Lopane non ci sta:'Nessun caso su di me, ma l'accanimento nuoce a prescindere'

La nota dell’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, in riferimento agli articoli relativi a presunte situazioni di conflitto d'interesse.

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La nota dell’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, in riferimento agli articoli del Corriere del Mezzogiorno pubblicati il 16 aprile 2024 e oggi 18 aprile a firma del giornalista Antonio Della Rocca e dell’articolo ripreso ieri, 17 aprile, da La Verità a firma di Antonio Rossitto. 

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“Il 16 aprile sul Corriere del Mezzogiorno è stato pubblicato un articolo dal titolo in prima pagina palesemente scandalistico: ‘Conflitto d’interessi. Aziende familiari e fondi regionali. Esplode il caso Lopane-Osmairm’. A pagina 5 l’articolo reca poi un ulteriore roboante titolo: ‘Osmairm, assessore sotto accusa «È in pieno conflitto d’interessi»’. Ieri l’articolo è stato ripreso da La Verità con un ulteriore vaneggiante titolo a rincarare la dose: ‘Puglia, scoppia la parentopoli dell’assessore’. Sequela di titoloni giunta a stamani con un nuovo articolo di Antonio Della Rocca che in prima pagina titola ‘Su Emiliano anche la bufera Lopane’ e a pagina 2 ‘"Nessun conflitto di interessi" Ma sull’azienda di Lopane la Finanza avvia gli accertamenti’. 

A riguardo, osservo subito, quanto al primo articolo: l’‘accusa’ da chi sarebbe stata formulata? Ed il ‘conflitto d’interessi’ chi l’avrebbe già sentenziato? Per il secondo: chi ha deciso di far ‘scoppiare’ una ‘parentopoli’? E sugli ultimi di oggi: una ‘bufera’ che si tenta di scatenare sulla base di quali elementi fattuali?

Come ho già precisato con le mie dichiarazioni, amministro una società di servizi, Armonia Immobiliare srl, sin dal 2018, dunque da prima che fossi eletto al consiglio regionale. 

La mia società eroga servizi a diversi clienti, tra cui anche Osmairm. Il conflitto d’interessi non ha nulla a che fare con la mia attività privata, peraltro nella salda considerazione che le cause di incompatibilità, rispetto all’incarico politico che ricopro, sono regolate da precise norme di legge, che definiscono il concetto stesso di legalità e che, per converso, hanno escluso l’esistenza di qualsiasi conflitto d’interessi a me riferibile rispetto alla mia candidatura prima e dopo elezione. 

Da chi è sollevato oggi questo conflitto? Forse dalla maldicenza interessata di alcuni segnalatori, anonimi o meno, a cui inspiegabilmente si ritiene di attribuire credito senza alcuna verifica? 

Non è dato francamente neppure comprendere le ragioni per le quali la notizia, nonostante i miei chiarimenti, venga in modo tendenzioso accostata ad altre vicende rispetto alle quali sono assolutamente estraneo: ai legittimi controlli (non ‘perquisizioni’ e ‘sequestri’ come erroneamente riporta La Verità) dei giorni scorsi della Guardia di Finanza nelle strutture Osmairm che non hanno in alcun modo riguardato la mia società di servizi; così come l’indebito accostamento tra la mia attività professionale e pubblica con i fatti di inchiesta e arresti che hanno interessato la recente cronaca giudiziaria di Bari e della nostra regione. Non trovo un nesso plausibile, salvo quello di voler indirettamente condizionare scelte politiche da parte di chi è chiamato ad assumerle in un momento delicato. 

È in corso un accanimento giornalistico vergognoso, diffamatorio e del tutto insensato, attraverso toni scandalistici e contenuti privi di opportuna verifica o frutto di illecite fughe di notizie. Per queste ragioni risulta oltremodo paradossale leggere dalle colonne del Corriere che l’azienda che amministro sia ‘nel mirino dei finanzieri’ con accertamenti in atto che apprendo solo dalla penna di chi scrive. 

Ciò detto, qualora si dovesse presentare la reale circostanza di dover esibire documentazione sarò, come sempre, pronto a rispondere nella più assoluta trasparenza e onestà. 

Comprendo perfettamente l’importanza del giornalismo come strumento essenziale di democrazia e confronto di idee e opinioni e nutro il massimo rispetto per la professione giornalistica. Spiace constatare però come la mia assoluta disponibilità a rispondere puntualmente ad ogni quesito non abbia distolto dall’idea di far ‘esplodere un caso’ del tutto inesistente e privo di qualsiasi contenuto di illegittimità.

Per tutto quanto fin qui riportato, ho deciso di intraprendere azioni legali per tutelare la mia onorabilità e reputazione”.

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