Strage di Capaci, rievocazione al Teatro Piccinni a Bari

"La Palestra", Michele Emiliano racconta il suo ricordo della strage di Capaci a una platea di studenti nel Teatro Piccinni a Bari.

Capaci morti strage Falcone
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto al Teatro Piccinni di Bari all’edizione speciale de “La Palestra, esercizi di cultura quotidiana”.

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Partendo dallo spettacolo di Pippo Delbono “La Gioia”, La Palestra, ha allargato lo sguardo su questo sentimento assieme agli ospiti presenti, chiedendosi cos’è la gioia nelle relazioni, nell’arte, nella politica, nell’educazione.

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Rivolgendosi al pubblico e ai tanti studenti presenti in platea, Emiliano ha ricordato un episodio della sua vita legato alla strage di Capaci, il 23 maggio 1992. Lui, magistrato antimafia, in quegli anni svolgeva le funzioni nella Procura di Brindisi: “La strage di Capaci avvenne di sabato. Il lunedì successivo avevamo un’udienza del maxi processo contro la Sacra Corona Unita, Nicola Piacente ed io eravamo due pubblici ministeri ragazzini, poco più che trentenni. Gli avvocati volevano sospendere l’udienza per onorare la memoria dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo. Ma mi alzai e dissi che per commemorare Falcone e le vittime della strage bisognava invece continuare a lavorare. Fu un momento durissimo quello, anche perché avevamo saputo che in tutte le carceri italiane i detenuti avevano festeggiato per la morte di queste persone, che per noi erano maestri e amici”.

“Eravamo stremati alla fine di quella udienza - ha continuato Emiliano - ma fuori al tribunale, in modo del tutto inaspettato, c’erano i ragazzi di tutte le scuole di Brindisi, centinaia forse migliaia di persone che ci stavano aspettando con un sit-in. Vennero a dire a noi giovani magistrati di non avere paura. Quel giorno provai una gioia fortissima perché mi sentii parte di un’altra cosa, più grande di me”.  

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“Lotta, sacrificio, risultati e gioia sono cose strettamente collegate. La gioia – ha concluso Emiliano rivolgendosi ai tanti ragazzi in sala - passa attraverso il vostro talento e la vostra capacità di resistere alle cose che non hanno funzionato, o per cercare il risultato che desiderate. Non stancatevi di cercarla questa gioia, perché arriverà”.

(gelormini@gmail.com)