I 100anni del Conservatorio di Bari con un concerto celebrativo
Concerto beneaugurante per il Conservatorio di Bari che compie 100 anni, con l'Orchestra di giovani e il solista al violino Paride Losacco.
di Pierfranco Moliterni
Correva l’anno 1925 quando Giovanni Capaldi intellettuale e musicista nella Bari della prima metà del Novecento, in una città in forte sviluppo culturale che vide il critico musicale impegnato a dar vita a iniziative di fondamentale importanza per la storia della città: la creazione dell’Istituto Musicale “Piccinni” in via Melo (poi Liceo Musicale e infine Conservatorio di Stato dal 1960).
Capaldi mise mano ad un suo sogno: dotare Bari di una scuola di musica ‘colta’ e d’alto livello, superando le pur benemerite ‘bande da giro’ che numerose operavano in tutta la Puglia del tempo. E così, anno dopo anno, dapprima il Liceo Musicale allora ubicato in via Melo, e poi l’attuale Conservatorio di musica statale (ora all’extramurale Capruzzi) hanno dato vita- grazie ai maestri che lì si sono succeduti- a generazioni sopra generazioni di musicisti professionisti, alcuni di ottimo livello.
Come ad esempio Gioconda De Vito straordinaria violinista di Martina Franca, che arrivò ad esibirsi con Kurt Furtwȁngler e grandi direttori del suo tempo; e poi Riccardo Muti che veniva da Molfetta per imparare a suonare il pianoforte e poi andare a Napoli, a Milano e di lì in giro per il mondo intero; e poi ancora Michele Marvulli vero e proprio caposcuola, il cui insegnamento pianistico ha prodotto solisti internazionali nati qui da noi in Puglia: Beatrice Rana, Benedetto Lupo, Emanuele Arciuli.
Per appena ricordare altri docenti di respiro nazionale, di ieri e di oggi tutti passati dal Conservatorio cittadino (intestato a N. Piccinni): Bice e Franco Antonioni, Raffaele Gervasio, Ludmilla Kutnezof, Mario Rossi, Aldo Ferraresi, Giorgio Menegozzo, Gabriele Ferro, Dino Asciolla.
Pertanto il concerto celebrativo doveva per forza di cose essere organizzato e curato dall’attuale suo direttore, il m° Corrado Roselli, onde avviare una serie di manifestazioni che celebreranno, concerto dopo concerto nello splendido Auditorium intestato a Nino Rota (suo direttore per 30 e più anni) la lunga storia di questo istituto, storia che per età è uguale a quella della Università di Bari, fortuna e notevole coincidenza.
Il concerto d’apertura è stato diretto venerdi 17 dal m° Giovanni Pelliccia alla testa della numerosa e brava orchestra formata dai giovani allievi insieme ai loro maestri. Il solista chiamato all’occasione non poteva non essere uno di questi ‘rampolli’, Paride Losacco, bravo violinista avviato ad una carriera da solista (come la coetanea Molly Salvemini) il quale ha eseguito un concerto affascinante e difficile, ma mai ascoltato qui da noi, come quello di Anton Dvòrak. Finale davvero en plain air, grazie alla buona esecuzione di Un americano a Parigi di George Gershwin.