'L'isola che non c'è': Università, Mediterraneo e Inverno Demografico

"L'isola che non c'é" e le riflessioni su Università e Mediterraneo. L'attrattività della conoscenza alla luce dell'Inverno demografico.

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"L'isola che non c'é" e le riflessioni su Università e Mediterraneo. L'attrattività della conoscenza alla luce dell'Inverno demografico.

Per la sua posizione geografica e per la sua ricca ed eccellente offerta formativa a livello universitario, la Regione Puglia può costituire un riferimento nonché un polo di attrazione per gli studenti dei Paesi frontalieri adriatici.


 

Negli ultimi anni il programma Erasmus (azione KA171) ha favorito lo scambio di studenti e docenti tra Atenei pugliesi e del Mediterraneo e questo sta portando alla formalizzazione di accordi di double degree tra i rispettivi corsi di laurea. Tuttavia, queste opportunità non contribuiranno a compensare il previsto calo degli iscritti presso gli Atenei pugliesi, considerato che gli studenti Erasmus e quelli dei double-degree sono “immatricolati temporanei” in quanto studenti in mobilità per studio. È necessario puntare sulle immatricolazioni “vere” legate alla intera durata dei corsi di studio.

Attualmente, il numero di studenti stranieri che si immatricolano in una delle Università pugliesi per conseguire un titolo di laurea in Italia è piuttosto limitato. Per incrementare questo numero sono necessarie le seguenti azioni:

1 - svolgere eventi/attività di orientamento in quei Paesi (soprattutto del Mediterraneo), rivolti agli studenti delle scuole superiori e agli studenti iscritti a corsi di laurea triennali. Queste attività sono utili a far conoscere l’offerta formativa universitaria pugliese e le opportunità ad essa connesse. Sono utili anche a fornire informazioni relative ai costi (della vita e dell’iscrizione ai corsi universitari), alle agevolazioni, ai servizi (case dello studente, servizi mensa), ecc.

2 - attivare corsi di laurea in lingua inglese, sia triennali che magistrali (gli studenti come tutti gli studenti di area del Mediterraneo e balcanica non sono più interessati ad apprendere l’italiano).

3 - offrire borse di studio (o altre forme di sostegno economico o incentivazione) che favoriscano da parte degli studenti stranieri la scelta di Atenei pugliesi rispetto ad altri Atenei anche europei.
L’obiettivo di attrarre studenti stranieri va perseguito anche attraverso politiche regionali/nazionali tese a facilitare i rapporti e i collegamenti con la Puglia.


 

Il problema maggiore però da risolvere sono i visti di ingresso per motivi di studio. Un iter difficile da superare che limita a moltissimo il sistema. Come fare per agevolare concretamente e in tempi rapidi la emissione di questi visti pur nel rispetto della sicurezza dei confini del nostro Paese? Per la risposta è stato interpellato il prof. Antonio Uricchio (ANVUR).

Prof. Uricchio, cosa può fare lei come Presidente di ANVUR? Come può interagire con il Ministero degli Esteri e dunque con i nostri Consolati (e dei Paesi di provenienza di quei studenti che intendono iscriversi in Italia)?

"L’iniziativa della nostra Fondazione anche attraverso il coinvolgimento dei Delegati alla Internazionalizzazione delle Università pugliesi intende lanciare a livello nazionale questo argomento, con il suo importante aiuto. Organizzando entro la fine di gennaio a Bari un incontro che apra questo dibattito in un momento nel quale è ormai sempre più urgente rispondere a questo “inverno demografico”.

(gelormini@gmail.com)

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