MARTA 'Taras e Vatl: Magna Grecia ed Etruria nell’Italia preromana'
Al via il Convegno Internazionale “Taras e Vatl. Rapporti tra Magna Grecia ed Etruria nell’Italia preromana”, a cura di Eva Degl'Innocenti e Simona Rafanelli.
Ha preso il via oggi il Convegno Internazionale “Taras e Vatl. Rapporti tra Magna Grecia ed Etruria nel quadro dell’Italia preromana”, a cura di Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA, e Simona Rafanelli, direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, organizzato in sinergia tra il MArTA, il Museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia e il Comune di Taranto che a tal proposito ha consentito anche l’utilizzo del Teatro Comunale Fusco, sede tra l’altro di alcune rilevanze archeologiche.
Un Convegno di grande valenza scientifica, non solo perché a distanza di quasi trent’anni aggiorna il quadro documentario esaminato nella XXIII edizione del Convegno di Studi sulla Magna Grecia, che nel 1993 indagò il rapporto tra Magno Greci, Etruschi e Fenici, ma anche perché a farlo proprio a Taranto, vi sono studiosi, ricercatori e mondo accademico e istituzionale nazionale e internazionale che a partire da oggi quei rapporti ha deciso di valutarli in più ambiti.
Così nella prima giornata di lavori del Convegno che durerà fino al prossimo 19 novembre, la sessione 1 - dedicata al tema “Storie, Lingue, Società” - sotto la presidenza del prof. Francesco D’Andria, accademico dei Lincei, la lente degli esperti si è posata su tematiche che vanno dalla storia e dall’epigrafia delle fonti letterarie, fino al dato prettamente archeologico riferito alla cultura materiale e funeraria in particolare. Due civiltà giganti della storia e che nell’Italia preromana assolsero anche alla funzione di mediazione nei confronti dei popoli italici.
Il convegno permette un approfondimento sui rapporti tra l’area culturale etrusca e quella di marca ellenica, con i suoi molteplici rapporti tra culture etrusca, indigene, della Magna Grecia e della Sicilia – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti - parte di quella “grecità” che arriva in Etruria e nel mondo italico è in gran parte mediata da Taranto.
Ma il Convegno tarantino lancia anche un altro segnale. Quando si parla di civiltà e cultura è necessario ragionare non in termini di confini e separazioni nette delle singole realtà, ma in termini di rapporti, di scambi, di contaminazioni e di compresenze in un territorio come avveniva ad esempio nella Piana Campana, come ha potuto definire meglio nel suo intervento il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), Paolo Giulierini.
Giovedì 18 novembre, dopo due sessioni, si torna al Fusco, a partire dalle ore 9.00, con le sessioni dedicate alle “Produzioni, forme artistiche, architettura” e a “I Greci, gli Etruschi e gli altri. Forme di interazione socio-economica e culturale”.
Ai lavori del Convegno Internazionale hanno partecipato, accompagnati dalla loro insegnante di lettere Antonella Falcioni, circa 35 giovani studenti della V A dell’Istituto Tecnico Commerciale Pitagora che l’hanno scorso, nell’ambito del percorso di orientamento scuola-lavoro, hanno sviluppato competenze nel settore della promozione e valorizzazione del territorio sotto la supervisione dell’Università La Sapienza di Roma.
I lavori del Convegno internazionale sono anche on line sulla pagina Facebook del MArTA all’indirizzo: www.facebook.com/MuseoMARTA
(gelormini@gmail.com)