Guido Stratta con l'Accademia della Gentilezza a gennaio anche a Bari

Un mondo del lavoro nuovo per una leadership che fa della gentilezza una priorità.

di Franco Deramo
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Stratta TEDxTO
PugliaItalia

Dicono, anzi dicevamo che il Covid ci ha “Risvegliati improvvisamente dal nostro delirio di onnipotenza e dalla nostra iperattività”.

Un dato è vero: abbiamo imparato a ri-ascoltare chi ci sta vicino, chi ci parla, chi parla. Non è facile ascoltare. Non è un’attitudine che va di moda per molti. Tanto è vero, che oggi, per sperare di essere ascoltati, non basta più il silenzio, bisogna fare rumore!

“E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai». Come poter andare avanti nella vita, nel mondo del lavoro? C'è un momento inevitabile: quello in cui non siamo pronti a voltare pagina. Medicina necessaria, ma amara il voltar pagina per capire che non c'è futuro se ci facciamo trascinare dai ricordi del passato.

Nel frattempo però, bisogna rimanere qui ad ascoltare che “Stava tramontando un mondo non più sostenibile, fondato sui consumi di tutto”. Ci sono tanti che amano sentirsi, parlarsi addosso. Quante volte nelle conversazioni l’ego oratoria tracima e inonda l’intero tempo dedicato all’evento, alla possibilità di stare insieme. Solo chi sa ascoltare sa anche capire.

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Come non ascoltare con tanta attenzione chi ti propone un viaggio, ti parla di “futuro”, di un “futuro che non c’era”?

Ma che è possibile!

Forte la curiosità.

Per il viaggio, una guida di eccezione: GUIDO STRATTA, ora già Direttore Hr di EnelNel prossimo gennaio il suo viaggio approda a Bari.

Le novità svegliano l’interesse, ma devono essere molto forti per prenderti.

Soprattutto bisogna saperle comunicare. Per coinvolgere devi esserne innamorato.

La novità è forte e ben comunicata.

La proposta è un mondo del lavoro nuovo.

Nuovo? Possibile?

Perché no?

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Stratta fonda un’Accademia della gentilezza “per ritrovare equilibrio, dopo averlo perso, dopo aver avuto disagio, desiderio, paura”.

“Non è semplice mettere in discussione equilibri raggiunti”. Sono “le necessità di ritrovare equilibrio dopo averlo perso, dopo aver avuto disagio, desiderio, paura”.

E’ vero, il mondo del lavoro è in perenne cambiamento, ma è giunto il tempo per una accelerazione di alto livello culturale. L’emergenza sanitaria drammaticamente vissuta, con prezzi altissimi, non possiamo lasciarla in preda a meccanismi di rimozione.

Certo, il lavoro è in mutamento da sempre, anche perché la fatica per quell’attività è parte integrante di un comando troppo antico, troppo alto:

Con dolore ne trarrai il cibo

per tutti i giorni della tua vita.

18 Spine e cardi produrrà per te

e mangerai l'erba campestre.

19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;

finché tornerai alla terra,

perché da essa sei stato tratto:

polvere tu sei e in polvere tornerai!» (Genesi 13,17-19).

Il frutto di una scelta umana, della disobbedienza a Dio.

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Nei nostri giorni, per le normative, gli aggiornamenti sono costanti, sempre all’ordine del giorno. Le innovazioni, la tecnologia, la metatronica, l’informatica, la componentistica che velocizza tutti i processi produttivi. Per non parlare dell’intelligenza artificiale. C’è sempre una competitività internazionale da battere. Solo chi innova rimane sul mercato.

Norme, leggi, circolari e provvedimenti che riguardano sia contratti nazionali e integrativi, sia politiche di disoccupazione, sussidi e incentivi all’occupazione, licenziamenti, assunzioni e retribuzioni. Modifiche per l’assegno unico, offerta di lavoro «congrua», contratti a termine e lavoro agile. Rafforzamento del taglio al cuneo a vantaggio dei lavoratori, lo smantellamento del decreto Dignità, sui contratti a termine, del decreto Trasparenza sugli adempimenti. Chi più ne ha, più ne metta.

