Leo Muscato, dalla Valle d'Itria al debutto al Teatro alla Scala
Il regista martinese che dirigerà la Prima alla Scala il 7 dicembre prossimo ha ricevuto nei giorni scorsi il Premio Mario Campus. L'eccellenza artistica riconosciuta dalla Fondazione Nuove Proposte Culturali. Mancano pochi giorni, e il 7 dicembre si alzerà il sipario su "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, l’opera diretta da Leo Muscato.
Leo Muscato, nato a Martina Franca (Ta), porta con sé il fascino della sua terra d'origine, la Valle d'Itria, e la sua anima di narratore trasforma ogni progetto in un'opera di bellezza. Da giovanissimo sognava i grandi teatri, e oggi la sua voce artistica risuona nei più importanti palcoscenici internazionali. La Scala, simbolo assoluto della lirica mondiale, accoglie ora la sua visione, affidandogli la regia di un'opera tanto complessa quanto affascinante, un capolavoro verdiano intriso di amore, fatalità e riscatto.
"La forza del destino" con la regia di Muscato promette di intrecciare il rigore della tradizione con l'audacia dell'innovazione; il regista, con la sua sensibilità unica, porterà sulla scena non solo i personaggi di Verdi, ma anche le emozioni universali che rendono il teatro uno specchio della vita. Un ritorno in grande stile per l’opera che dopo 25 anni di assenza torna con una produzione firmata della Scala, con Orchestra e Coro scaligeri.
In cartellone fino al 2 gennaio 2025, "La forza del destino" proposta da Leo Muscato, è ambientata in epoche diverse e arriva ai nostri giorni sul fil rouge della guerra. Leo Muscato ha unito tutte le guerre, quelle passate e quelle in corso……al solo fine di sconfiggerle, facendo suo il messaggio di don Tonino Bello “La guerra è il più sacrilego dei peccati”.
Alla prova generale svoltasi il 1° dicembre tutto il Teatro della Scala si è commosso come non mai nel momento in cui Anna Netrebko, il più grande soprano al mondo, ha cantato con voce angelica “Pace Pace mio Dio”.
Direttore de "La forza del destino" scaligera, Riccardo Chailly, scene di Federica Parolini, coreografie di Michela Lucenti, le luci curate da Alessandro Verazzi e i costumi di Silvia Aymonino.
A Leo Muscato il Premio Mario Campus e la Laudatio di Francesco Lenoci: un riconoscimento al talento - Nato a Martina Franca il 12 luglio 1973, Leo Muscato ha costruito una carriera straordinaria, spaziando tra teatro, opera lirica, cinema e pedagogia teatrale. Diplomatosi alla prestigiosa Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, ha diretto più di 40 opere liriche nei teatri più importanti del mondo, tra cui il Teatro alla Scala, il Teatro San Carlo di Napoli, la Greek National Theatre Opera e il Teatro Petruzzelli di Bari. Parallelamente, ha curato la regia di oltre 30 testi teatrali, collaborando con istituzioni come il Teatro Greco di Siracusa e il Teatro Stabile di Genova.
Leo Muscato rappresenta un modello per le nuove generazioni di artisti, non solo per i suoi successi, ma per il suo costante impegno nella formazione. Ha insegnato in istituzioni prestigiose come la Scuola Holden di Torino e il DAMS Torino, conducendo masterclass che esplorano le molteplici possibilità espressive del teatro e della lirica. La sua attività è stata oggetto di tesi di laurea in numerose università italiane, un chiaro segno dell'impatto del suo lavoro sulla cultura contemporanea.
Pochi giorni prima del suo grande debutto alla Scala, Muscato è stato insignito del prestigioso Premio Mario Campus, che riconosce il suo eccezionale contributo alla cultura e al teatro. Il riconoscimento è intitolato al giornalista che operò tra Umbria e Puglia, e che dedicò una vita al Festival di Spoleto e al Festival Della Valle D’Itria. Un premio destinato alle personalità culturali che hanno dato un contributo significativo al panorama artistico italiano.
Durante la cerimonia di premiazione, il professore Francesco Lenoci, nella sua appassionata Laudatio, ha tratteggiato con maestria il percorso umano e artistico di Muscato, sottolineandone l'eccellenza e l'impegno culturale. Lenoci, con parole cariche di emozione, ha richiamato il legame tra l'artista e il suo territorio d'origine, sottolineando la capacità di Muscato di portare il “cielo in una stanza”, come amava dire don Tonino Bello.
Le parole del professore Lenoci hanno restituito non solo la grandezza dell'artista, ma anche l'uomo dietro il regista, capace di intrecciare arte e umanità in ogni sua opera. Un omaggio che ha reso ancora più significativo il conferimento del Premio Mario Campus.
Un artista del nostro tempo - Con il Premio Mario Campus, la Fondazione Nuove Proposte Culturali non solo rende omaggio a una carriera di straordinario spessore, ma ribadisce il valore della cultura come ponte tra passato e futuro. Leo Muscato, con la sua maestria e la sua visione, incarna questo principio, regalando al pubblico opere che toccano il cuore e l'anima. Il Premio Mario Campus si aggiunge a una lunga lista di riconoscimenti per un artista che continua a illuminare la scena culturale italiana e internazionale, dimostrando che, come diceva Giuseppe Verdi, “l'artista deve scrutare nel futuro, vedere nel caos nuovi mondi”.
Un tributo non solo al suo talento registico, ma anche alla sua capacità di raccontare storie che coniugano tradizione e innovazione. Il premio, che include un'opera pittorica del Maestro Manuel Campus e una mini-biblioteca di 50 volumi, esprime l'importanza della cultura come strumento di progresso sociale; libri che Leo Muscato ha voluto donare ad un carcere, con l’auspicio che la letteratura e la poesia possano aprire alla speranza e lasciare immaginare un mondo migliore.
Un legame profondo con Martina Franca e il Festival della Valle d'Itria - Tra i numerosi successi, spicca il contributo di Muscato al Festival della Valle d'Itria, uno degli eventi più prestigiosi della musica lirica in Italia. In occasione del cinquantesimo anniversario del Festival, il regista ha realizzato il documentario “L'Utopia della Valle”, un'opera che ripercorre la storia e l'anima di questo evento unico, capace di illuminare la Valle d'Itria con la magia della musica e della cultura. Una narrazione che ha emozionato il pubblico, consolidando il ruolo del Festival come “costa” del Piccolo Teatro di Milano, come amava definirlo il direttore Sergio Escobar.
L'attesa di una serata indimenticabile - L’attesa sta per finire e presto le luci della Scala si accenderanno su una nuova stagione. Leo Muscato, con il suo talento e la sua visione profonda, porterà in scena non solo un capolavoro verdiano, ma la dimostrazione che il teatro, come diceva Paolo Grassi, è “il luogo dove si vede ciò che è invisibile agli occhi”.
Per la Valle d'Itria, per Martina Franca e per l'Italia, Leo Muscato è oggi più che mai un orgoglio. Il mondo intero è pronto a emozionarsi con lui. La Prima alla Scala 2024 sarà la sua notte. E sarà una notte indimenticabile.
(a cura di Tiziana Protopapa)