Medicina, lotta senza quartiere alle fake news - Seminario a Bari

Prima le chiamavamo NOTIZIE FALSE, ora le chiamiamo FAKE NEWS. L’importante è che tutti sappiano effettivamente come stanno le cose, specie sulla salute dei cittadini.

PugliaItalia

di Franco Deramo

Per contrastare la disinformazione e le tante FAKE, nate nell’ambito della salute, la casa farmaceutica Pfizer ha ideato il progetto "A dire il vero”, che nel suo tour nazionale ha fatto tappa a Bari (Sede ASL).

Una giornata di formazione in “Etica dell’informazione: la sfida contemporanea del giornalismo scientifico”. 
L’evento si è tenuto grazie alla partnership tra Ordine dei giornalisti di Puglia, guidato dal Presidente Piero Ricci, ASL Bari, HC Training Srl. 


 

C'erano anche due classi quarte, dell'indirizzo classico e linguistico, del Liceo "Sylos-Fiore" di Terlizzi al seminario di formazione, studenti particolarmente interessati. 

“Combattere le FAKE NEWS - hanno affermato in un loro comunicato gli studenti - richiede l'impegno di tutti, dalla cittadinanza ai governi, dai media alle piattaforme digitali, puntando su un maggiore senso critico e sulla responsabilità collettiva. L'adozione di misure efficaci e la promozione di informazioni verificate sono essenziali per proteggere la qualità della comunicazione pubblica”.

Il seminario di formazione è stato caratterizzato da intense riflessioni di esperti, coordinati dal giornalista e conduttore televisivo de La7 Luca Telese: "C'è tanto da combattere - ha detto Telese - contro la disinformazione, specie sulla salute dei cittadini che non vedono affermato un loro diritto fondamentale".


 

Spunti, riflessioni e valutazioni diverse sono emersi dagli interventi e dalle considerazioni che si sono succedute con riferimenti diversi: 

- Daniele Amoruso medico giornalista conduttore di Telenorba ha intervistato l'oncologo Nicola Silvestri e l'infettivologo Silvio Tafuri. Hanno parlato sul tema Salute e informazione; 
- Gianluca Pistore, influencer, divulgatore scientifico: New media e Informatore scientifico; 
- Luigi Fruscio, Direttore Generali f.f. ASL Bari e Piero Ricci, presidente dell'ODG Puglia, "La deontologia giornalistica in ambito scientifico";
- Noemi Urso, BUTAG, debunker e fact checker di 'Bufale tanto al chilo', "Sfatare le Fake news in ambito scientifico";
- Massimo Alesii, FERPI, "Alla ricerca della verità: la nuova Etica della comunicazione scientifica";
- Walter Quattrociocchi, "La Sapienza", Università Roma, "L'era dell'infodemia".

Cos’è una fake news, chi la crea e perché? Come comunicare in medicina, nell'era dell'infodemia,  in oncologia oggi? Come si fa a riconoscere una notizia vera da una falsa? Troppe le domande, soprattutto troppi i come. Preponderante il ruolo e l’uso che viene fatto dall’ampia diffusione dei social oggi. 

A queste domande, in vario modo, ha cercato di dare risposte il seminario. In medicina, più che mai oggi, è necessario ricercare percorsi condivisi medico-giornalisti. Alle conoscenze scientifiche va offerta una comunicazione responsabile tenendo conto della necessaria difesa dell’ABC del giornalismo: Accuratezza, Brevità, Chiarezza. Possiamo dire di essere nell’era dell’infodemia: siamo in presenza di notizie eccessive, date con poca accuratezza, provenienti spesso da fonti non certificate, non affidabili che creano allarmismi e danni. La vicenda Coronavirus docet! 


 

In una realtà tanto complessa e devastata Massimo Alesii, giornalista, relatore pubblico, delegato FERPI dell'Abruzzo - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, ha dato il suo approfondito contributo partendo proprio dalle recenti crisi di comunicazione vissute: la vicenda Coronavirus ha fatto scuola!, la cura Di Bella, No Vax, Brexit, Clima e ora AI, l'Intelligenza Artificiale e, perché no?, Valencia 2024! 

Punto di forza contro questa degenerazione è la reputazione di giornalisti e comunicatori. "Il giornalista è dentro la comunicazione e ha da compiere una fatica notevole perché solo il 34% degli italiani si fida dell'informazione: un italiano su tre! E questi preferiscono seguire la logica del 'tutto quello che vedo mi piace molto di più di quello che leggo!' Siamo in presenza di armi di distruzione di massa che hanno funzionato benissimo". 

Quali sono per Massimo Alesii le questioni etiche del giornalista da tenere ben a vista? 
1 - Verità e precisione 
2 - Indipendenza e imparzialità 
3 - Rispetto della dignità umana 
4 - Riservatezza delle fonti 
5 - Responsabilità sociale, messa al servizio, in modo utile, funzionale alla comunità.

Essere etici conviene e nelle catastrofi adottare sempre i pricipi etici della responsabilità. La disinformazione, allora, può essere contrastata? Certamente, ma bisogna essere scientifici e preparati, non possono farlo giornalisti a loro volta non correttamente preparati e informati. 
 
Memorabili, nella mia attività professionale in Enel da responsabile delle Relazioni Esterne di Puglia e Basilicata, le battaglie quotidiane alla disinformazione diffusa con forme comunicative allarmistiche da parte di associazioni poco informate sui problemi ambientali e circa la salute dei cittadini. 


 

La disinformazione si può e si deve contrastare. “Da un lato occorre rendere consapevole e più critica l’opinione pubblica - ha affermato Alesii - a partire dal mondo della scuola. L’iniziativa “A dire il vero” della casa farmaceutica Pfizer si muove in questa direzione. È necessaria una vera e propria alfabetizzazione mediatica. Dall’altro è necessario offrire gli strumenti di base a quei produttori di informazione e comunicazione che non hanno competenze specifiche in ambito salute, come gli studenti di comunicazione e giornalismo, i giornalisti di cronaca che si occupano trasversalmente di tutte le notizie senza una specializzazione, i diversi comunicatori pubblici e privati del sistema salute”. Una proposta concreta, ben articolata presentata da Alesii, capace di dar vita a progetti di comunicazione mirati. 

Quali possono essere, allora, le caratteristiche di una buona strategia di comunicazione responsabile? 
Si deve informare avendo rispetto e fiducia per tutti gli interlocutori. Ecco perché è necessario un comportamento responsabile, che cerca di comunicare dati veri, reali, belli e meno belli. Questo significa agire con eticità, proteggendo i dati aziendali sensibili. la strategia si deve fondare sull’onestà e sull’affidabilità, presentando i propri contenuti in modo chiaro e accessibile a tutti. Comportamento responsabile: è necessario fondare tale pratica su dati reali, seguendo linee guida etiche e proteggendo i dati dei propri clienti. 

Contro le FAKE NEWS siamo tutti uniti. Chi insegna, chi scrive, chi legge. Bisogna lavorare insieme. Non si può dare battaglia alle FAKE NEWS utilizzando e dando NOTIZIE FALSE!

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