Gioia del Colle, Mario Vacca cesellatore di pietra e memorie

L’esposizione di tre presepi in pietra dell'artista Mario Vacca a Gioia del Colle. L'impegno auspicato di Regione e Comune per salvaguardia e valorizzazione

Vacca6
PugliaItalia

di Franco Deramo

Fu l’amico Andrea Mongelli a far precedere la splendida serata in cui Antonio Gelormini venne a Gioia del Colle per parlare in modo appassionato dei Rosoni di Puglia, nella Chiesa di Santa Lucia, a portarci a visitare la Bottega dello scultore artista Mario Vacca.

Una bella passeggiata nei vicoli del centro storico di Gioia del Colle. I muri dei dintorni di quello straordinario laboratorio sono rivestiti di piccoli pezzi di opere d’arte in pietra, creati e lavorati a mano dall’artista. Figure e immagini le più diverse, tutte nate dalla fantasia e dall’amore di quell’infaticabile scultore. Emblematici richiami all’arte.

Si schernisce Vacca ai nostri ammirati apprezzamenti. Tante le opere d’arte realizzate e tutte accatastate disordinatamente in angoli diversi di quella antica casa divenuta la Bottega della creatività artistica di Vacca. Con stenti, a fatica le contiene.

Anche se la polvere che nasce dalla lavorazione li ricopre, la bellezza di ciò che vogliono rappresentare emerge da ogni opera d’arte realizzata. Tanti i rosoni fatti, piccoli e grandi, destinati ad ornare piccoli e grandi finestre e finestrelle di palazzi, di case di ogni tipo, antiche e moderne.

Il bancone, il grande tavolo da lavoro del maestro, è ripieno di attrezzi di ogni tipo, di ogni dimensione. Tutti con il manico di legno. Tutti a portata di mano. Pronti all’uso. Luccicano le loro punte di acciaio. Il lavoro della pietra, del carparo, del marmo li affila in continuazione.

I muri hanno infilati a grossi chiodi numerosi fogli di carta, di cartoncini: descrivono, raffigurano i disegni, lo schema di particolari disegnati da seguire nella lavorazione. Visi coronati di re e di regine, di aquile reali, completati, poggiati per terra, aspettano una idonea collocazione, una destinazione finale. Forme e formelle, ovviamente di pietra, rappresentano scene, dettagli di presepe che è possibile ricomporre in disegno organico.

Vacca San MicheleGuarda la gallery

Singolare l’esperimento fatto con una classe di una scuola elementare di Gioia del Colle. Far incontrare i bambini con l’arte, con le sculture di Vacca: un’esperienza indimenticabile.

Ad ogni ragazzo, ad ogni ragazza fu consegnato un pezzo, come una piccola mattonella da portare in visita in quella bottega-laboratorio. Ognuno concorreva alla ricostruzione di un grande puzzle, di una grande opera d’arte. Il singolo pezzo, alla fine della visita della Bottega-laboratorio di uno scultore-artista, fu riconsegnato ad ogni alunno-visitatore. Quando, anche da grandi, vorranno ricostruire quell’opera d’arte, dovranno ritrovarsi tutti insieme e fare festa. Una esperienza bellissima, una fusione di arte con la scuola, la curiosità e l’interesse dei ragazzi.

Vacca non è un visionario. Vacca avvicina all’arte sin da piccoli. Fa toccare dal vivo la complessità e la bellezza di una struttura artistica facendo sentire protagonista ogni alunno/a. È il gruppo che, ricomposto, dona l’opera d’arte finale. Una lezione non solo d’arte, ma un valido aiuto dall’arte a ricomporre, a condurre ad unità, a formarsi e riformarsi in gruppo, sentirsi solidali nella coesione. Fin da piccoli. Quale didattica, quale lezione!

Non una Bottega che produce e accatasta lavori artistici, ma una lezione di vita che nasce dall’arte, dalla sua elaborazione, dalla sua creatività.

Ci sarebbe bisogno di accrescerle queste esperienze. Si muovono fra sollecitazioni all’identità in età evolutiva, restituiscono il valore alle soggettività e aiutano alla scoperta della bellezza delle opere d’arte, lottando contro forme di individualismi egoistici diffusi.

Quei presepi, allora, non sono solo la riproposizione di un salvifico evento storico, la nascita di Gesù inviato dal Padre a salvare l’umanità, vanno anche oltre la bellezza bucolica che spesso raffigurano. Sono il simbolo di una umanità che va alla ricerca della luce, della pace, della salvezza.

In questi giorni natalizi, presso la chiesa di San Domenico a Gioia del Colle, la Confraternita del SS.Rosario festeggia il Natale con una semplice, ma efficace esposizione di tre presepi. Opere d’arte realizzate dalla maestria artistica dello scultore Mario Vacca. Sono opere che, osservate da vicino, ti lasciano sorpreso, senza parole. Tocchi con mano la professionalità, il gusto estetico frutto di un lavoro fatto con tanta passione.

Come ha vissuto Vacca quei momenti in cui ha visto realizzati quei visi?

“I presepi grandi hanno più personaggi, questo in esposizione questi giorni ne ha 24, fra persone e animali. Una volta sbozzati, si interviene con strumenti molto piccoli, con mini bisturi, per dare loro l’espressione. Per fare questo ci vuole tempo, pazienza e gusto”.

Aggiungiamo noi: tanto amore. “L’opera dà il massimo della sua forza espressiva proprio nei volti”. Non perderli può essere un gran bel regalo, da farsi anche con un selfie che ce lì può rendere sempre vivi, presenti.

Vacca non nasconde il disinteresse che nel tempo, gli amministratori locali, purtroppo, hanno riservato alle sue svariate opere. Problema che impoverisce il territorio perché quelle opere d’arte spesso prendono altre direzioni.

Una distanza da colmare ed una scelta da non rinviare oltre, da realizzare, certamente, con il concorso e la consolidata sensibilità ed esperienza dalla Regione Puglia in sinergia con l’Amministrazione Comunale. Sarebbe una bella conferma del valore artistico per la Città federiciana.

 

Tags:
cesellatore artista scultore pietra memorie presepigioia del collemario vacca