Scomparsa Eugenio Scalfari, il saluto di Michele Emiliano

Il ricordo e saluto di Michele Emiliano a Eugenio Scalfari, morto a novantotto anni, e quello di Unisalento che nel 2005 gli conferì la laurea 'honoris causa'.

Emiliano.Scalfari
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Il ricordo e saluto di Michele Emiliano a Eugenio Scalfari, morto a novantotto anni. Spentosi dolcemente come una candela: metafora di quel lume della ragione che ha sempre rappresentato la cifra della sua razionalità: "Si muore desiderando", diceva, "Desiderando di scrivere. Desiderando di amare. Desiderando di essere sempre nelle contraddizioni del mondo".

“L’anima, una volta che te la sei scelta, ti entra dentro e non la vedi più ma è lei il tuo pensiero, la tua coscienza, i tuoi desideri. L’anima sei tu e non c’è piú alcuna differenza tra te e lei”, scriveva il fondatore di 'la Repubblica' e 'L'Esperresso'.

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"La tua anima continuerà a brillare, Eugenio, nelle preziose tracce che ci hai lasciato. I tuoi scritti sono e resteranno per tanti di noi un riferimento e una guida, per orientarci nel mondo, per comprenderlo meglio, per conoscere noi stessi, il nostro profondo, per dare un senso alle cose. Essere tuo amico è stato un dono".

"Porterò con me il ricordo dei momenti vissuti insieme, la consegna delle Chiavi della Città di Bari, città in cui tu “ti sentivi a casa”, la bellezza delle nostre conversazioni, il tuo sostegno, la tua dolcezza, l’empatia e quelle qualità umane che mi facevano sentire sempre bene vicino a te.Un grande uomo con la passione per la vita ardente negli occhi. Mi unisco con profonda commozione a Serena, alle tue figlie, ai giornalisti de La Repubblica e l’Espresso, che in te hanno avuto un maestro e a tutti coloro che ti hanno amato e voluto bene". 

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“Eugenio Scalfari ha ricevuto in dono le chiavi della città di Bari nel 2010 - ha ricordato il sindaco Antonio Decaro - da quel momento mi piace pensare che si sia instaurato un legame speciale tra la nostra città e il “direttore”, fondato sull’immensa stima che abbiamo nutrito per la sua persona e per la sua esperienza intellettuale, politica e culturale altissima, riconosciuta da tutti".

"Fondando La Repubblica, nel 1976, Scalfari ha letteralmente cambiato la storia dell’informazione italiana, raccontando la politica, l’economia e la cultura con competenza, intelligenza e passione, scegliendo un passo nuovo, che lo ha reso negli anni uno dei quotidiani più importanti e letti del Paese. Ma Eugenio Scalfari è stato molto di più del direttore de La Repubblica - ha concluso Decaro - è stato un uomo di grandissima cultura, curiosità e capacità visionaria, animato da una straordinaria passione democratica e civile”.

L’Università degli Studi di Lecce (oggi UniSalento) gli conferì la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione nel 2005: "Nell’esprimere il cordoglio per la scomparsa di questo gigante del giornalismo italiano -ha dichiarato il Delegato del Rettore alla Comunicazione Stefano Cristante - ricordiamo alcune delle motivazioni che spinsero l’allora giovanissimo corso di laurea in Scienze della Comunicazione, presieduto dal professor Angelo Semeraro, a proporre il riconoscimento".

Si legge nelle motivazioni: “Su una salda base di vigoroso mestiere artigiano, preso in consegna dalla scuola de Il Mondo, ha recato un personale contributo alla battaglia delle idee dell’ultimo mezzo secolo di storia italiana, svolgendo con coerenza le premesse di un pensiero di matrice liberale; guardando con larghezza di orizzonti alla questione sociale del nostro Paese e all’incontro tra le forze di matrice popolare (…)". 

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E ancora: "Il suo esempio di rigoroso professionista della notizia e dell’opinione, nonché di intelligente operatore editoriale, costituiscono un irrinunciabile approdo per tutti coloro che nelle professioni editoriali vorranno testimoniare un’etica della responsabilità nell’informazione e nella comunicazione, sul fondamento di un’autoregolamentazione deontologica impostata sul riscontro delle fonti, sul rispetto delle persone e degli avversari politici, in una visione aperta e plurale delle articolazioni della vita pubblica nazionale e internazionale”.

Nell’accettare la laurea honoris causa, Scalfari dichiarò: "Ho accettato perché credo sia importante mantenere un contatto diretto con gli studenti, soprattutto in questo tipo di studi che coinvolge molto chi, come me, ha trascorso la vita nei giornali".

(gelormini@gmail.com)