Ospedale in FdL, Amati attacca e dalla maggioranza prendono le distanze
Le scadenze elettorali avanzano e le fibrillazioni nei e tra i gruppi politici crescono. Al centro delle polemiche ancora l'Ospedale-Covid in Fiera del Levante'
Le scadenze elettorali si avvicinano e le fibrillazioni nei e tra i gruppi politici crescono, e da qualche tempo sovente anche all'interno degli stessi schieramenti di coalizione.
Con la svolta 'attenuante' delle nuove misure di fine emergenza da Covid, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva appena ribadito che "La pandemia non è ancora finita, per cui il nostro impegno continua" e che "Il reparto Covid del Policlinico, decentrato in Fiera del Levante, ha consentito proprio al Policlinico nelle ultime ondate di contagio, di mantenere intatta la sua attività e quindi di non convertire quei reparti che sono destinati a tutt’altro, continuando a curare il Covid in un luogo diverso senza alcuna interruzione della propria attività ordinaria", che dalle linee amiche della stessa maggioranza sono arrivati i colpi 'critici'.
“L’ospedale in Fiera è stata una scelta sbagliata, peraltro foriera di sperperi e guai vari; tenerlo in funzione può solo allargare il fronte delle responsabilità e aggravare i problemi che già ci sono - ha dichiarato il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati - averlo usato per curare le persone è il minimo sindacale e non può essere usato come argomento a giustificazione degli errori, perché una soluzione più razionale avrebbe avuto la stessa utilità".
"Ora bisogna attendere le dimissioni degli ultimi pazienti e smantellare la struttura - ha precisato Amati - avendo cura di recuperare altrove arredi e attrezzature. E tutto questo è possibile approvando un accordo in grado di definire tempi certi, così come chiede giustamente il sindaco di Bari Antonio Decaro, possibilmente senza oneri a carico della Regione o riducendoli al minimo indispensabile”.
“Dopo un lungo dibattito su destinazioni alternative e non senza ipotesi fantasiose - ha ancora insistito il consigliere PD - giunge al capolinea la storia dell’ospedale in Fiera. Era chiaro sin dall’inizio che la soluzione non avrebbe potuto avere durata, soprattutto per la mancata contiguità strutturale con un ospedale di II o I livello. E questa semplice considerazione avrebbe dovuto suggerire, in applicazione dei principi basilari delle organizzazione sanitaria e di Protezione Civile, una scelta di bilanciata tra esigenze emergenziali e utile riconversione delle strutture e attrezzature alla fine dell’emergenza. Così purtroppo non è andata e ora appare indispensabile gestire la fase del ritorno alla normalità, cercando di recuperare al massimo gli arredi, le attrezzature e i materiali".
"Non credo che l’accordo puntuale tra Regione e Ente proprietario degli immobili, giustamente reclamato dal sindaco Decaro, debba essere calibrato su tutto il 2022 - ha concluso Amati - ben potendo contenere clausole di risoluzione ben più anticipate e quindi con minori oneri. Confido, ovviamente, che il periodo di proroga possa essere negoziato con oneri ridotti al minimo oppure senza alcun onere per la Regione, sia per motivi di principio - in fondo siamo tutti Stato - che in forza delle numerose partite di locazione, alcune di necessità discutibile, intercorrenti tra gli stessi soggetti”.
Immediata la reazione dai banchi della maggioranza: “Inqualificabili le polemiche alimentate da consiglieri di maggioranza 'Con Emiliano' e 'Per la Puglia' prendono le distanze", ha scitto in nota il capogruppi CON Giuseppe Tupputi.
"In merito alla querelle politica sorta attorno all’ospedale in Fiera, che ha generato critiche anche all’interno del Partito democratico, è evidente che polemiche di questo tipo non giovano a nessuno specie in un momento in cui la Puglia si ritrova a dovere affrontare una nuova e preoccupante ondata di Covid-19".
Se tali controversie vengono poi alimentate da una parte della maggioranza o presunta tale - ha ribadito Tupputi - il disagio si acuisce. I dati di questi giorni, infatti, evidenziano come nonostante sia cessato lo stato di emergenza, lo stesso non si può dire per la corsa della pandemia ancora inarrestabile con una nuova impennata di contagi nelle ultime settimane".
"Nonostante tutto - ha aggiunto - si continua inspiegabilmente a parlare dell’inutilità dell’ospedale in Fiera, che al contrario ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi un’ancora di salvezza; ha infatti strappato alla morte molte persone ed attualmente sono ricoverati più di 50 pugliesi tra terapia sub- intensiva ed intensiva".
