Emma Dante a Bari - Teatro Kismet con 'Il tango delle capinere'
“Il tango delle capinere”, al Teatro Kismet. Emma Dante, firma la regia di una particolare e delicata storia d’amore
di Silvia Viterbo
“Il tango delle capinere”, al Teatro Kismet. Emma Dante, firma la regia di questa delicata storia d’amore, in cui “lei” estrae da un vecchio baule tutti gli oggetti che l’aiuteranno a ricostruire la sua vita con “lui”.
Palloncini colorati, un telecomando, il velo da sposa… e dall’altro baule mentre suona un carillon, uscirà il suo uomo. Lei ormai vecchia e curva si regge su di lui che quasi si addormenta e inizia così una storia a ritroso di un vero amore.
Loro giovani al mare, il giorno delle nozze, il bambino piccolo “Sul palco Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, restituiscono carne e sangue ad un amore che giace protetto nei ricordi di chi nella coppia è rimasto in terra a conservarne memoria. I suoni evocano la materializzazione dei corpi, gli abiti dismessi riportano in scena risate, danze e gioie del passato. Pillole racchiuse in piccole scatole rendono reali sul palco dolori e difficoltà di una vita vissuta insieme”.
Ma senza la tosse che si placa solo con la caramellina che le dà lui, mettendo i tacchi alti da tango trovati in una vecchia scatola, lei infagottata e priva di femminilità diventa donna ed il suo corpo vibra sulla scena nel ricordo della danza.
Emma Dante non svolge i sentimenti in maniera consueta, ma li crea nello spettatore con un gesto, una parola, un silenzio. “Fra vecchie musiche e luci che si spengono crea un’ora di spettacolo davvero fisico, dove il pubblico riesce a ridere anche in assenza di battute, solo per la contrazione di un muscolo, solo per uno sguardo. Così come può piangere, per una luce accennata e un baule rimasto vuoto, una scarpa riposta in una scatola. Il tango delle capinere è così il racconto poetico di un amore che non ha nulla di eccezionale se non l’eccezionalità di un amore vero, condiviso, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, fino alla fine, fino alla resa dei corpi alla loro legittima vecchiaia e stanchezza”.
Gli applausi sono deliranti, fuori c’è il gelo ma non ha fermato 400 spettatori che non hanno voluto perdere il nuovo lavoro di una Emma Dante, divenuta ormai un mito inviolabile. Sul palcoscenico ci son scarpe, vestiti, oggetti eppure il disordine non turba perché racconta….