La centralità nel mondo del lavoro passa dalla burocrazia, dalla esagerata puntualità burocratica, dal risultato, dal prodotto, al lavoratore, alla persona.

Infatti, nel mondo del lavoro nuovo, cosa troveremo?

Le persone “non saranno. Evolveranno”!

E come?

E’ accennato, ma non definito, anzi!

C'è un crescendo: "Le idee non avranno gerarchia".

E la nostra piramide, la nostra scala fatta di livelli di inquadramento? Una vita dedicata alla scalata, all'acquisizione di ruoli, di responsabilità.

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Ma le idee, giustamente, non sono forse delle persone ovunque collocate?

Le idee vanno oltre, o sono prima, di ogni e qualsiasi forma di gerarchia.

"Risultato, motivazione e benessere saranno in equilibrio", sia per le persone che per la comunità.

In discussione è il modo di essere, di agire, di esercitare il potere, non l'organizzazione.

Ma, si ha voglia, si sceglie di cambiare? Con molta fatica.

Troppe ancora, infatti, le comfort zone difese e da difendere, come analizza nel suo libro Oltre ogni comoda certezza - Dalla comfort zone alla proattività” DIOPTRA Edizioni - PIETRO SCRIMIERI, il direttore delle Risorse Umane di Acquedotto Pugliese e di AQP Water Academy, Centro di Eccellenza per il Servizio Idrico Integrato.

In un'impresa il top dei risultati deriva da prestazioni con ruoli e obiettivi chiari e definiti.

Ci sarà ostruzionismo per l’introduzione del lavoro nuovo?

E’ ben consapevole Stratta: “Viaggeremo fra il cinismo. Il mondo è fatto così! Ce lo dice chi non vuole cambiare.”

Ma, se si sceglie l'innovazione tecnologica, a maggior ragione è necessario scegliere l'innovazione relazionale delle persone, a partire da leadership gentili.

Il cambiamento implica una nuova cultura: la cultura dell’accettazione con il coraggio di chiarire qual è la propria vocazione e la nuova collocazione che assegniamo alle persone che valutiamo.

Le sfide vanno accettate, ma vanno anche fatte, consapevoli che “il coraggio batte le paure”.

Bisogna avere il coraggio di non sentirsi solo e sempre in competizione, ma dobbiamo avere il coraggio di consentire alle persone di espandersi e di chiarire qual è la propria vocazione. Soprattutto di avere il coraggio di regalarle le idee nuove. Se per egoismo le idee non vengono date, allora la comunità non fiorisce. Tenendo conto che il luogo della fioritura è quello specifico. Non è luogo generalizzabile. Va aiutato ad andare nel luogo giusto per fiorire.

“In questo mondo nuovo del lavoro, non ci si potrà nascondere dietro un mestiere”.

E’ la centralità della persona che obbliga ad ampliare la riflessione sul lavoro oggi, a pensare a ciò che può attendere il futuro del lavoro che deve necessariamente emergere da progetti nazionali e da riforme delle regole del lavoro.

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DEFINIZIONI A CONFRONTO

Così la definizione degli autori:

Gentilezza: cortesia, amabilità e garbo nella relazione con gli altri in grado di creare il giusto contesto per valorizzare le qualità di tutte le persone coinvolte nella relazione  (Bianca Straniero Sergio - Guido Stratta - RI-eVOLUZIONE - Il potere della leadership gentile  FrancoAngeli - 16,00€ - 10^ Edizione).

Così Treccani:

Gentilezza: gentilézza s. f. [der. di gentile1]. – […]

2. a. La qualità propria di chi è gentile, nei varî sign. dell’aggettivo: g. d ’aspetto, g. di modi; e in senso morale: g. d’animo, di costumi, di sentimenti. Più com., amabilità, garbo, cortesia nel trattare con altri: persona di squisita g.; la sua innata g.; è di una g. rara, incomparabile; per g., formula di cortesia nel chiedere un favore, un’informazione e sim.

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Pubblicato sul tema: TEDX torna a Bari, “Bestiario” il tema della nuova edizione