FdL, 'Giornate del Mezzogiorno' CCIAA: la strategia delle infrastrutture
Concluse le “Giornate del Mezzogiorno” in Fiera del Levante, Di Bisceglie: “Dobbiamo cambiare paradigma sull’economia del mare”.
La geografia vince sulla storia e sull’economia. In Puglia come nel Mezzogiorno un sistema di infrastrutture materiali e immateriali, dai porti agli aeroporti, dalla rete ferroviaria ai servizi alle imprese, è determinante per la costruzione di un vero e proprio hub nel Mediterraneo.
È stato il tema al centro del secondo appuntamento delle “Giornate del Mezzogiorno”, promosse dalla Camera di Commercio di Bari alla Campionaria Internazionale barese che, come ha detto il presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli "Rilancia un dibattito strategico per il Sud in una Puglia che può vantare buoni risultati economici".
"Il nostro territorio non è soltanto turismo e agroalimentare - ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci - c’è tutto un altro pezzo di economia che può fare massa critica, costituire un paniere e dar vita a scenari importanti, a partire dalla blue e dalla green economy. Per noi è fondamentale essere la prima porta d’Europa, ma per farlo dobbiamo anche garantire sicurezza".
Una questione strategica, secondo il prefetto di Bari, Francesco Russo, "Affinché la regione possa potenziare il suo ruolo e le sue capacità attraverso un sistema imprenditoriale di aziende sane".
È evidente che in una Puglia con oltre 900 chilometri di costa, 4 porti, un articolato sistema di aeroporti, e una rete ferroviaria e stradale da ammodernare e ristrutturare: "Dobbiamo cambiare paradigma sull’economia del mare", ha rilevato la presidente della Camera di Commercio, Luciana Di Bisceglie.
"Sicuramente la Puglia - ha proseguito - non può fare a meno dell’industria in questo processo di sviluppo, che può contare anche su pipeline a cominciare dal Tap, nel momento in cui l’approvvigionamento di gas dalla Russia si è quasi azzerato".
La centralità della logistica e delle infrastrutture, rilevanti tra i progetti del PNRR, "Non devono far dimenticare i problemi nell’integrazione fra sistemi produttivi e attraverso una movimentazione moderna e razionale delle merci troppo spesso parcellizzata", ha concluso Luciana Di Bisceglie.
Alla domanda del direttore di Radio 24 Sebastiano Barisoni, che ha coordinato l’incontro, sul ruolo della Puglia e del Mezzogiorno nell’area Mediterranea, il presidente di Unioncamere Andrea Prete ha osservato che: "La guerra russa ucraina ha fatto diventare il Mediterraneo centrale. Inoltre, la popolazione del Sud, attualmente pari al 33,8% di quella italiana, si ridurrà ad appena il 25,8% nel 2080. Ciò renderà il Sud l’area più vecchia del Paese. Un dramma, se non riusciremo ad invertire questa tendenza facendo crescere le opportunità di lavoro in queste regioni".
"Siamo sempre aggrappati alle questioni internazionali - ha concordato Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore di Domino - se muta il contesto, ci ritroveremo ad avere il Sud spiazzato. Non bisogna affidarsi solo alla geopolitica, la riscoperta del mare è fondamentale. Senza, nonostante i gasdotti, le ZES e la dorsale Adriatica, per il sud tutto diventa più difficile".
Occorre, dunque, una visione d’insieme. «A cominciare da un sistema portuale integrato in Puglia in grado di competere meglio con gli altri scali - ha precisato Angela Bergantino, docente di Economia applicata all’Università di Bari - la rete ferroviaria deve essere in grado di far partire le merci dal Mezzogiorno".
"L’Italia è leader mondiale del ro-ro nelle rotte del Mediterraneo. Ma in un mondo che si sta trasformando - ha avvertito Salvio Capasso, responsabile servizio imprese e territorio di Srm - la Puglia rischia di essere un’appendice".
Mentre in questa particolare fase di profonde trasformazioni, pur nelle difficoltà saper cogliere le opportunità potrebbe essere decisivo, come ha dimostrato il dibattito nelle Giornate del Mezzogiorno, per una Puglia che corre sempre più velocemente.
(gelormini@gmail.com)