prime ad approvare ed introdurre il ‘reddito di dignità’ o quello che da noi si chiama ‘reddito di solidarietà’. E' giusto che consegni un sussidio a chi è nella disperazione, ma la politica e le istituzioni - come primo obiettivo che dovrebbero avere - è di togliere quell'assegno quanto prima, per sostituirlo con un posto di lavoro sicuro. Ecco da questo punto di vista non siamo andati in quella direzione, quindi cerchiamo di migliorarlo e di correggerlo il più possibile per trasformare quell'assegno in un lavoro che credo, mi permetto di dire, che dia anche più dignità alle persone e alle loro famiglie".
“Abbiamo tirato su una bella classe dirigente – ha dichiarato Emiliano in una recente intervista - il sindaco di Bari è pronto per fare il presidente della Regione, quindi non c’è un problema di successione. Prima, però, bisogna passare dalle elezioni di Bari, che sono molto complicate, perché non è chiaro chi potrebbe fare il sindaco”.
La risultante delle due dichiarazioni, contestualizzate nella cornice dei rispettivi interventi e dei relativi riferimenti, suggerirebbe un’intesa tra i due governatori per supportare la candidatura di Bonaccini alla segreteria del PD, facilitata dall’endorsement di Emiliano a favore di Decaro verso la presidenza della Regione Puglia, con probabile approdo dello stesso Emiliano a Bruxelles.
Un percorso verso il contesto europeo che, seppur non dichiarato, da tempo Emiliano ha avuto modo di accarezzare e curare, ma che subì una repentina ‘mortificazione’ allorquando L’allora Segretario nazionale del PD, Matteo Renzi, ne bloccò la corsa - da capolista annunciato nella Circoscrizione Italia Meridionale - con l’inattesa decisione di avere candidate donne in tutte le circoscrizioni.
Un’ipotesi che comunque dovrà fare i conti da un lato con la ferma posizione di Antonio Decaro - oggi in cima a tutte le classifiche di gradimento, anche per la sua consolidata riconferma alla presidenza dell’ANCI nazionale - di passare da Primarie di Coalizione, e dall’altro dal gioco di alleanze che scaturirà dall’individuazione del o dei probabili successori/e a Palazzo di Città a Bari.
D’altro canto, Michele Emiliano ha più volte dimostrato di trovarsi a suo agio nelle assemblee d’Europa, mentre l’approccio e il coinvolgimento regionale di Antonio Decaro rappresenterebbe la naturale evoluzione politica del cosiddetto Sindaco dei sindaci italiani.
In pratica, la realizzazione di quel sogno-progetto di Federico II di riuscire a legare le Puglie - anche nell’accezione che il Mezzogiorno aveva in pieno Medio Evo - all’Europa, che avrebbe tratto maggior forza e una più definita identità nel saldare visione e politiche al suo naturale legame con il fronte Mediterraneo.
(gelormini@gmail.com)