Tersan Modugno: biogas dai rifiuti
Trasformare la minaccia in energia
Inaugurato il nuovo impianto di biometano da frazione organica dei rifiuti della Tersan Puglia Spa a Midugno (Ba).
Inaugurando il nuovo impianto di biometano da frazione organica dei rifiuti, Leonardo Delle Foglie, amministratore delegato di Tersan Puglia spa, insieme al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al rettore dell’Università degli Studi di Bari, Stefano Bronzini, e al Chairman di Snam4Environment, Cristian Acquistapace, ha dichiarato: “Penso che da oggi in Tersan ci sia una nuova energia. Un'energia pulita, sostenibile e rinnovabile che integra e rafforza quella che è da sempre la sua principale energia: il biofertilizzante".
Il primo impianto in Puglia, dopo due anni di lavori e 18 milioni di investimento, è entrato in funzione a Modugno (Ba), all’interno del preesistente stabilimento di compostaggio aerobico. E’ l’ultima evoluzione della storia di Tersan Puglia, azienda che dal 1974 ha centrato la propria attività industriale sul recupero e sulla trasformazione dei rifiuti organici da raccolta differenziata, per ottenere un fertilizzante organico necessario alla vitalità dei suoli agrari.
“Rilanciamo la nostra visione originaria, frutto dell’intuizione a quel tempo visionaria di mio padre Silvestro - ha sottolineato delle Foglie - siamo nati per dare vita alla terra. Da allora tutti gli investimenti, compresi quelli quello di una nuova energia, devono essere sinergici per potenziare gli effetti del nostro operato, rispondendo in modo coerente alla ragione della nostro essere impresa. Agricoltura, ambiente e ora energia chiudono il cerchio virtuoso del recupero, dando nuova vita ai rifiuti organici. Uno sviluppo di un’intuizione Come sintetizza il nome di Tersan, lavoriamo per una Terra Sana”.
L’impianto e le innovazioni tecnologiche - Con l’ultimo aggiornamento impiantistico, il trattamento aerobico per la produzione di compost (compostaggio) viene integrato con la produzione di biometano che sarà immesso direttamente nella rete nazionale del gas Snam.
Il biometano è un biocarburante avanzato che può giocare un ruolo primario nella transizione energetica e verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del cambiamento climatico, in un momento – per altro – di difficile approvvigionamento delle fonti tradizionali.
L’impianto, che tratta 100mila tonnellate all’anno di rifiuti organici provenienti dalla raccolta della provincia di Bari, produce attualmente circa 30mila tonnellate annue di biofertilizzante. Con l’entrata in funzione del biodigestore e l’upgrading dal biogas prodotto al biometano, saranno ottenuti complessivamente 20mila tonnellate anno di compost e un milione 900mila metri cubi anno di biometano raffinato al 99,5 per cento, con una riduzione di emissioni di anidride carbonica in atmosfera stimata in 3mila 700 tonnellate anno.
L’aspetto innovativo dell’impianto Tersan Puglia, rispetto agli altri impianti di digestione anaerobica, è la scelta di inviare al biodigestore solo la parte liquida di biomassa ottenuta dal processo di trattamento dei rifiuti organici in ingresso. La parte più consistente di questi continuerà, invece, a essere sottoposta esclusivamente a trattamento aerobico. Una scelta, seppur economicamente meno premiante, dettata dalla priorità attribuita alla qualità del biofertilizzante finale. In questo modo, infatti, il digestato, privo di sostanza organica e microrganismi vitali, sarà solo una parte residuale della biomassa trattata in compostaggio aerobico.
Volendo tradurre in fatti i numeri, si può affermare che la produzione di biocarburante dell’impianto sarà sufficiente a rifornire fino a 600 auto al giorno oppure, con un utilizzo diverso, a soddisfare il fabbisogno annuale di 2000 famiglie, per un risparmio di 1800 tonnellate di petrolio equivalente l’anno.
Contemporaneamente la produzione di biofertilizzante potrà soddisfare le esigenze di circa 7mila ettari di terreni, restituendo loro la vitalità e fertilità biologica necessari per un’agricoltura sostenibile e rigenerativa.
Il contesto di riferimento - Il Sud sconta un grave ritardo nell’innovazione tecnologica in un’ottica di economia circolare ma l’evoluzione di Tersan testimonia la possibilità di avviare un cambiamento significativo. Il Mezzogiorno tutto, fin ora, restituisce una fotografia impietosa della capacità di gestione del ciclo dei rifiuti, anche dal punto di vista dell’esiguo numero di impianti operanti nel recupero e riciclo e ancor meno nella trasformazione in energia.
