Pesaro Capitale Italiana Cultura 2024, Mesagne: capitalizzare il lavoro svolto
Sarà Pesaro la Capitale Italiana della Cultura 2024. Mesagne soddisfatta del percorso effettuato, fa tesoro dell'esperienza e capitalizza il lavoro svolto.
Dopo Bari, Taranto e Lecce che videro Matera come Capitale Europea della Cultura 2019; Bitonto, su cui ebbe la meglio Parma per quella italiana del 2020 + 2021 (causa lockdown); Barletta che ha visto prevalere Ivrea quale Capitale Italiana del Libro 2022; oggi è toccato a Mesagne registrare la scelta caduta su Pesaro - Capitale Italiana della Cultura 2024 (sarà la combinata Bergamo-Brescia la meta 2023).
Ogni volta a fungere da catalizzatore del processo decisionale, da parte delle Commissioni valutatrici, o da 'lievito' della programmazione e dei dossier presentati è sempre stato il fil rouge di una certa coralità d'azione e il coinvolgimento dei contesti territorioli di riferimento alle città concorrenti.
A pensarci bene, in effetti, "capitale" è una funzione di leadership che necessita di sedimentazioni consolidate e tempi adeguati di esercizio, in grado di affermare e valorizzare l'influenza della destinazione prescelta, in quel percorso di crescita culturale capace di trasformare l'Amor loci in Genius loci.
"#Mesagne2024 continua: non abbiamo ottenuto il titolo di Capitale della Cultura, ma il nostro risultato è comunque straordinario - ha dichiratao il sindaco della città brindisina Toni Matarrelli - realizzeremo grandi cose. Subito dopo la proclamazione, la Commissione ministeriale ha raggiunto me e la progettista Simonetta Dellomonaco per congratularsi con noi".
"Il ministro della Cultura, Dario Franceschini - ha scritto sul suo profilo social il sindaco di Mesagne - ha comunicato da pochi minuti il nome della città che si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana della Cultura. Si tratta di Pesaro, alla quale vanno i nostri migliori auguri e i nostri sinceri complimenti".
"Il nostro progetto “Umana Meraviglia” - ha aggiunto Matarrelli - è stato molto apprezzato. Lo dice, tra l’altro, il fatto che sia arrivato alla fase finale superando altre proposte, molto qualificate. Abbiamo sognato in grande, come ci siamo abituati a fare da quando Mesagne ha imparato a credere in sé stessa e nelle proprie potenzialità. Siamo stati capaci di fare un tratto di strada che è servito a ricostruire, conoscersi, riconoscersi. Per poi rilanciare e puntare tutto su una storia che non solo è destinata a continuare, ma ha talmente dell’incredibile che crederci fino in fondo è stata una scommessa che abbiamo sentito di dover fare con noi stessi".
"Abbiamo lanciato forte il cuore oltre l’ostacolo. Non dovevamo inventare nulla - ha proseguito - solo metterci in gioco. E Mesagne questo sa farlo bene. Una storia di riscatto vissuta, elaborata e scandagliata fino ad essere strumento di incredibile forza sul quale poter contare, è diventata un racconto da narrare al Ministero della Cultura. Il racconto doveva servire a spiegare quanto quella storia fosse unica e importante, ma anche come potesse diventare quella di altri luoghi, di altri posti, di altre comunità.Perché, nonostante tutto, “l’umanità è destinata ad essere felice”. E questa corsa per diventare Capitale italiana della Cultura ci ha fatto prendere la rincorsa per procedere ancora più spediti verso quest’obiettivo".
"Grazie a tutti coloro che ci hanno accompagnato - ha concluso Toni Matarrelli - uno strepitoso gruppo di lavoro guidato dalla mente brillante della coordinatrice di progetto, l’architetto Simonetta Dellomonaco; il mio insostituibile consulente alle Politiche Culturali e Scolastiche, il coordinatore di Mesagne2024, Marco Calò; i miei infaticabili collaboratori e gli uffici comunali; tutta la Comunità mesagnese, in tutte le sue espressioni; tutti gli Enti, a partire dalla Regione Puglia, le organizzazioni istituzionali e non, regionali, nazionali, internazionali. Nulla si conclude, non abbiamo portato a casa il titolo di Capitale italiana della Cultura, ma #Mesagne2024 non finisce. Abbiamo appena spiccato il volo".
Anche la consigliera delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari, ha commentato l'esito finale: “Quello di Mesagne è stato un percorso straordinario, per cui voglio fare i complimenti al sindaco, Toni Matarrelli, alla coordinatrice del progetto, Simonetta Dellomonaco, e a tutti gli Enti e i professionisti che hanno lavorato al progetto di Capitale Italiana della Cultura 2024".
"Tutto quello che è stato fatto - ha ricordato Grazia Di Bari - ha permesso di far conoscere la storia di Mesagne, una storia di riscatto e di rilancio che andava raccontata e mostrata come esempio all’Italia intera. Come Regione continueremo a supportare il Comune di Mesagne per valorizzare il lavoro svolto, dare vita alle migliori progettualità inserite nel dossier di candidatura e implementare le azioni per il sostegno allo sviluppo turistico della città. L’Umana Meraviglia è solo all’inizio. Tanti auguri alla città di Pesaro nel nome della cultura che unisce tutta l’Italia”.
E con una nota diffusa da Carovigno (Br) il consigliere regionale Alessandro Leoci (CON Emiliano) ha commentato: "L' intera Puglia ha creduto in Mesagne e ora che il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024 è stato assegnato alla Città di Pesaro, un desiderio resta. Quello di non disperdere tutte le belle energie che gli organizzatori hanno saputo mettere in campo ma di incanalarle verso la realizzazione dei progetti già individuati. Complimenti a quanti si sono spesi e continueranno a farlo".
(gelormini@gmail.com)