"Questa struttura di eccellenza - ha spiegato Tupputi - consente agli altri ospedali di tornare ad occuparsi di liste d’attesa e di recuperare l’attività dì screening e cura ordinarie. Risultati però che sembrano non bastare ad alcuni consiglieri regionali".
"E se parte della minoranza non perde occasione per ottemperare (male) al proprio ruolo di opposizione, brandendo strumentalmente concetti ‘strappa consensi’ come spreco di denaro pubblico e inadeguatezza del sistema sanitario regionale, quel che è peggio è la spalla data loro anche da alcuni colleghi che siedono tra i ranghi della maggioranza".
"Ascoltare le dichiarazioni di questi ultimi, infatti, ci ferisce particolarmente. Definire il progetto dell’ospedale in fiera un guaio, invece di leggerla come esperienza di buona sanità e di servizio pubblico, lodata anche dal gen. Figliuolo, sembra davvero ingeneroso oltre che ingiustificabile. Una stilettata al fianco del presidente Emiliano e dell’Assessore alla Sanità in primis, quotidianamente alle prese con urgenze da affrontare per calmierare l’emergenza pandemica ancor in corso".
"Iscriversi alla fazione del disfattismo e della polemica politica fine a sé stessa - ha proseguito Tupputi - è un vecchio vizio di chi, purtroppo, pensa più alla propria visibilità che al bene della comunità.
"Come gruppo Con Emiliano e Per la Puglia, non possiamo che prendere fermamente le distanze dalla recidiva ed innaturale opposizione di questi consiglieri mostratisi troppe volte disfattisti e contrari alle scelte di governo, e allo stesso tempo non in sincrono con il gruppo consiliare di appartenenza".
"Ecco perché - ha concluso Giuseppe Tupputi - sarà nostra premura presentare una mozione, con la quale chiedere ufficialmente a quella parte di maggioranza che non si riconosca nell’operato del governo Emiliano di lasciare il posto che strumentalmente occupano, decidendo una volta per tutte di dare coerenza ai propri pensieri lontani evidentemente da quella comune ideologia, che dovrebbe alimentare entusiasmo e senso di afferenza al proprio gruppo politico di riferimento. È tempo di decidere, a nostro modesto parere, cosa si intende fare da grandi ed ancor più che strada si intenda percorre".
In forma di domande al presidente Emiliano e all’assessore Rocco Palese sono stati gli appunti del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo: “Da ieri, 31 marzo, al 31 dicembre prossimo e sicuramente anche dopo il presidente Emiliano avrà sempre un pretesto per proclamare l'indispensabilità dell'ospedale in Fiera a Bari. Quindi, è presumibile che anche l'edizione della Fiera del Levante 2022 rischia di fare la fine dell'anno scorso: non si terrà".
“Ma se Emiliano le tenta tutte, pur di trovare giustificazioni alle sue ‘emilianate’, non capisco - ha incalzato Zullo - come può un assessore alla Sanità come Palese assecondarlo: perché ammettere l'indispensabilità dell'ospedale in Fiera dopo il 31 marzo (quando è finito lo stato di emergenza) significa ammettere al contempo l'inaffidabilità della nostra rete ospedaliera costruita come per tutte le Regioni sui parametri del DM 70. E allora perché nelle altre Regioni non c'è necessità di un ospedale ‘di emergenza’ in Fiera e da noi sì? Non hanno gli stessi parametri di posti letto decretati con DM 70 che abbiamo noi? La Lombardia l'ospedale in Fiera l'ha smantellato; non credo che la Lombardia sia una Regione di scriteriati!"
“Per questo ci sono domande che meritano risposte oggi più di ieri:
1. la necessità di implementare di ulteriori 276 posti letto di terapia intensiva era conosciuta fin dal maggio 2020, perché Emiliano aspetta sei mesi e solo nel novembre 2020 si attiva per allestire in estrema urgenza l'ospedale in Fiera? Negligenza, inerzia o era tutto studiato? Nel 2020, in piena pandemia, non poteva ammettersi nè negligenza nè inerzia! perché ammettere che il ritardo è stato dovuto a negligenza o inerzia.
2. Se era noto a tutti che al 31 marzo 2022 si doveva smantellare per il venir meno dello stato di emergenza, perché si chiede solo ora un piano di ridistribuzione dei ricoveri fino al 31 dicembre prossimo e non lo si è chiesto in funzione del 31 marzo? Negligenza, inerzia o è stato tutto studiato, anche in questo caso? La scadenza del 31 marzo non poteva ammettere né negligenza né inerzia.
