Federico Pirro: Luce, Energia, Acqua, Industria e Lavoro
Il ricordo di un amico, a cura di Franco Deramo, attraverso le esperienze di luce all'ENEL.
di Franco Deramo
Il prof. Federico Pirro può ben legare il suo nome al mega progetto di illuminazione artistica di 57 monumenti pugliesi nato da un accordo del 1999 tra Regione Puglia e So.l.e., società del gruppo Enel. Il progetto di Enel per l’illuminazione artistica dei monumenti si chiama LUCE PER L’ARTE.
Restò affascinato dalla realizzazione di analoghi progetti per la Basilica di S.Francesco di Assisi e per la Basilica di San Marco di Venezia. Era possibile godere la visione di quei progetti in una mostra con maxi foto e con una videoproiezione di diapositive su uno schermo di sessanta metri quadri, con 25 diaproiettori. Tutto nel padiglione Enel della Fiera del Levante, sede del Centro di Documentazione e dell’Unità Relazioni Esterne per Puglia e Basilicata. La bellezza di quello spettacolo spinse a proporre qualcosa per la valorizzazione del patrimonio artistico della Puglia.
PIRRO era consigliere del Presidente della Regione Puglia, Salvatore Distaso, durante il mandato ricoperto dal 1995 al 2000. In Giunta il Presidente, propose l'illuminazione artistica interno-esterno della Basilica di San Nicola di Bari. La Giunta, dopo ampia discussione, varò il vasto programma di ben 57 monumenti da illuminare artisticamente, coinvolgendo le cinque province pugliesi.
Ventidue miliardi di vecchie lire, consolidate in opere tutte finanziate con il contributo del Fondo regionale di Sviluppo Europeo, che, per la convenzione Puglia, ammontò a 12 milioni e 61 mila euro. I lavori furono completati nel 2002.
Il nastro lo tagliarono, nel corso di cinque indimenticabili serate, in ciascuna provincia, per la So.l.e. l’ing. Giuseppe Nucci, amministratore delegato, e per la Regione Puglia il neo eletto Presidente Raffaele Fitto.
I monumenti più famosi coinvolti, ne cito solo alcuni, furono: per Bari, la Basilica di San Nicola, la Cattedrale, il Castello Normanno-Svevo.
Per Lecce, la città del barocco, piazza Duomo, la Cattedrale metropolitana, il Campanile, l’Episcopio, il Palazzo del Seminario, la Basilica Santa Croce e il Convento dei Celestini.
A Lucera, il Duomo, ufficialmente Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Fortezza svevo-angioina, detta anche Castello di Lucera, che domina il Tavoliere delle Puglie.
Quella convenzione, alla quale lavorarono intensamente Federico Pirro e l’ing. Gioacchino Maselli, ha consentito una lettura notturna dei singoli complessi architettonici attraverso un’illuminazione di qualità.
“Lecce è più bella di notte che di giorno!” mi disse una coppia di turisti rientrando in albergo, in ascensore. È la fine delle secchiate di luce sulle facciate delle chiese e dei palazzi. È un’illuminazione che non appiattisce gli elementi ma li esalta.
L’obiettivo realizzato fu la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico. I beni culturali furono posti al centro delle politiche di sviluppo economico del territorio. Un obiettivo di qualità raggiunto con la “nuova luce” del programma di Enel “LUCE PER L’ARTE”.
La luce è un delicato strumento la cui efficacia è resa possibile da un'accurata ed esperta progettazione. Con Luce per l'Arte Enel elabora per ciascun monumento un progetto di massima che viene presentato agli Enti e alle Soprintendenze competenti. I progetti d'illuminazione di Enel fanno della luce un complemento dell'opera d'arte, uno strumento capace di esaltarne tutte le potenzialità espressive, anche durante le ore notturne.
Del prof. Federico Pirro potevo parlare della sua collaborazione, dei suoi contributi, della sua preziosa presenza vissuta nella mia prima fase lavorativa, in cui ho potuto fare una straordinaria, bella, esperienza sindacale a servizio dei colleghi e dei lavoratori.
Potevo parlare del suo insegnamento, del suo profondo amore per la storia dell’industria, dalle piccole alle grandi aziende. Del Progetto Taranto, del Progetto Brindisi. Del Progetto Puglia. Ne parlava sempre “con amore, senza demonizzare”, così lo ricorda Gianfranco Solazzo, Segretario Generale CISL Taranto-Brindisi.
Potevo parlare del suo severo giudizio per chi comunicava, agiva, lottava senza conoscere i fatti, ma in maniera fideistica. Della cura, della ricerca nello studio, del discernimento sulla qualità dell’informazione data e da dare con grande puntualità. Del suo amore per l’ambiente, della sua esperienza e conoscenza del mondo dell’energia, dell’acqua, del loro uso scorretto, errato che ne facciamo, di come difenderli e di come salvaguardarli.
Potevo parlare della sua esperienza politica e amministrativa giovanile fatta nel Comune di Acquaviva delle Fonti. Gli piaceva parlarmene. Della sua profonda capacità di dialogo con tutti, specie con gli operai in mezzo ai quali si sentiva a suo agio e per il lavoro dei quali ha dato sempre il meglio di sè.
Potevo parlare dell’affetto che lo legava alla sua sorella, passata da essere impiegata di Enel, ci teneva a dirmelo, a farsi suora e suora molto attiva e operosa, ricca di spiritualità. La sentiva consacrata, sposa di Cristo. Per questo lui di Cristo si sentiva di essere il “cognato”, così amava definirsi, orgogliosamente, non senza quel pizzico di ironia che sapeva sprigionare e che tanto arricchiva il suo puntuale dire scientifico.
Federico è stato ricco di umanità, sempre disponibile, accogliente, con grande capacità di ascolto e di dialogo. Sentiremo la sua umana mancanza. Cercheremo di sentire sempre viva la sua testimonianza. Per ora, da sponde e dimensioni diverse, ma sempre in comunione perché in preghiera.
Pieno di LUCE, quella tanto amata per farci godere l’arte e la bellezza, spesso frutto del lavoro dell’uomo. Ora, pace e LUCE alla sua anima: “… voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre”. (1Ts 5, 4-5)
Ciao, Federico caro!