Museo Ebraico Lecce, un ponte tra culture a sostegno di Pace e Coabitazione

“Mediterraneo di Pace”: il Museo Ebraico di Lecce inaugura a Roma due mostre interculturali

PugliaItalia

Il Museo Ebraico di Lecce presenta un'iniziativa straordinaria che unisce l'antichità al contemporaneo attraverso due mostre presso la Sala del Cenacolo a Roma. Due mostre, accolte con entusiasmo a Lecce lo scorso gennaio. La prima: “La Puglia crocevia del Mediterraneo - Mobilità di uomini, merci e culture”, è curata da Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e da Fabrizio Ghio, architetto e archeologo. 


 

Si tratta di una mostra sulla Puglia e il Mediterraneo, nella quale hanno messo in evidenza l’importanza del fattore della mobilità di popoli per la costruzione e la comprensione della Puglia di oggi, offrendo una narrazione del progressivo arricchimento etnografico e culturale di una regione che da sempre rappresenta il collegamento tra l’Europa e il Mediterraneo orientale e che fa della memoria un mezzo efficace per parlare del presente e del futuro. 

"Perfettamente in linea con la missione principale del Museo Ebraico di Lecce - creare un ponte tra culture per promuovere la pace - la mostra costituisce un invito a riflettere sulle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, sulle sfide della convivenza e sul ruolo del turismo consapevole per promuovere l’incontro sulla base della conoscenza", ha commentato il professor Lelli a proposito della mostra di cui è curatore. 

"Il percorso didascalico rappresenta un invito alla scoperta dell’immenso patrimonio della regione, attraverso un’ottica particolare, ovvero i contributi forniti dalle diverse popolazioni e culture che, nel corso dei secoli e fino all’età contemporanea, si sono avvicendate sul suo territorio, con particolare attenzione alla presenza ebraica", ha aggiunto il co-curatore Fabrizio Ghio.

In parallelo, sarà presentata la personale “Errare, perseverare, sopravvivere” dell’artista ebrea americana di origine siriana Lenore Mizrachi-Cohen, invitata a partecipare con una “site specific exhibition” da Fiammetta Martegani. Artista concettuale, Lenore, nata a New York, usa la sua eredità e la calligrafia in caratteri arabi- lingua parlata dalla sua famiglia - come lente attraverso cui esaminare i costanti cambiamenti identitari e culturali del popolo ebraico. 


 

"In giorni bui come questi in cui, non solo in Medio Oriente, ma in molti altri contesti internazionali il dialogo risulta un obiettivo sempre più complesso da raggiungere, da orami quasi dieci anni il Museo Ebraico di Lecce si prefigge il compito di testimoniare la memoria della presenza ebraica in città, attraverso un dialogo costante con il suo contesto storico e attraverso una continua ricerca rappresentata dalle voci di artisti contemporanei - ha spiegato Fiammetta Martegani, dal 2021 curatrice del dipartimento di arte contemporanea del museo - grazie al paziente lavoro di ristrutturazione e valorizzazione avviato dai co-fondatori Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, con il contributo scientifico del Professor Fabrizio Lelli, il museo - un tempo sinagoga - si pone, infatti, l’obiettivo non solo di restituisce al territorio una memoria storica silenziosa, ma ricorda anche l’eredità culturale trasmessa dalle comunità ebraiche medievali a Lecce e al Salento. Tale eredità è, in primo luogo, occasione di riflessione sul dialogo interculturale". Un modo come un altro per supportare, anche a distanza, le esortazioni al dialogo e alla coabitazione che si moltiplicano nelle comunità cittadine d'israele stesso.

Nella mostra personale presentata in questa occasione speciale alla Camera dei Deputati l’opera Al-amthal riflette su temi universali e al tempo stesso specifici nella storia del popolo ebraico e della sua resistenza. Le condizioni di vita precarie sopportate dalle comunità costantemente sradicate o attaccate - e l’effetto che ciò ha sulla psiche individuale e collettiva del popolo ebraico - sono, infatti, una realtà che continua ad esistere, oggi come allora. Per questo l’artista attinge dalla memoria del passato per raccontare la vita ebraica contemporanea.

Le due mostre saranno aperte al pubblico fino al 24 aprile, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11:00 alle ore 19:00, con ultimo ingresso alle 19:00. L'obiettivo è trasmettere una straordinaria narrazione storica a un pubblico internazionale e intergenerazionale, contribuendo a rendere la Puglia una destinazione culturale di rilievo.


 

"Siamo a Roma perché ci ha voluti qui l’onorevole Claudio Stefanazzi, che anni fa ha conosciuto il nostro museo e ne ha condiviso fin da subito la missione e il valore culturale. Lo ringraziamo per aver creduto nel nostro progetto e per averci voluto alla Camera dei Deputati, offrendo a questa iniziativa un palcoscenico prestigioso e significativo - hanno spiegato i due co-fondatori - con questa doppia mostra vogliamo raccontare una Puglia che non è solo bellezza paesaggistica, ma anche crocevia di storie e culture. Un patrimonio da condividere col mondo, in cui il nostro museo ha un ruolo centrale. La presenza dell’artista ebraica siriana Lenore Mizrachi-Cohen, oggi attiva a New York, rafforza il respiro internazionale della mostra, aprendo un dialogo tra memoria storica e linguaggi contemporanei".

Il Museo Ebraico di Lecce, principale promotore di questa iniziativa, è un importante centro di cultura e memoria, dedicato alla valorizzazione della storia e delle tradizioni ebraiche in Puglia. Con questo evento, il museo continua il suo impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, supportato da numerosi enti, tra cui Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e molte altre istituzioni.

"La Puglia e il Mediterraneo sono luoghi identitari - ha sottolineato Claudio Stefanazzi - ed è proprio la semplicità con cui, chi la visita, può riconoscerne la storia, la cultura e le sue tradizioni a costituire il fondamento del successo che la nostra terra ha riscosso negli ultimi anni come meta turistica. Tutto ciò è stato reso possibile da uno sforzo enorme della comunità politica e civile pugliese di analisi critica delle proprie radici. Critica perché piena di contraddizioni e conflitti storici, sociali e religiosi che, in ultima istanza, rappresentano l’autentica peculiarità della Regione". 


 

"La mostra che inauguriamo oggi vuole essere una vivida testimonianza dell’approfondimento che ha portato a comprendere il significativo contributo che la comunità ebraica, insieme alle tante altre comunità che si sono incrociate nei secoli, ha garantito, spesso silenziosamente, alla costruzione dell’identità culturale della citta di Lecce e della Puglia". 

"Il Museo Ebraico di Lecce, che mi onoro di ospitare nella splendida cornice di Montecitorio -ha aggiunto Stefanazzi - è quotidianamente impegnato per far rivivere l’importanza di questa storia. Una storia che oggi, in un momento di dolorosi conflitti, possiamo raccontare, attraverso l’arte, anche nei luoghi delle nostre istituzioni. L’auspicio è che l’arte e la bellezza possano, insieme alla memoria, aiutare l’umanità a comprendere le ragioni ultime e vere della solidarietà e del dialogo".

Patrocini: Comune di Lecce, UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Città Metropolitana  di Roma Capitale (Provincia), Comune di Nardò, Regione Puglia, Comunità Ebraica Napoli, Progetto Memoria, Comune di Trani, Dipartimento SARAS Sapienza Roma, Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno, ASSOCIAZIONE ITALIA ISRAELE, Provincia di Lecce, Comune di Manduria (che integra il patrocinio della Casa Museo di Elisa Springer), Museo Ebraico di Roma, Comunità Ebraica di Roma.

(gelormini@gmail.com)

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