“È ora di finirla - ha concluso Zullo - con le ambiguità e con le parti in commedia. Si abbia rispetto dell'intelligenza dei pugliesi”.
Anche Marco Lacarra, deputato e Segretario del PD pugliese, ha commentato: “Tenere in piedi l’ospedale Covid della Fiera del Levante non è un capriccio ma una necessità, che si fa sempre più pressante con l’aumento dei contagi. Come ha ribadito il Ministro Speranza e il Capo della Protezione Civile Curcio, non possiamo pensare che la pandemia sia finita di colpo. Così come chiediamo ai cittadini di continuare a tenere atteggiamenti responsabili, la politica e le istituzioni non possono permettersi di abbassare la guardia, smantellando in quattro e quattr’otto la rete di presidi che ha consentito alla nostra Regione di primeggiare nel contrasto al Covid".
"Soprattutto se si parla dell’ospedale in Fiera, visto l’enorme contributo che ha dato sin dalla sua inaugurazione e in particolar modo nella fase più acuta della pandemia lo scorso inverno. La struttura continua ad essere importante per una serie di motivi. Innanzitutto, per un principio di precauzione visto la recente impennata dei contagi e la crescente pressione sulle strutture ospedaliere. In secondo luogo - ha precisato Lacarra - perché l’utilizzo di quella sede per cure e vaccinazioni ci consente di ‘liberare’ altri importanti presidi del territorio dalle incombenze che derivano dalla conversione di interi reparti per i pazienti Covid, come nel caso del Policlinico di Bari. La scelta, dunque, risponde all’esigenza strategica di essere preparati e pronti a qualunque esigenza, per tutelare il diritto all’assistenza di chi è colpito dal virus senza ledere quello di altri cittadini di accedere ad altro tipo di cure, spesso più urgenti e gravi.”
“Trovo ingenerose e fuoriluogo le reazioni di queste ore alla richiesta del Presidente Emiliano di assicurare continuità alla struttura. Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa - ha concluso Lacarra - è che la salute è un bene incomprimibile, da tutelare sempre”.
Ulteriore bacchettata arriva dal capogruppo del Partito Democratico in Regione Puglia, Filippo Caracciolo: "Leggo con disappunto le dichiarazioni di alcuni colleghi riguardo alla struttura ospedaliera nata presso la Fiera del Levante durante l'emergenza da Covid-19".
“In piena pandemia, con una situazione critica, quella struttura ha rappresentato la salvezza per moltissimi cittadini colpiti dal virus, che in quel luogo sono stati accolti e curati. Capisco, arrivati ad oggi, al momento in cui stiamo uscendo, a fatica per tutti, dall'emergenza sanitaria che ci ha provati per più di due anni, che è arrivato il momento di capire cosa fare di quella struttura. Ritengo, però, che prima di tutto non andrebbe mai dimenticato il motivo per il quale è sorta, e credo sia giusto rimarcare che non è stata una perdita di tempo e né di denaro, quindi realizzarla non è stata una scelta sbagliata. Oltre a svolgere la sua funzione allora, inoltre, potrà continuare ad essere un luogo strategico e utile per tutti i cittadini ancora oggi, e anche in futuro".
"Al momento attuale - ha sottolineato Caracciolo - è indispensabile definire un piano di rilascio degli spazi per il ripristino delle attività fieristiche, di intesa con l'ente Fiera del Levante e con la società concessionaria Nuova FdL, però è altresì essenziale capire come rendere ancora una volta funzionale una struttura ospedaliera che può facilmente essere riadattata secondo le necessità del caso. Sono molte le ipotesi attualmente al vaglio con il Presidente Michele Emiliano e, ritenendo che questo non è il momento per le critiche inutili e per tirare fuori argomenti per il puro spirito di screditare un lavoro che è stato apprezzato da tutti, mi preme dire che quella struttura potrebbe essere utilizzata per ospitare i profughi provenienti dall'Ucraina, adesso e nei prossimi mesi, per poi avere in futuro, auspicando che il conflitto si spenga al più presto, altre destinazioni di pubblica necessità".
"Non è il momento di portare avanti battaglie vuote di significato, sollevare polemiche basate sul nulla, gettare benzina su fuochi che andrebbero spenti ancora prima di divampare. Non è il momento di creare volutamente situazioni che vanno a sbilanciare un equilibro politico che tutti noi, con un lavoro serrato e notevoli sacrifici, stiamo cercando di ristabilire per il bene di tutti."
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato sul tema: Fine emergenza Covid, Emiliano: 'Pandemia ancora attiva, l'impegno continua'