Salvatore Lovaglio a Baronissi (Sa) 'La terra, il paesaggio, l’universo'

La mostra dell'artista pugliese Salvatore Lovaglio "La terra, il paesaggio, l’universo" curata da Massimo Bignardi, autore anche di un volume monografico.

di Antonio V. Gelormini
Salvatore Lovaglio
PugliaItalia
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Inaugurata a Baronissi (Sa) la mostra dell'artista pugliese Salvatore Lovaglio (troiano residente a Lucera). "La terra, il paesaggio, l’universo". La mostra è curata da Massimo Bignardi, che è anche l’autore del volume monografico pubblicato per i tipi della Nomos Edizioni, la mostra presenta poco meno di trenta opere, tra dipinti e incisioni, disegnando un percorso cronologico che, dagli anni novanta, arriva alle recenti incisioni, spettacolari opere di grandi dimensioni. 

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E' un legame secolare quello che unisce Baronissi, il centro in provincia di Salerno, con la Daunia e, in particolare, prima con la città di Troia e poi col suo capoluogo Foggia. Era nato a Baronissi Mons. Fortunato Maria Farina, uno dei vescovi più amari e venerati della diocesi troiana, per il quale è in corso il processo di beatificazione.

Quel legame oggi si rinnova, in qualche modo, con la mostra dell'artista troiano - residente a Lucera - Salvatore Lovaglio, i cui lavori sono ospitati e presentati nel Museo FRaC Baonissi e documenta le principali esperienze realizzate dall’artista pugliese nell’arco di quasi cinquant’anni.

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La mostra era stata preceduta dalla presentazione del volume, nell’ambito della rassegna “L’autore a chi legge”, promossa dall’Associazione Culturale “Tutti Suonati” all’interno degli eventi e delle attività didattiche del Museo-FRaC Baronissi promosse online nel periodo di chiusura al pubblico delle strutture museali. Un appuntamento sostenuto dal patrocinio dalla sezione Campana dell’Associazione Italiana Biblioteche.

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“Con la mostra del Maestro Salvatore Lovaglio, si apre il nuovo anno, il 2022, di attività espositiva del Museo-FRaC Baronissi - ha sottolineato il Sindaco Gianfrando Valiante - è una mostra particolare perché riporta il nostro sguardo all’essenza della realtà del Mezzogiorno: la sua terra, il paesaggio e l’intimo dialogo con la natura. Nelle grandi tele che si riempiono del paesaggio della Terra di Capitanata, la terra delle sue origini, si scorgono i segni di una civiltà lontana e, al tempo stesso, di quanto tale realtà sia oggi solo affidata alla memoria. Sono grato al Maestro Lovaglio per aver accettato l’invito e, sono certo, sarà di forte impatto, così come nella tradizione del FRaC”.

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“Mezzo secolo di pittura - ha scritto Bignardi in apertura del lungo saggio introduttivo al volume monografico - misura di un esercizio costante e quotidiano da parte dell’artista, di approcciare l’inesprimibile, dando conto del suo sporgersi oltre il precario confine che lo separa dalla superficie della tela o del foglio. Non è un confine di chiusura, bensì un limen che apre e accoglie le incursioni del processo di astrazione che, dagli anni settanta dopo un periodo di attenzione al confronto con il referente, connota la sua pittura, conservando, al contempo, la capacità di suggerire larvali tracce di un pensiero figurale".

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"Dimensione che l’artista - ha precisato Bignardi - rende esplicita nelle grandi composizioni, nelle quali ad una calibrata sintassi del colore associa il vitalismo di un segno carico di gestualità. È quanto si riscontra nelle grandi incisioni, realizzate e stampate come unica prova nel corso della trascorsa estate: su lastre di ferro fuori formato, Salvatore propone la visione di un paesaggio-universo che muta la sua configurazione, assecondando l’inclinarsi della luce che scivola sul foglio di carta”.

La mostra è patrocinata dall’Associazione Mecenate, dal F.A.P. (Fondo Arte Paesaggio e sostenuta da TALENT HOUSE. La mostra resterà aperta fino al 27 febbraio.

(gelormini@gmail.com)

* Le foto sono a cura di Antonio Caporaso&Jacopo Naddeo