'Perfetti sconosciuti' di Paolo Genovese al Teatro Piccinni
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di “Perfetti sconosciuti”. Al Teatro Piccinni di Bari.
di Silvia Viterbo
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di “Perfetti sconosciuti”, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
Una sera a cena, con varie coppie di amici che si conoscono da sempre e si frequentano. I lui playboy che si è sposato da poco, i padroni di casa, la coppia con lui medico noto e moglie sottotono, e il single che avrebbe dovuto portare la sua nuova compagna, ma giunge invece da solo.
Il gioco di rendere pubblici i messaggi che arrivano sui telefonini e tutti i segreti di ognuno svelati di colpo, con il coinvolgimento emotivo della giovane moglie dell’uomo che aspetta un figlio da un’altra donna, e ha regalato un paio di orecchini alla padrona di casa. Suo marito che va in analisi e la sua complicità con la figlia adolescente da cui la madre è invece lontana.
Il medico che scambia il telefonino con il single per difendersi dalle foto osè che una adolescente gli manda ogni sera, sua moglie che sui social svolge un gioco erotico con le proprie mutandine, e il single che si rivela gay e il cui ultimo rapporto è con uomo e nn con la donna annunciata. Segreti, piccole e grandi storie private che diventano invadenti e distruttive.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?
Anche se la sperimentazione è distruttiva, il tono leggero e ironico fa sorridere e rende la commedia gradevolissima. La scena finale con la padrona di casa che abbraccia il marito che nota gli orecchini nuovi(dono dell’amante), ha una ironia affettuosa e intelligente. Il tradimento esiste, un’altra persona c’è spesso nel matrimonio, ma l’importante è che l’affetto e la complicità prevalgano su tutto. Così la coppia resiste e possiamo parlare di amore.