Furto a San Nicola, Bari Vecchia si mobilita: uno sfregio vergognoso!

I ladri hanno rubato dalle mani del Santo Patrono di Bari: l'anello, l'evangelario, 3 sfere d'argento. Indagini in corso e costernazione diffusa a Bari Vecchia.

di Antonio V. Gelormini
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PugliaItalia
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C'è chi sottolinea l'intensificarsi di misure e preparativi attorno alla Colonne Infame a Piazza Mercantile a Bari Vecchia, in vsta dell'individuazione del o dei malviventi che hanno osato e arrecato "lo sfregio" a tutta la città, violando la teca di San Nicola in Basilica e rubando l'anello, il libro, le sfere d'argento dalle mani del Santo Patrono e le offerte dalle cassete di raccolta.

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A meno che ladri e bottino non siano già salpati alle prime luci dell'alba - anticipando la scoperta dell'patto sacrilego e il consegiente allarme - il rischio di finire alla gogna pubblica, prm'ancora di essere assicurati alla giustiza, è piuttosto alto e direi alquanto auspicato. Un tempo si sperava nella prodigalità di San Nicola, oggi in tempo di "selfie" fanno bancomat e si servono da soli!

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L'ipotesi è che gli esecutori del furto si siano lasciati rinchiudere nella Basilica, per agire indisturbati durante la notte,. A tal proposito le indagini sono in corso, mentre durante la Conferenza Stampa di presentazione del Bif&st al Teatro Kursaal, è stato proposto di aprire il Festival Internazionale del Cinema a Bari - o in alternativa in uno degli eventi previsti per il FUORI-Bif&st a cura del Comune - con la proiezione del film di Dino Risi "Operazione San Gennaro" con Nino Manfredi e Totò, perchè sia ulteriormente stimolato lo slancio solidale a Bari Vecchia, per l'onta subita e il recupero della 'preziosa' refurtiva.

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"Stamattina Bari si è svegliata con una notizia che mai avremmo voluto sentire, né commentare ha detto il sindaco Antonio Decaro - qualcuno stanotte è entrato nella Basilica di San Nicola e ha rubato alcuni oggetti sacri dalla statua del santo patrono. Un atto sacrilego e fortemente offensivo per la comunità di fedeli e devoti nicolaiani e per la città di Bari".

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"Aver sottratto i simboli più evocativi della vita e della missione del vescovo di Myra - ha sottolineato Decaro - significa aver ferito profondamente la città. Spero che l'autore di questo gesto meschino e inqualificabile si penta presto e che riconsegni ai padri domenicani quanto sottratto".

"Perché non ci può essere nessuna giustificazione - ha concluso il sindaco - per rubare nel luogo che custodisce la vita e la storia di tutti noi".

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"Un furto inimmaginabile ha scosso la comunità fedele e cittadina barese - ha dichiarato il deputato pugliese  e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato - lascia increduli il gesto che qualcuno ha commesso ai danni del Santo Patrono della città; San Nicola è molto più di un simbolo religioso: è identità e, in quanto tale, ciascun barese ha da sempre riguardo e devozione nei suoi confronti".

"Mi auguro che l'autore - o gli utori, ha conclujso Gemmato - torni sui suoi passi e restituisca gli oggetti sacri, e che comunque si faccia luce sull'accaduto.

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“Il furto alla Basilica di San Nicola è una ferita inferta alla città di Bari e a tutti i fedeli cattolici e ortodossi - ha detto Alberto Losacco, deputato pugliese PD -  mi auguro davvero che gli autori di questo scellerato gesto ne comprendano la gravità e trovino il modo per restituire quanto hanno portato via".

"Soprattutto in questo momento storico, il messaggio di pace e fratellanza tra le fedi personificato dal nostro Santo, non meritava tutto questo. Che le autorità competenti facciano il possibile per individuare i responsabili di quest’atto così tremendo.” 

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"La cosa che dispiace di più - ha detto all'AdnKronos padre Giovanni Distante, rettore della Basilica di San Nicola a Bari -  è che per la prima volta c'è stato qualcuno che si è avvicinato alla statua del santo, in un certo modo profanandola, nel senso che si è impossessato da una mano di oggetti come l'evangeliario con tre sfere d'argento, che si riferiscono alla carità di San Nicola e al miracolo delle tre fanciulle, e dall'altra di un anello in oro con alcune pietre. E stata inoltre asportata una collana reliquiaria, un medaglione, contenente in una fiala, una piccola quantità della manna del santo". 

"Mentre la cosa strana - ha precisato padre Distante - è che non si è impossessato di una croce d'oro che era stata donata al santo dall'arcivescovo di Bari di venerabile memoria Mariano Magrassi. Bisogna cercare di capire chi è la persona che ha compiuto il gesto, quali sono i motivi che lo hanno spinto. Potrebbe anche essere un poveretto bisognoso di denaro o qualcuno che si trova in un momento difficile della sua vita, non possiamo saperlo".

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"Comunque - ha concluso il Superiore domenicano - se il ladro ha motivi validi può tenere tutto, altrimenti deve restituire". Intanto Bari Vecchia si mobilita, l'oltraggio ha lasciato il segno e il pennarello di Domenico Velletri "anche"!

(gelormini@gmail.com)