Gli alberi monumentali di Puglia: patrimonio di immenso valore umanitario
Presentato il 2°volume dell'Atlante degli alberi monumentali di Puglia Pentassuglia: "Patrimonio naturale di gran valore che resiste nello spazio e nel tempo".
Sono in totale 180 i patriarchi verdi della Puglia, testimoni di un patrimonio paesaggistico e culturale da conservare e tramandare alle generazioni future. E il secondo volume dell’Atlante degli Alberi Monumentali di Puglia punta a dare evidenza e visibilità dell’evoluzione naturale a questi grandi alberi, che è possibile quindi riconoscere in tanti angoli di Puglia. I dati di censimento e monitoraggio sulle sei province pugliesi sono stati illustrati dall’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, dal presidente della sezione pugliese della Società di Botanica Italiana, Mario De Tullio, dal dirigente della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse forestali e naturali, Domenico Campanile, e da Francesco Tarantino, georgofilo e agronomo.
“È fondamentale la corresponsabilizzazione tra enti pubblici, cittadini e comunità scientifica per questo tipo di attività di riconoscimento e valorizzazione di un patrimonio naturale che continua a resistere nello spazio e nel tempo - ha ricordato l’assessore Pentassuglia - la lista dei monumentali si incrementa sempre di più anche perché c’è una maggiore sensibilità culturale di agricoltori e proprietari a segnalare alberi monumentali, che raccontano bellezza e diversità delle nostre Puglie. A tal proposito allerterò anche l’Anci e gli ordini professionali per dare ancora maggiore attuazione della legge nazionale”.
In attuazione della Legge n. 10 del 14 gennaio 2013 e del relativo Decreto attuativo del 23 ottobre 2014, la Sezione Gestione Sostenibile e Tutela della Risorse forestali e naturali del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale ha realizzato il secondo volume dell’Atlante degli Alberi Monumentali di Puglia in collaborazione con la Società Botanica italiana, alla quale è stato affidato il lavoro di stampa delle schede di censimento raccolte dalla Sezione e con la collaborazione in campo del Centro Naturalistico di Foggia e della società Ofride s.r.l.
Numerose sono state in passato, e continuano ad esserlo, segnalazioni di alberi che, per qualche particolarità, richiamano l’attenzione di coloro che, con grande senso di rispetto per l’ambiente, ritengono doveroso preservarli nel tempo. Sono arrivate segnalazioni dal Comando Regione Carabinieri Forestale di Puglia, da diversi Comuni ma anche da privati cittadini. La pubblicazione di questo ulteriore volume, dopo il primo che contiene 84 schede di analisi, vuole essere un contributo fattivo alla diffusione della conoscenza del territorio pugliese e delle sue bellezze naturali.
Questo secondo volume dell’Atlante raccoglie 34 schede di esemplari presenti nell’Elenco Nazionale degli Alberi Monumentali, approvati dal MIPAAF (ora MASAF), con i D.M. n. 9022657 del 24/07/2020 e n. 0205016 del 05/05/2021. Si tratta di lecci, roverelle, terebinti, ginepri, tassi, pini e tante altre specie che dimorano non solo nei boschi di Puglia ma anche in campi coltivati, masserie, giardini privati e strade pubbliche. Per la provincia di Lecce è stato inserito anche l’eucalipto del Campus Universitario Ekotecne di Lecce, non ancora presente nell’Elenco Nazionale ma già approvato dalla Commissione Alberi Monumentali di Puglia. La Regione Puglia ha censito, ad oggi, un totale di 180 alberi monumentali, secondo quanto previsto dalla Legge nazionale n. 10/2013 che punta a tutelare e valorizzare il patrimonio arboreo con un particolare valore ecologico, botanico, culturale e paesaggistico, e introduce a livello nazionale una definizione giuridica univoca di albero monumentale. Gli alberi monumentali sono stati inseriti nell’elenco nazionale aggiornato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Nelle schede dell’Atlante degli Alberi Monumentali di Puglia sono indicati in dettaglio le misurazioni effettuate sugli alberi, la collocazione geografica con coordinate GPS e dei riferimenti a storie e aneddoti. Questi nel dettaglio invece i criteri per l’attribuzione agli alberi del carattere di monumentalità:
a. pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni;
b. pregio naturalistico legato a forma e portamento;
c. valore ecologico;
d. pregio naturalistico legato alla rarità botanica;
e. pregio naturalistico legato all’architettura vegetale;
f. pregio paesaggistico;
g. pregio storico-culturale-religioso.
L’obiettivo della pubblicazione è di dare evidenza ad un patrimonio naturale, esempio di grande adattabilità nonché di bellezza maturata nei secoli e della spiccata biodiversità che caratterizza ogni angolo, non solo rurale, della Puglia.
Il volume II dell’Atlante degli Alberi Monumentali di Puglia sarà a breve disponibile online, sulla pagina dedicata agli Alberi Monumentali della Regione Puglia https://www.regione.puglia.it/
Pregevole a pubblicazione dell'Atlante per i 180 alberi monumentali della Puglia - ha sottolineato Coldiretti Puglia - con le nuove 4 iscrizioni, che andranno ad arricchire l’albo verde nazionale, esemplari che raggiungono anche i 40 metri di altezza e quasi 900 metri di circonferenza, mentre sale l’allarme per la Piana degli Ulivi Monumentali sotto attacco del batterio killer Xylella fastidiosa.
Gli esemplari che fanno parte dell’albo verde si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. Tra le nuove iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi, mentre fanno la loro prima comparsa nell'Elenco alcune specie come l'acero palmato rosso, la camelia e l'anagiride.
Nella Piana degli Ulivi Monumentali è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario, che potrebbero fregiarsi del prestigioso riconoscimento di ' patrimonio dell'Unesco'. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un’età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti - ha rilevato la Coldiretti Puglia - molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.
Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall’epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati con 21 milioni di ulivi, con un danno stimabile di quasi 3 miliardi euro, secondo un’analisi della Coldiretti. L’urgenza è salvare da nuovi contagi la Piana degli Ulivi Monumentali che ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore – conclude Coldiretti Puglia - preservati nel tempo ed arginare in Puglia la diffusione della Xylella Fastidiosa – ceppo pauca, quello pugliese – che secondo lo studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) potrà causare, se non viene fermata, un impatto economico negativo in Europa d in Italia fino a 20 miliardi, conclude Coldiretti Puglia.
L'Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia è - ha concluso Coldiretti - una iniziativa importante per far crescere la cultura del verde, del bello e della memoria storica dei territori, di cui gli alberi monumentali sono una testimonianza straordinaria.
(gelormini@gmail.com)