La nuova giunta comunale di Bari: flash, profili e impressioni

La video-cronaca descrittiva della presentazione della Giunta comunale di Bari a cura di Vito Marinelli - Giornalista.

PugliaItalia

di Vito Marinelli *

Una giunta così sofferta per tempi e profili non poteva non essere osservata e recensita al suo debutto, con un compendio di termini e frasi, tra sagacia e ironia, che in una sorta di tenzone prosaica potessero dare l'idea di quello che la politica produce a livello di immagine pubblica, spesso senza accorgersene, in termini di costume e società. Quello che segue è una sintesi personale di quanto accaduto, al netto delle dichiarazioni politiche delle persone citate, che potete trovare altrove su pagine e profili molto più autorevoli del mio.


 

Arrivo a palazzo che il sindaco ha già iniziato, in una sala giunta piena zeppa di colleghi, fotografi, operatori tv e anche tanti parvenu e presenzialisti che, pur di rastrellare un'inquadratura sbieca e, purtroppo per loro, crudele nei confronti di pinguedini e chieriche craniche, occupano angoli e lati strategici del rettangolo.

Sento solo la voce di Vito Leccese, celato da un muro di obiettivi, telecamere, microfoni e telefonini in modalità videoregistrazione. Dotato come sono di statura, cerco una bisettrice visiva che mi permetta di allargare il campo, in realtà con enorme fatica vista la ressa. Comincia la mia perlustrazione ottica sui fantastici 11, anzi 12, visto che al tavolo siede anche il neo sindaco "della notte", che non ho capito bene se sarà vittima o carnefice della movida, aspettiamo i primi suoi afterhour. Di una cosa però sono certo: la somiglianza di Leonetti con il protagonista del film "Percoco", Gianluca Vicari, è impressionante.

Me lo ritrovo di fronte a pochi centimetri e resto di ghiaccio. Lo sguardo è lo stesso, tagliente e inquietante, gli stringo la mano per cortesia di auguri e poi, scosso da tale attinenza somatica, proseguo nel mio giro curioso. Rivedo dopo tanto tempo Raffaele Diomede e dopo averlo ascoltato nel suo lungo trailer di programma, riesco solo a dirgli:" Complimenti per le tue sopracciglia, sono perfette", ottenendo come risposta un rassicurante "Sono naturali". La mia cocciuta passione per l'etnico mi aveva fatto pensare ad un filo arabo, ma niente. Ho dovuto ricredermi.

Parla Paola Romano, si alza e subito il sindaco sciaborda: "Vuole alzarsi per far vedere a tutti il suo completino". Commenti furibondi ma sussurrati tra le giornaliste presenti. Stiro il muscolo del collo e intravedo un blazer oversize e un bermuda rosa confetto, in perfetta simbiosi con un analogo touch cromatico della eletta presidente di municipio Annamaria Ferretti, in piedi alle sue spalle. Insieme un irreplicabile shooting per le reflex d'ordinanza. Altre cose da riportare non ce ne sono, a parte l'accecante total white di Carla Palone, un tailleur pantalone degno di una colazione con i reali di Danimarca.

Il resto della squadra, la parte maschile, sindaco compreso, comme d'habitude con camicie sbottonate e giacche sciolte, a parte un ingessato Vito Lacoppola da solo nel presentarsi alla stampa in cravatta bordeaux modello presidente degli Stati Uniti.


 

Sobrio look accademico e giurisprudenziale per Elisabetta Vaccarella, Elda Perlino e Giovanna Iacovone, con le ultime due dai convincenti sorrisi che ne hanno tradito diversità di approccio e tenuta emotiva. Insomma una presentazione con brividi da prefisso telefonico, ma con silenzi e sguardi da rasoi, che la dicono lunga sulla complessa eterogeneità della squadra e sui reciproci sospetti.

Il momento clou è stato quando Leccese ha annunciato di aver affidato il vicariato a Iacovone. Sembrava una di quelle puntate di Chi l'ha visto?, quando cadaveri o assassini vengono svelati in diretta. Un climax di perfidia pura, il ghigno di certe labbra tirate ha avuto la meglio sul buonismo di circostanza dei colleghi. 

E' tutto. Spero di non avervi annoiato.

* Giornalista

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