TFM, consiglieri approvano le modifiche Laricchia-M5S: 'La battaglia continua'

Trattamento di Fine Mandato dei consiglieri regionali pugliesi: l'intesa della Conferenza Stato-Regioni e la protesta di Antonella Laricchia (M5S).

PugliaItalia
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Trattamento di fine mandato dei consiglieri regionali pugliesi: martedì 21 in Aula con una modifica che riprende l’intesa della Conferenza Stato-Regioni del 6 dicembre 2012.

La settima commissione del Consiglio regionale (affari istituzionali), convocata d'urgenza dal presidente Gianfranco De Blasi, ha approvato all’unanimità un emendamento, firmato da tutti i commissari e i capogruppo consiliari, sostitutivo del testo unificato delle pdl abrogative a firma del presidente della seconda commissione consiliare, Antonio Tutolo, e della consigliera Antonella Laricchia.

Sempre all’unanimità è stato adottato quindi il testo così modificato della proposta di legge, che sarà sottoposto all’esame dell’intera Assemblea. La formulazione della proposta di modifica  prevede che a far data dal 1° gennaio 2013, a titolo di contributo a carico del consigliere venga “operata annualmente una trattenuta complessivamente pari al 24% dell'indennità di carica mensile lorda”.

Sempre nel rispetto dell'Intesa 6 dicembre 2012 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, “l’indennità deve intendersi quantificata nel limite di una indennità di carica mensile lorda per anno, per un massimo di dieci anni”. Respinta la richiesta della consigliera Laricchia di tornare all’abrogazione dell’art. 3 della legge regionale 27/2021, dal momento, ha dichiarato, che la retroattività viene confermata, sia pure calmierata secondo l’Intesa e limitata al massimo di dieci anni.

Ci si limita inoltre a raddoppiare dall’1 al 2% la contribuzione mensile del consigliere, “Molto inferiore - ha rilevato - a quella di qualsiasi altro lavoratore. Contrario all’emendamento approvato anche il presidente Tutolo, che come la consigliera, Laricchia non è componente della settima e non ha quindi partecipato al voto della commissione. 

“La montagna ha partorito il topolino - ha tuonato Antonella Laricchia (M5S) - dopo gli annunci sulla volontà di abrogare il Trattamento di Fine Mandato, di fatto tutta la vecchia politica riunita si è limitata ad alzare dall’1 al 2% l’accantonamento mensile a carico di ciascun consigliere. Per questo ho presentato un subemendamento per abrogare l’emendamento sostitutivo al testo della pdl Tutolo e ritornare alla formulazione originaria, che prevedeva l’abrogazione del TFM. Oggi quel subemendamento è stato bocciato dalla Commissione, ma in aula la battaglia continua per tutelare i soldi dei pugliesi”. 

“Di fatto con l’emendamento approvato rimane la retroattività - ha continuato Laricchia - seppur calmierata da quanto deciso nell’Intesa Stato - Regioni e non si andrà oltre i 10 anni. Apprezzo l’originalità di aver definito il 24% di trattenuta su una mensilità l’anno che di fatto sarebbe il 2%mensile, molto lontano dalle percentuali di un lavoratore qualunque, che si aggirano intorno al 7-8%. Una presa in giro per i pugliesi, che quest'estate ci hanno chiaramente fatto capire che ne pensano del Trattamento di Fine Mandato. Oltre ad aver reintrodotto un privilegio, è stato sbagliato il momento per farlo, con tutte le difficoltà avute per trovare risorse per altri fronti come ad esempio i ristori per le categorie colpite dal Covid".

"Ho ritenuto doveroso procedere all'abrogazione per riportare la serenità del dibattito e poi con calma magari riparlarne, quando sarà finito questo periodo di crisi. La Società civile è intervenuta più volte sul tema ed è nostro dovere ascoltarla. Io insisto - ha concluso Laricchia - sono sicura che per la prima volta sarò appoggiata in questa battaglia anche dal presidente Emiliano, che questa volta non potrà dire di non sapere”.

(gelormini@gmail.com)