Secondo Utilitalia con gli obiettivi posti al 2035 di riciclo effettivo del 65 per cento e ricorso alla discarica inferiore al 10 per cento, il fabbisogno aggiuntivo di trattamento dei rifiuti organici al Sud è di circa 2milioni di tonnellate. Secondo il Fise (“Investimenti in economia circolare nel Mezzogiorno – Una grande opportunità per la crescita verde”) per riuscire a trattare queste quantità bisognerà dotarsi di almeno 20-25 nuovi impianti.
In questo scenario la Puglia presenta una capacità autorizzata (teorica) in realtà sufficiente alla produzione di rifiuti organici in essere e stimata al 2025, pari a circa 550mila tonnellate anno. Tuttavia gli impianti effettivamente attivi non riescono ancora a coprire l’intero fabbisogno regionale, con conseguenti viaggi dei rifiuti verso il Nord Italia. Sono invece assenti impianti in grado di sfruttare questi rifiuti per produrre biocarburanti o energia elettrica. Nell’intero Mezzogiorno fin ora sono stati realizzati e sono in funzione solo due impianti di produzione di biometano da forsu, uno in Calabria (Rende) e uno in Molise (Guglionesi).
“Il biometano - ha dichiarato Cristian Acquistapace, Vice President Environment & Efficiency di Snam e Chairman di Snam4Environment - esprime pienamente il concetto di economia circolare, consentendo la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti agricoli in sinergia con l’intera filiera e dando un contributo alla crescita sostenibile dei territori. Inoltre può aiutarci ad aumentare la produzione nazionale di energia rinnovabile, riducendo la nostra dipendenza dall’estero".
"Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attribuisce un ruolo essenziale al biometano nella transizione ecologica del nostro Paese, con un potenziale di produzione fino al 10% del fabbisogno nazionale di gas al 2030. Snam4Environment - ha conclujso Acquistapace - è pronta a fare la propria parte per contribuire allo sviluppo del settore e alla creazione di una filiera italiana”.
“Questa è una bella giornata - ha detto Michele Emiliano - nella quale si sta trasformando una minaccia, cioè il rifiuto organico, non solo in una materia utile a restituire sostanza organica ai nostri campi, ma anche utile alla produzione di energia. Perché, in questo momento in cui la bolletta va alle stelle, grazie all’intelligenza della Tersan Puglia e al sostegno della Regione Puglia, si sono realizzati impianti modernissimi che dal ciclo dei rifiuti traggono energia sotto forma di gas. E grazie al cambiamento delle regole recentemente approvato, per la prima volta verranno introdotti nella rete ordinaria”.
A Modugno, all’inaugurazione del primo impianto di digestione anaerobica in Puglia per la produzione di biometano, Emiliano ha varato la produzione col primo metro cubo di biometano, immesso nella rete Snam, quale atto simbolico del classico taglio del nastro dell’impianto, che sarà in grado di produrre 1,9 milioni di metri cubi all’anno, il che permetterà una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera di circa 3700 tonnellate all’anno.
“Noi - ha aggiunto Emiliano - siamo la regione che produce più energie da fonti alternative. Stiamo anche incrementando questa produzione, siamo disponibili a dare una mano all’Italia a limitare la dipendenza dalle fonti energetiche fossili. Abbiamo posto due questioni: un completo processo di decarbonizzazione, per evitare di emettere CO2 in atmosfera, e dare ai pugliesi che producono energia quel differenziale di prezzo sull’energia stessa, che ci concede di trasformare questo sacrificio in un elemento di attrazione degli investimenti nella nostra regione”.
“Si parla spesso di economia circolare e qui c’è un’impresa che la sta attuando davvero - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci - noi come Regione crediamo nel partenariato pubblico/privato, nella forza delle imprese che investono nell’innovazione. E qui c’è ricerca, innovazione e la voglia di generare energia pulita”.
“La realizzazione degli impianti è essenziale per la chiusura del ciclo dei rifiuti. - ha sottolineato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio - e è importante perché ci consente di avere un futuro migliore e di sconfiggere le nostre paure. Perché un impianto realizzato con nuove tecnologie e ben gestito non è qualcosa che deve far paura al territorio”.
(gelormini@gmail.com)
* Photo e video a cura di Michele Falcone
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Pubblicato in precedenza: Tersan Puglia, il primo biometano da rifiuti organici nella rete Snam