Stati Generali del Socialismo a Bari: l'intervento di Onofrio Introna

Stati Generali del Socialismo a Bari, l'intervento di Onofrio Introna in sintesi.

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Onofrio Introna
PugliaItalia

di Onofrio Introna 

Il mondo sta cambiando e la politica non può che avviare un dialogo nuovo, più vicino ai temi attuali della società. Il Socialismo è ancora attuale, ma va necessariamente coniugato al futuro, con un messaggio nuovo, innestato sulle idee guida di sempre della grande storia socialista.

Il Socialismo moderno, del terzo millennio, deve parlare lingue universali: pace, la più urgente; ambiente, la più emergente;  lavoro, quella di sempre.I Socialisti credono nella pace mondiale, in quella sociale, delle coscienze, degli individui, ma i conflitti armati in Ucraina, in Palestina e in altre parti del pianeta, con tante, troppe vittime civili, anche bambini, ci richiamano alla priorità di fermare le armi e negoziare.

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Poi, il negoziato andrà trasformato in dialogo, sempre più solido. Il Socialismo è nato rivoluzionario e deve continuare a indossare con convinzione i panni del Socialismo pacificante, dialogante, aggregante, in nome dei valori e dei diritti delle donne e degli uomini di tutti i continenti.

È un ruolo che ha l'obbligo di assumere nel mondo, avendo assolto e assolvendo in tanti Stati la funzione di modello politico, sociale, di governo e di giustizia universale. Se oggi, però, il Socialismo è declinante in Italia, questo per i Socialisti è un motivo in più per impegnarsi, per proporsi eredi rinnovati della sua grande storia.

Sono di segno orgogliosamente socialista le riforme italiane essenziali che hanno elevato a potenza mondiale il nostro Paese, dopo la seconda guerra mondiale.Il Socialismo può e deve ritrovare centralità, porsi come nucleo fondante di un progetto politico attorno al quale aggregare le forze della Sinistra, del mondo del lavoro, della ricerca, della cultura, dei mestieri, dell'associazionismo, del volontariato.

I contenuti? Occupazione, stabile, dignitosa, senza alcun divario di genere. Economia. Equità sociale. Giustizia distributiva. Sviluppo sostenibile. Rispetto dell’ambiente e attenzione al clima. Difesa idrogeologica del territorio.L'ambiente va difeso, vanno curate le debolezze e le fragilità del nostro territorio. È un un nodo che si lega al futuro - di vita e di lavoro - delle nuove generazioni, tra l'altro molto sensibili ai temi ecologici.

Ambiente e giovani devono essere un punto di svolta, rappresentano la nuova missione del Socialismo. Più attenzione all'ecologia, in alleanza con le ragazze, i ragazzi e con le loro esigenze, a fondare quasi una nuova religione, quella della sicurezza ambientale, che richiede politiche efficaci e di lunga visione. Sullo stesso modello, occorrono iniziative virtuose per promuovere un'occupazione giovanile e femminile stabile, dignitosa, adeguatamente retribuita.

I Socialisti devono raccogliere il grido di dolore che si leva da una Società italiana delusa dalla politica, da cittadini che si allontanano sempre di più dalla comunità civica, si disconnettono dall'impegno civile e dalla partecipazione, chiudendosi nell'astensionismo dalle urne.

La fruizione dei diritti va assicurata a tutti, italiani e stranieri, immigrati e profughi.La giustizia va riformata, ma in nome della civiltà garantista del diritto e sconfiggendo il giustizialismo in ogni sua forma. Il disegno di riforma presidenzialista del nostro ordinamento costituzionale va fermato, perchè il premierato è del tutto estraneo alla storia del nostro Paese.

E dobbiamo tornare ad essere tutti meridionali: più Europa per l'Italia e più Italia per il Mezzogiorno. Le Regioni del Sud devono essere avvicinate infrastrutturalmente al continente, per viaggiare finalmente alla stessa velocità di crescita degli altri territori europei.Prima, intanto, c'è da sconfiggere lo scellerato e divisivo progetto leghista dell’autonomia differenziata, non altro che il vecchio, sciagurato federalismo, travestito da innocuo regionalismo politico, sui panni vampireschi del federalismo di bossiana memoria.

L'obiettivo dei Lombardo-Veneti è quello di sempre: aggravare il divario Nord-Sud, penalizzare il Meridione, condannandolo al sottosviluppo, riducendolo a mero mercato di consumo.I Socialisti hanno già detto ora e sempre NO, all'autonomia differenziata. Va ribadito, perciò, il nostro dissenso alla politica del baratto, al via libera al regionalismo delle grandi regioni del Centrodestra sul, in cambio del premierato.

Un Socialismo rinnovato, 4.0, deve assolutamente concorrere a far valere la vocazione naturale del Mezzogiorno d’Italia a svolgere lo storico ruolo di ponte tra l’Europa e i Paesi del Mediterraneo.E non trascuriamo di avvicinarci alla straordinaria scienza di oggi e ancora più di domani. Il mondo è tutto in rete, mai come oggi la comunicazione unisce tutto il pianeta all'istante, la via del nuovo Socialismo passa anche dal web, dai social, dall'Intelligenza Artificiale.

Tutto questo ci attende obbligatoriamente, da Socialisti, capaci di comprendere prima e meglio di altri i cambiamenti storico-sociali e impegnati, senza se e senza ama, a battere la destra, da oltre un anno al malgoverno del Paese.